Lingua piemontese

Da Vikidia, l'enciclopedia libera dagli 8 ai 13 anni.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Wiki2map logo.svg
Leggi come una mappa mentale
Padre nostro in piemontese a Gerusalemme

Il Piemontese (in piemontese Piemontèis) è una lingua galloitalica parlata nella regione del Piemonte, con l'eccezione del Verbano-Cusio-Ossola e di Novara, dove si parla lombardo, del confine con la Valle d'Aosta, dove si parla arpitano e nelle valli occitane.

Storia[modifica | modifica sorgente]

Il piemontese è una lingua neolatina, ossia deriva dal latino. A differenza di altre lingue vicine, come il lombardo, ha avuto grandi legami e influenze col francese, per via del legami della famiglia Savoia con la Francia.

Il primo testo conosciuto in piemontese è il Sermon subalpin.

Ortografia[modifica | modifica sorgente]

L'ortografia piemontese (chiamata Pacòt-Viglongh) risale agli anni 1930, ed è una sorta di "compromesso" tra l'ortografia italiana e quella francese. L'unico segno speciale utilizzato è "ë", che indica una lettera particolare chiamata shwa, molto diffusa anche in lingua napoletana.

Per il resto, le differenze tra l'ortografia piemontese e quella italiana sono:

  • "eu", che indica un suono non presente in italiano, tranne nella parola "Europa" e derivati, identico alla "eu" francese
  • "u", identico alla "u" francese
  • "o", che indica la "u" italiana
  • "ò", che indica la "o" italiana
  • "n-", che rappresenta una "n" particolare

Vi sono stati tentativi di riformare l'ortografia piemontese per uniformarla a quella italiana, ma la Regione Piemonte tenta di mantenere l'unità ortografica, non rilasciando finanziamenti alle associazioni che usano queste ortografie.

Riconoscimenti[modifica | modifica sorgente]

Per ISO e UNESCO il piemontese è una lingua a rischio estinzione, con codice pms.

La Regione Piemonte e vari comuni hanno fatto iniziative in favore del piemontese, culminata con una legge regionale che riconosceva il piemontese, abolita dalla Corte Costituzionale italiana in quanto l'unico a poter decidere sui diritti linguistici in Italia è lo Stato centrale.

Tale legge è stata riproposta, senza accenni alla natura di lingua del piemontese, a metà ottobre 2016.