Africa

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Posizione dell'Africa sulla mappa della Terra
Africa. Fotografia satellitare a colori naturali


L'Africa è un continente. È il secondo più grande continente del mondo con un'area di 30 272 922 km². È circondato dall'Oceano Atlantico a ovest, dall'Oceano Indiano a est, dal Mar Rosso a nord-est e dal Mar Mediterraneo a nord.

L'Africa ha più di un miliardo di abitanti ed è divisa in 54 Stati.

È il continente dove l'uomo si è evoluto. Tra il 7° e il 20° secolo la tratta degli schiavi ha spopolato l'Africa. A metà del 15° secolo, iniziò la colonizzazione delle coste africane da parte degli europei (soprattutto portoghesi. A metà del 19° secolo le potenze europee hanno occupato gran parte del continente, soprattutto Regno Unito e Francia. Dopo la seconda guerra mondiale, la maggior parte dei paesi africani ha ottenuto l'indipendenza.

Geografia dell'Africa[modifica | modifica sorgente]

Rilievi[modifica | modifica sorgente]

Andando da Nord est a Sud è presente la Rift Valley dell'Africa orientale. Questa presenta montagne, vulcani, spaccature profonde e valli, fiumi e laghi.

Clima[modifica | modifica sorgente]

Gran parte dell'Africa è compresa tra i due tropici: Tropico del Cancro a nord e Tropico del Capricorno a sud. Così la maggior parte dei climi africani sono caldi. Cambia solo la ripartizione annuale e il totale delle precipitazioni.

Andando da Nord all'Equatore, si trovano i seguenti tipi di clima:

  • Alpino e mediterraneo
  • Arido
  • Tropicale
  • Equatoriale

Dall'Equatore al Sud, la sequenza si inverte.

Precipitazioni[modifica | modifica sorgente]

The rainshadow effect.

Gran partre del Nord Africa è asciutta e calda ed è dominata dalla presenza del deserto del Sahara, non piove molto. Nell'Africa Saharianaci sono alcuni fiumi e sorgenti d'acqua. Le sorgenti d'acqua sotterranea sono molto importnti nel deserto, queste formano spesso le oasi. L'oasi è una zona con vegetazione circondata dal deserto.

In questa parte del mondo il vento proviene soprattutto da est portando la pioggia ma l'Himalaya e l'altopiano del Tibet bloccano le piogge monsoniche. Anche la catena montuosa dell'Atlante, vicino alla costa settentrionale, impedisce alla pioggia di arrivare da nord.

Scendendo verso sud, le condizioni sono differenti e piogge abbondanti cadono vicino all'equatore. L'equatore divide a metà l'Africa.

Schiavitù[modifica | modifica sorgente]

La schiavitù è stata praticata a lungo in Africa.[1][2] Tra il VII° e il XX° secolo, la tratta araba degli schiavi ha portato via dall'Africa 18 milioni di schiavi.

Si pensa che tra il XV° e il XIX° secolo la tratta atlantica degli schiavi ha portato dai 7 ai 12 milioni di schiavi nel Nuovo Mondo[3][4][5]

Tra il 1808 e il 1860 la marina militare britannica ha catturato circa 1600 navi che trasportavano schiavi liberando circa 150.000 africani[6].

Colonialismo[modifica | modifica sorgente]

Alla fine del XIX° secolo, le potenze europee hanno occupato gran parte del territorio creando molte colonie e territori dipendenti, lasciando solo due stati totalmente indipendenti: l'Etiopia conosciuta anche come Abissinia e la Liberia.

Per poter capire interamente la Storia dell’Africa nell’epoca del colonialismo bisogna innanzitutto dividere la parte più a Nord, detta Maghreb, dal resto del continente.

Mappa dell'Africa prima della colonizzazione europea

Gli Stati africani che si affacciano sul Mediterraneo (da ovest a est Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto) hanno vissuto vicende diverse rispetto a quelli che si trovano a sud del deserto del Sahara. Fino all’inizio del 1800 facevano tutti parte dell’Impero Ottomano, che tuttavia si stava indebolendo, e aveva già iniziato a perdere territori (come la Grecia, diventata indipendente nel 1832). I territori del Maghreb, però, non hanno mai cercato l’indipendenza dall’Impero, siccome se ne sentivano parte integrante, anche grazie alle radici culturali e religiose che avevano in comune. Sono gli Stati europei ad interessarsi per primi, in particolar modo all’Egitto, principalmente a causa della sua posizione geografica, utile per i commerci con l’Asia. Già Napoleone Bonaparte prova a conquistare l’Egitto, ma viene fermato dagli Inglesi, che volevano impedirgli di avvicinarsi all’India (allora colonia inglese). L’Egitto non viene mai formalmente colonizzato dal Regno Unito ma ne diventa protettorato, così da dare agli Inglesi il completo controllo sull’accesso al Mar Rosso. A questo proposito, nel 1867 viene aperto il Canale di Suez, così da permettere il passaggio delle navi. Dopo l’espansione inglese, anche le altre potenze europee iniziano a colonizzare in NordAfrica, con la Francia che conquista l'Algeria e la Tunisia, e condivide con la Germania il protettorato del Marocco, e l’Italia, che arriva in Libia nel 1880.

Per l’Africa Sub-Sahariana il cambiamento portato dalla colonizzazione è stato radicale. Prima del Congresso di Berlino del 1884, l’Africa appariva come un puzzle di piccoli Stati e di vaste zone “grigie”, nelle quali non era possibile riconoscere un’autorità politica definita. Gli Stati più rilevanti erano: -Il Califfato di Sokoto, uno stato musulmano nell’entroterra del Golfo di Guinea che, come tutti gli Stati vicini, continuava ad avere rapporti commerciali con l’America. -Il Sultanato di Zanzibar, anche questo musulmano, si trovava sulla costa orientale e faceva parte del gruppo di Stati che invece commerciava principalmente con l’Asia. -L' Impero Etiope, uno degli imperi più antichi al mondo e fortemente cristiano. La maggior parte degli Stati africani dell’epoca, avevano un’origine antichissima, ma ve ne erano alcuni che si erano formati più recentemente, come la Liberia, formata dai discendenti degli schiavi deportati in America e liberati dopo la Guerra di Secessione; oppure il Libero Stato dell’Orange, uno Stato indipendente formato dai discendenti dei coloni olandesi. Vi erano anche alcuni Stati già colonizzati, come il Senegal e il Congo, che erano francesi, la Colonia del Capo, inglese, e l’Angola, portoghese.

Aree dell'Africa sotto il controllo o l'influenza delle nazioni europee nel 1914 all'inizio della Prima guerra mondiale.

Nel 1884, con il Congresso di Berlino, gli Stati europei si spartiscono definitivamente quasi tutti i territori africani, cambiandone completamente la cartina geografica. Innanzitutto, con l’arrivo degli Europei smettono di esistere le aree senza un potere politico ben chiaro. Inoltre, i confini vengono decisi “a tavolino”, portando alla separazione di popolazioni alleate o, più spesso, alla coesistenza, in uno stesso Stato, di popolazioni nemiche tra loro. Questa divisione arbitraria dei territori è una delle cause principali dell’instabilità politica che c’è oggi in Africa. Solo Etiopia e Liberia resistono alla colonizzazione: la prima sconfigge l’esercito italiano e resta indipendente fino al 1936; la seconda, essendo appoggiata dagli Stati Uniti, viene lasciata indipendente. Tutti gli altri Stati diventano colonie europee, per la maggior parte inglesi e francesi, che insieme governano su circa l’80% del continente. Una volta stabilite le colonie, il Regno Unito inizia a espandere i suoi possedimenti, partendo dalla Colonia del Capo. Iniziano così le guerre anglo-boere, ovvero le guerre tra gli Inglesi e i Boeri, i discendenti degli ex-coloni olandesi, che dimostrano come il razzismo non fosse una causa reale dei conflitti, ma sia diventato solo successivamente una “giustificazione”.

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

https://it.wikipedia.org/ http://www.treccani.it/enciclopedia/imperialismo/

Ordinamenti degli Stati[modifica | modifica sorgente]

L'Unione Africana (African Union) è una federazione composta 54 stati, praticamente tutti gli stati africani escluso il Marocco.

L'Unione Africana, mira a trasformare la comunità economica africana, una repubblica federata, in uno stato in virtù dei trattati stabiliti.

L'Unione Africana ha un governo parlamentare conosciuto con il nome di Assemblea dell'Unione Africana consistente di potere legislativo, giudiziario ed esecutivo, è guidata dal Presidente dell'Unione Africana e Capo di Stato che è anche il Presidente del Parlamento Panafricano.

Nel 1998 è iniziata una guerra civile nella Repubblica Democratica del Congo (ex Zaire) che ha coinvolto molti paesi vicini. Si stima che ci siano stati più di 5 milioni di morti.

Associciazioni politiche come l'Unione Africana, offrono la speranza di pace e di una maggior cooperazione tra i molti paesi del continente, comunque molte violazioni dei diritti umani continuano a verificarsi in diverse parti dell'Africa. Molte di queste violazioni si verificano per motivi politici, spesso come conseguenza di guerre civili Paesi in cui recentemente si registrano violazioni dei diritti umani sono: Uganda[7], Sierra Leone[8], Liberia, Sudan[9], Zimbabwe[10], e Costa d'Avorio[11].

Stati[modifica | modifica sorgente]

Con i suoi 55 Stati l'Africa è il continente con più territori o Stati Indipendenti

Nord Africa[modifica | modifica sorgente]

Africa orientale[modifica | modifica sorgente]

Africa occidentale[modifica | modifica sorgente]

Africa centrale[modifica | modifica sorgente]

Sud Africa[modifica | modifica sorgente]

Animali[modifica | modifica sorgente]

L'Africa presenta una gran quantità di fauna selvatica.[12][13] Sono presenti molti tipi di animali fra cui molti grandi mammiferi come antilopi, bufali, zebre, ghepardi, elefanti, leoni, giraffe, rinoceronti, scimmie o iene. Nei fiumi e nei laghi africani sono inoltre presenti più di 2 000 tipi di pesci.[14]

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. Historical survey > Slave societies, Encyclopædia Britannica
  2. Swahili Coast, National Geographic
  3. Welcome to Encyclopædia Britannica's Guide to Black History, Encyclopædia Britannica
  4. Focus on the slave trade, BBC
  5. Transformations in Slavery: A History of Slavery in Africa p 25 by Paul E. Lovejoy
  6. Sailing against slavery. By Jo Loosemore BBC
  7. http://www.historycentral.com/nationbynation/Uganda/Human.html
  8. http://www.globalissues.org/article/88/sierra-leone
  9. http://www.thenation.com/article/genocide-darfur
  10. http://www.guardian.co.uk/world/2006/jan/04/zimbabwe.andrewmeldrum
  11. http://allafrica.com/stories/201102241028.html
  12. J.Hofman and S.Colbert 2009. The ultimate guide to African mammals. Libeal House, New Jersey.
  13. J.Dorst and P.Dandelot 1983. A field guide to the larger mammals of Africa. Collins, London.
  14. N.Myers 1997. The rich diversity of biodiversity issues. (In:Biodiversity II, ed. E.O. Wilson et al, National Academy Press.