Tempo

Da Vikidia, l'enciclopedia libera dagli 8 ai 13 anni.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Wiki2map logo.svg
Leggi come una mappa mentale

Il tempo è una grandezza fisica indipendente, cioè qualsiasi cosa accada, esso continuerà a scorrere dal passato verso il futuro. La sua unità di misura riconosciuta dal SI (sistema Internazionale) è il secondo (s), ma esistono  multipli (cioè unità di misura che valgono di più del secondo) e sottomultipli (cioè unità di misura che valgono di meno del secondo) riportati nella tabella. I più utilizzati sono l'ora (h) e il minuto (min).  

Il tempo viene identificato come la grandezza che stabilisce la successione degli eventi e la loro durata. 

Nome  Simbolo  Valore in secondi 
anno  3,15 × 107 s 
giorno  86400 s 
ora  3600 s 
minuto  m 60 s 
secondo  1 s 
millisecondo  ms  0,001  = 1 × 10−3
microsecondo  µs  0,000001 s = 1 × 10−6
nanosecondo  ns  0,000000001 s = 1 × 10−9

Per misurare il tempo esistono vari strumenti, il più conosciuto è l'orologio; per le misure più precise è consigliato l'uso del cronometro. Un giorno è il tempo che intercorre tra due passaggi successivi del Sole sullo stesso meridiano. Un'ora è la ventiquattresima parte del giorno, il minuto la sessantesima parte dell'ora, il secondo la sessantesima parte del minuto. In questo modo il giorno è formato da 86.400 secondi.  

Storia[modifica | modifica sorgente]

Il tempo dei Sumeri e dei Babilonesi [modifica | modifica sorgente]

Nell'antichità il giorno era un'unità di tempo importante, poiché determinava lo svolgersi delle attività quotidiane. 

I Sumeri (4000 a.C.) e i Babilonesi (2000  a.C.) erano due popoli che vivevano in Mesopotamia. Erano dei bravi astronomi (cioè studiosi del cielo) e perciò divisero l'anno (il tempo che impiega la Terra a compiere un giro completo attorno al Sole) in 12 mesi che a loro volta vennero divisi in 30 giorni. Ogni giorno era poi stato diviso in 12 parti che, a loro volta, erano poi ancora divise in 30 frazioni. 

 Il tempo degli Egizi [modifica | modifica sorgente]

Successivamente gli Egizi (4000 a.C.) decisero che era più utile suddividere il giorno in 24 ore invece che in 12. Il giorno egiziano, tuttavia, pur essendo diviso in 24 ore era profondamente diverso da quello odierno. Innanzitutto in esso si distinguevano le ore di luce che erano 10, da quelle di buio che erano 12 ed oltre a queste 22 ore venivano conteggiate altre due ore a parte per i crepuscoli: un'ora per l'alba ed un'altra per il tramonto. Con questo sistema, le ore del giorno finivano per avere durata diversa nel corso dell'anno poiché d'estate diventavano più lunghe (circa 75 minuti) e d'inverno più brevi (circa 45 minuti); infatti le giornate sono più corte (circa 15 ore di luce d'estate e 9 d'inverno). Di conseguenza, anche la durata delle ore notturne e quella dei crepuscoli (alba e tramonto) variava durante l'anno. 

Il sistema di misura del tempo degli Egizi era complicato e alla fine si decise di semplificarlo dividendo 24 ore in 12 di luce e 12 di buio, eliminando in questo modo le ore dell'alba e quelle del tramonto. 

Nonostante la qualità piuttosto scadente degli orologi in uso, già da lungo tempo si era tuttavia affermata l'abitudine di suddividere l'ora in 60 parti più piccole, tutte uguali, ciascuna delle quali veniva chiamata in latino “pars minuta prima” (prima piccola parte), poi abbreviata in «minuto»; e queste, a loro volta, venivano suddivise in altre 60 parti ancora più piccole, ciascuna delle quali era chiamata, sempre in latino, “pars minuta secunda” (seconda piccola parte), poi abbreviata in «secondo». La suddivisione dell'ora e del minuto in 60 parti (come già detto in precedenza) risale addirittura all'era dei Sumeri[1]

Il tempo ai giorni nostri [modifica | modifica sorgente]

Durante l'Antichità, il Medioevo e il Rinascimento non era una necessità avere un'unità di misura del tempo universale perché in quel periodo, per le attività che si svolgevano era più che sufficiente avere una misura approssimativa del tempo. Al giorno d'oggi, l’unita di misura universalmente conosciuta è il giorno solare ovvero l'intervallo di tempo che intercorre fra due passaggi successivi del Sole sul meridiano del luogo (il meridiano è un arco immaginario che congiunge il Polo nord con il Polo sud). Invece, per gli astronomi le cose sono un po' diverse; infatti loro utilizzano il giorno siderale, ovvero il tempo impiegato dalle le stelle per tornare nella stessa posizione. La differenza tra il giorno siderale e quello solare è di circa 4 minuti a favore di quest'ultimo (giorno solare: 24 ore; giorno siderale: 23 ore e 56 minuti).  

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. Tempo (unità di misura-storia) - digilander.libero.it

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

  • Scienze Focus - Fisica e chimica, Luigi Leopardi - Francesca Bolognani - Chiara Cateni - Massimo Temporelli, DeA Scuola - Garzanti, 2014, Novara.

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]

Voci correlate[modifica | modifica sorgente]



Tempo meteorologico, meteorologia cronometro