Giuseppe Ungaretti

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Giuseppe Ungaretti

Giuseppe Ungaretti.jpg
Fotografia di Giuseppe Ungaretti

Nome
Cognome
Sesso
Luogo di nascita
Data di nascita
Luogo di morte
Data di morte
Attività
Giuseppe
Ungaretti
M
Alessandria d'Egitto
8 febbraio 1888
Milano
1º giungo 1970
poeta e scrittore

Giuseppe Ungaretti è stato un poeta e uno scrittore italiano.

Biografia[modifica | modifica sorgente]

Giuseppe Ungaretti nacque ad Alessandria d’Egitto il 10 febbraio del 1888. I genitori, lucchesi, si trasferirono in Africa e quando Giuseppe aveva due anni subì il lutto del padre. Durante il periodo egiziano visse delle esperienze letterarie giovanili con amici fidati come Enrico Pea, che fu il fondatore della “Baracca Rossa”. Nel 1912 Giuseppe si trasferì a Parigi, dove studiò per due anni alla Sorbona e seguì le lezioni di filosofia di Bergson, ma senza laurearsi. Negli ambienti dell’avanguardia che frequentava venne a contatto con Braque, Picasso, Apollinaire, De Chirico, Modigliani, Papini, Soffici, Marinetti, Boccioni e Palazzeschi. Nel 1914 rientrò in Italia, lavorò a Milano e si diede all’insegnamento del francese. Allo scoppio della Prima guerra mondiale si offrì come volontario e fu mandato a combattere sul fronte del Carso. Visse a Parigi dal 1918 al 1921 dove lavorò all’Ambasciata Italiana. Nel periodo in cui stette in Francia sposò Jeanne Dupoix. Nel 1923 a causa delle condizioni economiche si trasferì a Marino, vicino a Roma, diventò impiegato al ministero degli Esteri e nel 1925 firmò il “Manifesto degli intellettuali fascisti”. Nel 1931 pubblicò la versione definitiva de “L’Allegria”. Dopo aver lavorato come corrispondente della “Gazzetta del Popolo” fu chiamato in Brasile (1936) a insegnare letteratura italiana. Durante il soggiorno in Brasile subì il lutto del figlio di nove anni al quale sono dedicati dei versi dei raccolti nella prima parte de “Il dolore”. A causa del conflitto mondiale, nel 1942, ritornò in Italia e lì gli furono conferiti il titolo di Accademico d’Italia e la cattedra di Letteratura Italiana Moderna. Alla fine della guerra la Mondadori iniziò a pubblicare le sue poesie: “Il dolore”, “Un grido e paesaggi”, “Vita di un uomo”, “La terra promessa” e “Il taccuino del vecchio”. Questa raccolta comprende tutta la sua produzione poetica e così terminò la sua opera letteraria un anno prima di morire nel 1970.