Paolo Orsi

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Paolo Orsi

Paolo Orsi Portrait.jpg
L'archeologo Paolo Orsi

Nome
Cognome
Sesso
Luogo di nascita
Data di nascita
Luogo di morte
Data di morte
Attività
Paolo
Orsi
M
Rovereto
17 ottobre 1859
Rovereto
8 novembre 1935
Archeologo

Paolo Orsi è stato un archeologo italiano.

La figura di Paolo Orsi, archeologo, numismatico e senatore[modifica | modifica sorgente]

Paolo Orsi (Rovereto, 17 ottobre 1859 - Rovereto, 8 novembre 1935) è stato un archeologo che ha lavorato principalmente in Trentino, in Sicilia e in Calabria; è stato anche un numismatico, cioè un esperto di monete ed un instancabile camminatore. Scienziato rigoroso, fu tra i primi in Italia ad applicare un metodo di scavo innovativo, quello stratigrafico. Per i suoi meriti scientifici, fu nominato senatore del Regno d'Italia nel 1924. Dedicò tutta la sua vita al lavoro, tanto da dichiarare :" Io tengo alla vita solo per il lavoro". Non si sposò e non si fece una famiglia.

Gli anni della formazione a Rovereto[modifica | modifica sorgente]

Paolo Orsi nacque a Rovereto, città facente parte del Tirolo meridionale, nell'Impero austro-ungarico. All’epoca la città era passata da un’economia basata sull’industria della seta, a quella legata alla Manifattura Tabacchi e questo portò ad investire molto nelle infrastrutture, negli edifici pubblici e anche nei musei. Nacquero la Cassa di Risparmio e anche il Museo Civico, voluto e finanziato da un gruppo di privati cittadini, vicini alle idee irredentiste (persone che desideravano un Trentino italiano). A Rovereto Paolo Orsi frequentò l’Imperial Regio Ginnasio (attuale Liceo Rosmini) dal 1869 al 1877. Era un bravo studente ma eccelleva soprattutto nelle materie che lo appassionavano di più, come la storia e la geografia. Aveva programmato di diventare archeologo sin dalla giovane età; infatti, già a partire dai sedici anni, nel 1875, divenne socio del Museo civico di Rovereto grazie a Fortunato Zeni (patriota, naturalista, numismatico e collezionista), che fu il suo primo maestro nelle discipline storico-archeologiche. Nel 1879, alla morte di Fortunato Zeni, Orsi venne incaricato di catalogare le monete da lui donate e l’anno successivo diventò conservatore del Museo Civico per la sezione di archeologia e numismatica, carica che conservò per tutta la sua vita.

I primi lavori in Trentino[modifica | modifica sorgente]

Appassionato di preistoria, eseguì il primo scavo nel 1881 a Mori, in Trentino, presso “La grotta del Colombo”. Orsi era solito annotare con precisione gli appunti dei suoi lavori su quaderni. Altri scavi in Trentino, che si conclusero, nel 1883, furono presso “La busa dell’Adamo” a Lizzana, e presso i castelli di Tierno e Pradaglia. I risultati di queste ricerche furono da lui pubblicati.

Gli studi universitari[modifica | modifica sorgente]

Paolo Orsi frequentò gli studi universitari tra Vienna, Roma e Padova, dove si laureò nel 1882 in Storia antica e Letteratura greca. All’inizio fu indeciso su che istituto frequentare: non sapeva se iscriversi all’Università di Vienna, che assicurava buoni insegnanti, o a quella di Padova; visto che si sentiva italiano (nel 1884 chiese ed ottenne la cittadinanza italiana) frequentò comunque entrambi gli atenei. A Roma seguì inoltre i corsi di paletnologia (lo studio delle civiltà e culture umane della preistoria) di Luigi Pigorini, promotore della disciplina in Italia, il quale diventò il suo maestro. Orsi avrebbe desiderato iscriversi alla Scuola archeologica italiana di Roma, ma venne abolita in quegli anni. Dopo la laurea iniziò a lavorare presso la Direzione generale delle antichità e belle arti di Roma, ma perse l’incarico e dal 1885 iniziò a lavorare presso la Biblioteca Nazionale di Firenze come bibliotecario. Il suo desiderio era comunque quello di fare l’archeologo, infatti grazie ad un concorso nel 1888 fu nominato Ispettore degli scavi e gallerie del Regno e destinato a Siracusa, dove c’era un piccolo museo archeologico. Partì senza grande entusiasmo verso la Sicilia, convinto ad andare dal suo maestro Pigorini.

Il lavoro in Sicilia e Calabria[modifica | modifica sorgente]

A Siracusa inizialmente fu un collaboratore di Cavallari, anziano direttore del museo archeologico, poi nel 1891 venne nominato direttore: nonostante la giovane età aveva già una solida formazione ed esperienza, grazie alle ricerche svolte in Trentino. Lavoratore instancabile, Orsi si dedicò ad ampliare le collezioni del museo, fare le visite guidate, uscire sul territorio per gli scavi. Grazie al suo lavoro, il Museo archeologico di Siracusa divenne uno dei più importanti in Italia. Con i suoi scavi ricercò informazioni sull’origine delle antiche società italiche come i Siculi e i Sicani. Studiò le necropoli per trovare nuove informazioni e reperti archeologici di queste antiche civiltà siciliane. Nel 1890 eseguì delle ricerche in Calabria, in particolare a Locri. Le zone impervie non lo scoraggiano ed era un ottimo camminatore. Dormendo spesso nelle zone di scavo, venne colpito dall’artrite. Nel 1909 fondò, assieme ad altri studiosi, la Società Italiana di Archeologia e nel 1920, con l’amico Umberto Zanotti Bianco, la “Società Magna Grecia”: in uno dei suoi numerosissimi scavi in Sicilia trovò il tempio di Persefone, dove vennero alla luce le più belle terrecotte del mondo greco. Paolo Orsi aveva capito l’importanza dell’archeologia per il turismo, infatti pensava che si potesse decidere di andare in vacanza in un luogo sulle tracce della sua storia. Paolo Orsi non si interessava di politica, ma era tesserato al partito fascista, in modo che il governo gli fornisse soldi per le sue ricerche.

Il ritorno a Rovereto[modifica | modifica sorgente]

Fonti[modifica | modifica sorgente]

Link esterni[modifica | modifica sorgente]