Mario Recanati

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Mario Recanati (1871 – 1939) è stato un imprenditore italiano di origini padovane.

A lui si deve l'apertura della prima sala cinematografica a Napoli nel 1898, ovvero dopo soli  tre anni dall'invenzione del proiettore cinematografico ad opera dei fratelli Lumière. A Mario Recanati si attribuiscono, inoltre, la creazione della prima ditta italiana per la distribuzione e il commercio dei film e la prima “Accademia d'arte con annessa scuola cinematografica per attori e operatori”.

Nel 1938 lasciò l'Italia a causa delle leggi razziali fasciste e l'anno dopo morì.

A colui che è stato un pioniere del cinema a Napoli e in Italia è intitolata una strada a San Giorgio a Cremano, dove possedeva delle proprietà e dove trascorse diverso tempo.

Biografia[modifica | modifica sorgente]

Un pioniere del cinema[modifica | modifica sorgente]

Ebreo di origini padovane, Mario Recanati nacque nel 1871 e, messi da parte gli studi giuridici, si recò in giovane età negli Stati Uniti d'America. La data di nascita, mancando un atto ufficiale, è stata dedotta dai documenti a disposizione degli storici [1] [2]. Nel 1896, a circa 25 anni, tornò in Italia ed investì la fortuna accumulata oltreoceano acquistando dei locali nella Galleria Umberto I di Napoli e trasformandoli in negozi di grammofoni,fonografi e dischi[1].

Colpito dalla vitalità culturale di Napoli, al civico 90 della Galleria, decise di proiettare per i suoi clienti alcune pellicole, che si era fatto spedire da Parigi, usando la macchina inventata nel 1895 da Auguste e Louis Lumière[3].

Fu un grandissimo successo, tanto che il pubblico del vicino salone Margherita cominciò ad affollare sempre più la neonata “Sala Recanati” per vedere le immagini in movimento dei primi film. Tutto ciò ebbe luogo molto probabilmente nel 1898[4].

In pochissimi mesi, Recanati incassò cifre sbalorditive che decise di investire nella stessa industria cinematografica[5]. Assoldò quindi un gruppo di commessi viaggiatori per diffondere il cinema in tutti i centri dell'Italia meridionale. A lui si fa risalire anche la prima ditta italiana per la distribuzione e il commercio dei film [5]. Inoltre, nel 1924, volendo formare personale specializzato che all'epoca mancava completamente, fondò un'“Accademia d'arte con annessa scuola cinematografica per attori e operatori”. Non si conoscono quali e quanti registi e attori siano usciti da quella scuola ma certamente essa fu la prima del genere istituita in Italia[1].

Mario Recanati, dunque, fu un vero e proprio pioniere dell'industria cinematografica in Italia.

Il legame con la città di San Giorgio a Cremano[modifica | modifica sorgente]

Mario Recanati trascorse diverso tempo a San Giorgio a Cremano, città che ha voluto ricordarlo dedicandogli il toponimo di una strada.

In questa cittadina alle pendici del Vesuvio, egli, dopo il matrimonio con la ferrarese Giulietta Ravenna, acquistò nel 1905 diversi terreni e una villa per trascorrervi la villeggiatura con i parenti e gli amici. Si tratta di Villa Lietta, ancora oggi visibile in Via Sant'Anna[6]. Nel 1910 acquistò anche Villa Giustina, sita sulla strada che sarà poi intitolata a Recanati, che venne purtroppo abbattuta per costruire delle case popolari.

Le leggi razziali[modifica | modifica sorgente]

Mario Recanati aveva in serbo diversi progetti per la città di San Giorgio, secondo quanto la nipote, Ada Herman, racconta in un'intervista rilasciata al prof. Giuseppe Improta nel 1995. Tra questi vi era l'intenzione di donare un ampio terreno al Comune per poter realizzare una strada che collegasse San Giorgio con Barra, quartiere dell'area orientale di Napoli[7].

I progetti di Recanati non videro mai la luce perché nel 1938 lui e la sua famiglia furono costretti a fuggire a causa delle leggi razziali che li privarono anche di tutti i loro beni[8][9]. Villa Lietta e tutte le altre proprietà dei Recanati furono occupate dai senzatetto della città.

Nel novembre 1939 Mario Recanati si spense[10].

Quando ciò accadde, in Italia e in tutto il mondo si andava sempre più diffondendo il cinema come nuovo genere di spettacolo, anche grazie a ciò che egli aveva realizzato a Napoli e dintorni.

Il toponimo a San Giorgio a Cremano[modifica | modifica sorgente]

Nel secondo dopoguerra il Comune di San Giorgio a Cremano gli dedicò il toponimo della strada lungo la quale si trovavano molti suoi beni.

Tuttavia, prima del 1995, il toponimo era semplicemente “Via Recanati”. Fu il professore Giuseppe Improta, allora Assessore alla cultura della città, ad interrogarsi circa le origini di tale toponimo e ad effettuare approfondite ricerche in merito[2]

A lungo si era pensato, infatti, che il toponimo si riferisse al paese natio di Giacomo Leopardi che soggiornò a Napoli e a Torre del Greco per vari anni prima di spegnersi.

Ma un'analisi certosina dei documenti portò il professore a scoprire che la strada era intitolata non ad una città ma all'imprenditore Mario Recanati che possedeva diverse proprietà a San Giorgio a Cremano e che era ben voluto e stimato dai cittadini sangiorgesi.

Portata alla luce la vera origine del toponimo, con delibera della Giunta del sindaco Aldo Vella del 20 giugno 1995, il toponimo “Via Recanati” fu sostituito da “Via Mario Recanati”.

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. 1,0 1,1 1,2 V. Paliotti, E. Grano, Napoli nel Cinema, Azienda Autonoma di soggiorno, cura e turismo, Napoli 1969.
  2. 2,0 2,1 G. Improta, articolo “Mario Recanati”, Quaderni Vesuviani, 29, inverno 1996.
  3. A. Bernardini, Cinema muto italiano. Ambiente, spettacoli e spettatori 1896 – 1904. Editori Laterza, 1980.
  4. Napoli, una città nel cinema. Biblioteca Universitaria di Napoli, 2009.
  5. 5,0 5,1 S. Buttò, Introduzione al Catalogo della Mostra “La Comunità Ebraica di Napoli” 1864-2014, a cura di G. Lacerenza. Giannini Editore, 2016.
  6. G. Improta, Dall'Arso a Troisi – Storia e toponomastica di San Giorgio a Cremano. Con un dizionario a cura di Marta La Greca. Ad Est dell'equatore, 2020.
  7. Opuscolo Mostra “Cento anni di cinema a Napoli da Mario Recanati a Massimo Troisi”. Comune di San Giorgio a Cremano, 1995.
  8. Fascicolo intestato a Mario Recanati presso l'Archivio di Stato di Napoli.
  9. La Comunità Ebraica di Napoli 1864/2014: centocinquant'anni di storia. Giannini Editore, 2015.
  10. Registri della Comunità ebraica di Napoli.