Utente:Giada.daldoss/Sandbox/1

Da Vikidia, l'enciclopedia libera dagli 8 ai 13 anni.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Giovanni Giolitti

Età giolittiana[modifica | modifica sorgente]

L'età giolittiana era il periodo che va dal 1903 al 1914 e che deve il nome ad un politico liberale italiano (appartenente alla destra storica) Giovanni Giolitti.

Storia[modifica | modifica sorgente]

Nel 1900 re Umberto I di Savoia venne ucciso da un anarchico, Gaetano Bresci, per rivendicare gli operai morti durante le manifestazioni di protesta a Milano, uccisi dall'esercito sabaudo. Quindi, nel 1903 re Vittorio Emanuele III incaricò del governo Giovanni Giolitti e lo nominò primo ministro per ristabilire l'ordine scompigliato dall'assassinio.

Giolitti e le riforme[modifica | modifica sorgente]

Giovanni Giolitti attua importanti riforme in campo politico e sociale:

  • Riforma elettorale: dal 1912 in Italia c'è il suffragio universale maschile, cioè tutti i maschi adulti possono votare (aumenta il numero dei votanti);
  • Riforme sociali: Giolitti sosteneva che se gli operai vengono pagati bene hanno il potere d'acquisto e quindi l'economia dello stato migliora. Perciò dall'età giolittiana in fabbrica le donne possono lavorare al massimo per dodici ore e gli adolescenti per undici, in miniera possono lavorare solo i ragazzi dai quattordici anni in su, il lavoro nelle ore notturne e nei giorni festivi viene limitato, ci sono dei sussidi per malattia e invalidità, c'è il congedo di gravidanza per le donne incinta...

Decollo dell'industria italiana[modifica | modifica sorgente]

Sotto Giolitti l'industria italiana decolla (1913) grazie a:

  • Interventi dello stato per il nord: il triangolo industriale (Torino, Genova, Milano), ma il sud è costretto alla miseria e all'emigrazione in altri stati;
  • Protezionismo: lo stato tassa i prodotti esteri, conviene comprare i prodotti italiani e di conseguenza le industrie producono e vendono di più.

Guerra di Libia[modifica | modifica sorgente]

Cartolina del 1911

I socialisti rivoluzionari e gli industriali avevano bisogno di materie prime e, con molte pressioni politiche, costringono Giolitti a dichiarare guerra alla Libia (1911/1912), che era protetta dall'impero turco. Allora Giolitti attacca delle isole al largo della Grecia e i turchi sono costretti a ritirarsi. L'Italia vince la guerra, ma il popolo non è contento perché non trova molte risorse, ma il deserto.