Anna Kuliscioff

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Anna Kuliscioff

Anna Kuliscioff.jpg
Medica, intellettuale e attivista russa del primo Novecento

Nome
Cognome
Sesso
Luogo di nascita
Data di nascita
Luogo di morte
Data di morte
Attività
Anna
Kuliscioff
F
Sinferopoli
9 gennaio 1857
Milano
29 dicembre 1925
Medica, giornalista

e attivista del movimento femminista italiano


Anna Kuliscioff, definita la "dottora dei poveri", è stata una scienziata, medica, giornalista, politica e attivista russa, naturalizzata italiana. Aveva un pensiero moderno sul ruolo della donna.

Biografia[modifica | modifica sorgente]

Spirito curioso, fiero e indipendente, Anna nasce in Crimea nel 1857 da famiglia agiata di religione ebraica. Esule, rifugiata in Svizzera nel 1871, per intraprendere gli studi universitari scientifici, all'epoca preclusi alle donne nell'Impero zarista. Entra nella scena politica del nostro Paese, dopo l’incontro con Filippo Turati. I due fondano nel 1891 la rivista “Critica Sociale” e, l’anno seguente, il Partito dei Lavoratori Italiani, che, qualche anno dopo, cambierà nome in Partito Socialista.

Anna Kuliscioff è ricordata anche come pilastro del movimento femminile italiano, grazie ai suoi scritti, alle sue battaglie e alle sue scelte di vita che, coniugano l’attività politica con una laurea in medicina (Napoli -1886) e il lavoro di ginecologa. I suoi studi sulla febbre puerperale aprono la strada a una scoperta che avrebbe salvato dalla morte dopo il parto milioni di donne. I risultati del suo lavoro vengono citati nella Gazzetta degli ospitali e presentati in una relazione del futuro Premio Nobel Camillo Golgi, che non nasconde la sua stima per lei e la accoglie nel suo laboratorio a Pavia, uno degli istituti all'avanguardia in Europa. L'intelligenza di Anna è infatti apprezzata dalle più brillanti menti scientifiche dell'epoca. Per le femministe milanesi era la “zarina Anna” e per la Milano proletaria “la dottora dei poveri”: affiancò la filantropa Alessandrina Ravizza nell'ambulatorio medico gratuito che offriva assistenza ginecologica alle donne, recandosi nei quartieri più poveri della città. La sua storia è legata al movimento anarchico internazionale e al socialismo italiano, negli anni della Belle Époque e della Grande guerra.

Nel 1902, il Parlamento approva la Legge per la tutela del lavoro femminile e minorile: un progetto elaborato dalla stessa Kuliscioff. Nel primo decennio del Novecento, inoltre, la Kuliscioff è protagonista di un acceso dibattito sul suffragio universale e sul voto alle donne. Mentre gli uomini otterranno il suffragio universale nel 1912, le donne italiane dovranno attendere molti decenni. Anna risponde al rifiuto di Giolitti al voto femminile, fondando la rivista bimestrale “La Difesa delle Lavoratrici” che dirigerà per due anni. Nel 1914, dopo lo scoppio della guerra, le divergenze politiche porteranno Anna Kuliscioff a ritirarsi dall’iniziativa editoriale, ma la sua voce rimarrà sempre forte e autorevole. Gli studi marxiani di Anna Kuliscioff sono praticamente alla base dell'attività politica di Turati. Quando Anna fa i suoi interventi pubblici nessuno fiata, anche lo stesso Turati si stupisce di come nessuno protesti quando lancia accuse contro la sopraffazione dell'uomo sulla donna. Quando il rapporto fra la Kuliscioff e Turati si deteriora un bel po', lei per protesta, comincia a firmare i suoi articoli sui giornali con lo pseudonimo Omega, l'ultima lettera dell'alfabeto greco per rappresentare la marginalità del ruolo femminile nella società.

I punti cardine delle sue battaglie furono l’emancipazione femminile, la tutela dei minori e il suffragio universale che arriverà molto dopo, nel 1946. Lei dichiarava: “Solo il lavoro sociale, retribuito al pari dell’uomo, può portare la donna alla conquista della libertà, della dignità e del rispetto”. Il vento del cambiamento, guidato da Anna Kuliscioff ha liberato le donne da discriminazioni e ha seppellito stereotipi, cercando di cancellare un modello culturale di vita tramandato alle donne fino a quel momento. Nonostante la sconfitta immediata, la profezia di Anna si è avverata: il XX secolo è stato il secolo delle donne e di una rivoluzione per la parità di genere, ancora in corso. La sua ricerca di giustizia, di verità e di parità, che partiva dalla vita quotidiana, sino ad arrivare alla sfera lavorativa e alla politica continua ancora oggi. Le donne dovevano essere riconosciute a pieno titolo, potenziando le loro capacità nell’interesse della collettività, “verso nuovi lidi”, come recitava Anna in un suo intervento del 1913, parlando di pace, prosperità e rispetto fra uomini e donne. Se oggi politica e medicina sono sempre più donna, un po' lo dobbiamo anche ad Anna e alle sue numerose "battaglie".

Anna Kuliscioff muore a Milano nel 1925 dove venne sepolta nel Cimitero monumentale, la cui tomba è caratterizzata da un masso di pietra grezza. La pietra è una metafora adeguata ad una donna che ha combattuto battaglie molto dure sul piano delle rivendicazioni sociali e di genere. A Milano esiste oggi una Fondazione Anna Kuliscioff che ospita una biblioteca ricca di circa 35000 volumi, le è stata dedicata una via in zona Bisceglie ed è stata collocata una targa sotto i portici che danno ingresso alla galleria Vittorio Emanuele II, in ricordo del luogo dove Anna e Filippo Turati abitarono a lungo.

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

  • Maria Casalini, "La signora del socialismo italiano". Vita di Anna Kuliscioff, Roma, Editori Riuniti, 1987;
  • Francesca Zazzara, "Anna Kuliscioff: donna, rivoluzionaria, medica. Storia della dottora dei poveri nella medicina del suo tempo", Biblion edizioni,
  • Fiorenza Taricone, "Anna Kuliscioff. Il socialismo e la cittadinanza della donna";
  • L. Belloni, "Anna Kuliscioff allieva del Cantani e del Golgi e le sue ricerche sulla etiologia della febbre puerperale, in "Physis" - 1978;
  • Paolo Pillitteri, "Anna Kuliscioff", Marsilio Editore, 1986;

Filmografia[modifica | modifica sorgente]

  • Anna Kuliscioff - Serie TV (1981) - Film di Roberto Guicciardini con Marina Malfatti, durata:h.5.30; Genere: Drammatico/Storico, Italia; Miniserie televisiva che narra la storia di Anna Kuliscioff, rivoluzionaria, medica e giornalista russa naturalizzata italiana, tra i fondatori e massimi esponenti del Partito Socialista Italiano.

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]