Arcipelago Li Galli

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L'arcipelago Li Galli

L'arcipelago Li Galli è un insieme di isolotti rientranti nel comune di Positano, in provincia di Salerno e dunque parte integrante del più vasto arcipelago campano.

Nessuno dei tre isolotti è attualmente abitato.

I tre isolotti fanno parte dell'area marina protetta di Punta Campanella.

Geografia[modifica | modifica sorgente]

Collocato tra il golfo di Salerno e la baia di Ieranto, l'arcipelago Li Galli è formato da tre isolotti: il Gallo Lungo, la Rotonda ed il Castelluccio.[1]

Il più grande dei tre isolotti (tutti e tre attualmente disabitati) è Gallo Lungo, il quale ha una forma allungata di circa 400 m. La larghezza invece è variabile: se nella parte centrale ha una larghezza di circa 100 metri, il suo punto più largo è di circa 200 metri. Proprio Gallo Lungo in passato fu abitato, a partire dall'epoca dell'impero romano.

Storia e mitologia[modifica | modifica sorgente]

Su questi tre isolotti si narrano antiche leggende: secondo alcuni scrittori e narratori erano le isole dove abitavano le sirene. Le sirene, nella mitologia greca rappresentavano le creature che ostacolavano la navigazione delle navi distraendo i marinai con il loro canto. Ebbene: proprio in quel tratto di mare in passato le navi, trascinate dal vento, andavano a sbattere su quelle isole, naufragando. Quindi accostare le sirene alle tre isole non fu un fatto casuale.

Infatti il geografo greco Strabone vissuto nel I secolo a.C. descrisse le tre isole su due dei suoi libri come sedi delle sirene, e dando loro il nome di Sirenussai o Sirenai. Nella mitologia greca antica, le sirene non erano come quelle più popolarmente conosciute metà pesci e metà donne, bensì erano metà pesci e metà uccelli (e questo è inoltre ben visibile dai dipinti greci dell'epoca). Considerando ciò, a prima vista le sirene greche sembrano dei pennuti: da qui l'accostamento con le galline, ed è per questo motivo che l'arcipelago si chiama Li Galli.

Nel 1125 a.C. il Re di Napoli, Federico II di Svevia donò i tre isolotti al monastero di Positano, denominandoli "tres Sirenas quae dicitur Gallus".

Molte navi quindi si schiantarono sui tre isolotti, e nella mitologia greca si narra solo di due navi, quella di Ulisse nell'Odissea e quella degli Argonauti che riuscirono a scampare il pericolo. Ulisse seguì il consiglio della maga Circe: si fece legare all'albero della nave durante il passaggio della nave stessa verso l'isola, mentre gli altri naviganti si tapparono le orecchie con la cera; invece gli Argonauti si affidarono ad Orfeo, che grazie alla bravura nel suonare la lira annientò il canto delle sirene: a quel punto le sirene, sentitesi umiliate si gettarono in mare e diventarono dei sassi.

Nel 1924 l'arcipelago fu acquistato da un ballerino e coreografo russo, Leonide Massine su cui fece costruire una villa. Nel 1989 l'isola passò nelle mani di un altro famoso ballerino russo: Rudolf Nureyev. Poco dopo la sua morte, nel 1993 l'arcipelago passò nella proprietà di altri privati. Tuttavia fin dal 1987, l'arcipelago Li Galli è sotto vincolo archeologico del ministero dei Beni Culturali, e quindi a partire dal 1987 non poteva essere venduto.[2]

Ad oggi l'arcipelago è parte dell'area marina protetta di Punta Campanella.

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. Sul sito del comune di Positano, l'isolotto Castelluccio viene menzionato con il nome Dei Briganti a Nord della Rotonda, tuttavia i testi cartacei adottano comunemente il nome di Castelluccio, o più raramente "la Castelluccia".
  2. Il piccolo arcipelago dei "Li Galli", supereva.it

Voci correlate[modifica | modifica sorgente]