Empatia

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Etimologia

La parola empatia deriva dal greco antico "εμπάθεια" (empátheia), composta da en-, "dentro", e pathos, "sofferenza o sentimento". Nell’Ottocento Robert Vischer creò il termine empatia in un contesto legato alla riflessione estetica, concependo il termine come capacità di sentir dentro e di co-sentire, percependo la natura esterna. Theodor Lipps concepisce la parola empatia come la capacità di percepire i sentimenti degli altri. La psicologia capisce l’empatia come la capacità di capire le emozioni e la situazione emotiva di un'altra persona, in modo veloce e senza l’uso delle parole. La parola “empatia” esprime una modalità del sentire l’altro da sé con piena coscienza. Sentire empaticamente l’altro non è una conseguenza automatica del nostro vivere, soprattutto nell’epoca odierna, nella quale prevalgono molto spesso la diffidenza verso la diversità.

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Concetto di empatia

Empatia è la capacità di mettersi nei panni di un'altra persona o, più precisamente, di comprendere immediatamente i ragionamenti dell’altro. Empatia significa “sentire dentro”. Provare empatia verso gli altri significa quindi mettersi al loro posto per capirli meglio. Più precisamente, empatizzare significa capire lo stato mentale dell’altro, condividere i sentimenti e le emozioni, che stanno vivendo, cercando di capire le loro ragioni e intenzioni.

Inoltre è uno dei componenti fondamentali dei rapporti umani e della comunicazione. La qualità della relazione si basa sull’ascolto non valutativo e si concentra sulla comprensione dei sentimenti e bisogni fondamentali dell’altro. In medicina l’empatia è un elemento fondamentale della relazione di cura dal punto di vista psicologico. Quest’ultima, sarebbe un vero e proprio sentimento doloroso e sarebbe, quindi un ostacolo ad un giudizio clinico ed efficace; al contrario l'empatia permette al medico di comprendere i sentimenti e le sofferenze del paziente, incorporando nella costruzione del rapporto di cura, ma senza esserne sopraffatto.

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Differenza tra empatia negativa e positiva

- Empatia positiva

L’empatia positiva è la capacità di un individuo di entrare in relazione emotiva con gli altri, quindi di partecipare alla gioia o al dolore altrui. Si differenzia dalla simpatia che fa invece riferimento alla preoccupazione per qualcuno o al desiderio di vedere quella persona in uno stato di benessere. È quella affinità che si ha con gli amici, ma non prevede la condivisione emotiva, comporta sicuramente impegno e disponibilità.

- Empatia negativa

Invece, l’empatia negativa caratterizza chi non riesce ad empatizzare con la sfera emotiva altrui, poiché il proprio vissuto e le proprie emozioni prendono il sopravvento e ostacolano l’attenzione verso l’altro. Quindi, questa barriera, che impedisce di entrare in consonanza con l’altro, può derivare da un’esperienza negativa presente o passata che blocca la capacità di partecipazione emotiva.


Empatia a scuola

Carl Rogers è stato il primo studioso a introdurre la variabile empatia come valore fondamentale di ogni relazione:

a) predisporre un contesto classe caratterizzato da un senso di accettazione;

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b) fornire molti strumenti per l'apprendimento;

c) accettare ogni aspetto del gruppo;

d) entrare a far parte del gruppo, ovvero condividere idee e sentimenti.

Con questa lista si fa una visione idealistica della classe. L'empatia è alla base di ogni comunicazione efficace ed è un ascolto attivo senza nessun giudizio. La persona che sta parlando ha la sensazione di essere accettata e compresa. Non sempre gli alunni riescono ad esprimere le potenzialità del proprio percorso scolastico. Gli ostacoli spesso si riscontrano nella didattica, perché la scuola cerca di dare a tutti la stessa cosa. Il risultato è una modalità di apprendimento apatico; un’educazione basata, invece, sull'empatia può essere di aiuto. Partendo dalle proprie esperienze e da quelle che l'alunno sa, valorizzando le sue competenze in una forma didattica. L'ascolto empatico che è dato dalla volontà di comprendere sia le parole che i sentimenti di chi parla è una delle caratteristiche che devono avere particolarmente insegnanti di sostegno. Per promuovere un clima di classe positivo e accogliente è opportuno osservare le dinamiche che occorrono tra gli studenti, in modo da comprendere eventuali situazioni problematiche o virtuose.

In Danimarca i bambini dai 6 ai 16 anni 1 ora alla settimana hanno la fortuna di fare una lezione di empatia in cui parlano dei loro problemi e trovano una soluzione per risolverli e servono a costruire relazioni e prevenire il bullismo.