Fenici
I Fenici erano un popolo che si sviluppò nell'attuale Libano, ma con le colonie si spostarono in diversi luoghi, ad esempio l'Africa.
La nascita dei fenici[modifica | modifica sorgente]
Intorno al 2000 a.C. essi si stabilirono sulle coste dell'attuale Libano, che era un territorio montuoso e aveva tanti alberi.[1] Quindi non coltivavano, ma prendevano il legname (soprattutto dai cedri) e fabbricavano le navi; con le navi andavano a commerciare nel Mar Mediterraneo.[1]
Le città[modifica | modifica sorgente]
Non si formò uno stato dei fenici perché le città della Fenicia erano separate dalle montagne, era difficile oltrepassarle e comunicare, perciò rimasero indipendenti.[1] Le più importanti erano Biblo, Berito, Sidone e Tiro.[1]
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I Fenici rendevano le navi il più sicure possibili perché le dovevano usare per navigare in mare aperto e dovevano resistere a tempeste che potevano accadere da un momento all'altro. Questo popolo introdusse molte innovazioni come la chiglia, il timone, le ancore di ferro e i remi. Navigare in mare aperto significava fare lunghi viaggi per molti giorni. Quindi i marinai dovevano orientarsi anche di notte, osservando il cielo e vedendo la stella polare, che sapevano che indicava il nord.[2]
Il commercio e la nascita delle colonie[modifica | modifica sorgente]
Durante i loro viaggi facevano delle soste nei porti per recuperare le risorse come il cibo, l'acqua e riparare le navi. I porti diventarono empori che a loro volta divennero colonie come Cartagine.[3]
I mercanti fenici avevano molto successo nel Mar Mediterraneo perché erano il primo popolo ad aver inventato i tessuti color porpora e gli oggetti in vetro soffiato.[4]
L'alfabeto[modifica | modifica sorgente]
I Fenici ebbero contatti con popoli che avevano una propria scrittura e pensarono che potesse servire anche a loro per i commerci. All'inizio non avevano un proprio alfabeto, ma con il passar del tempo ne inventarono uno per segnare acquisti che facevano, risorse che vendevano e per registrare i contratti. La scrittura la volevano semplice e veloce, non come quella degli Egizi e della Mesopotamia. Le vocali le pronunciavano, ma non le scrivevano. Infatti i Greci nel 700 a. C. cominciarono a scriverle. I fenici avevano 22 segni. Ogni segno aveva un suono della lingua parlata.[5]
La religione[modifica | modifica sorgente]
I Fenici veneravano tanti dei che rappresentavano la natura, la guerra e il commercio, per esempio El, Baal, Anat, Melquart e Astarte. In onore di questi dei i Fenici avevano costruito dei santuari chiamati anche tofet, che erano situati all'aperto e lontani dalle città.[6]
Note[modifica | modifica sorgente]
Bibliografia[modifica | modifica sorgente]
- La voce della Terra Più 4 - Storia, Gaia Edizioni, Milano, 2021.