Libia

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Libia
Libia – Bandiera Libia - Stemma
Libia - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Stato della Libia
Nome ufficiale دولة ليبيا
Lingue ufficiali Arabo
Altre lingue Berbero
Capitale Tripoli  (1 126 000 ab. / 2014)
Politica
Forma di governo Governo unitario provvisorio
Capo dello Stato Fayez al-Sarraj
Indipendenza 24 dicembre 1951 da Regno Unito e Francia
Ingresso nell'ONU 14 dicembre 1955
Superficie
Totale 1 759 840 km²
Popolazione
Totale 6 293 000 ab. (2016)
Densità 3,9 ab./km²
Nome degli abitanti Libici
Geografia
Continente Africa
Confini Tunisia, Algeria, Niger, Ciad, Sudan, Egitto
Fuso orario UTC+2
Economia
Valuta Dinaro libico
Varie
Dominio internet .ly
Prefisso telefonico +218
Sigla automobilistica LAR
Inno nazionale Libia, Libia, Libia
Festa nazionale 17 febbraio
Libia - Mappa
 

La Libia è uno stato dell'Africa settentrionale, ed è il quarto paese più grande per superficie del continente.

Storia[modifica | modifica sorgente]

La Libia era abitata fin dall'antichità da popoli antenati dei Berberi moderni. Il territorio comprendeva gran parte della Tunisia, mentre nella zona meridionale era occupata dal deserto del Sahara che era ed è inospitale e "disabitata". La Libia antica era tradizionalmente divisa in due grandi regioni, la Tripolitania a ovest e la Cirenaica a est.

Le regioni che formano lo Stato della Libia (Tripolitania, Cirenaica, Fezzan) non costituiscono un'unità politica nell'antichità.

Gli Arabi provenienti dall'Egitto conquistano la regione conducendo alcuni secoli di guerre contro i Berberi e portando il paese al declino.

Il colonialismo italiano ebbe inizio alla fine del XIX secolo, con l'acquisizione pacifica dei porti africani. Dopo una breve guerra contro l'Impero ottomano nel 1911, l'Italia acquisì il controllo della Tripolitania e della Cirenaica, ottenendo il riconoscimento internazionale con gli accordi del trattato di Losanna. Nel 1934, Tripolitania e Cirenaica vennero riunite per formare la colonia di Libia.

Poi il governatore Italo Balbo avviò un piano di colonizzazione che portò decine di migliaia di italiani in Libia, con un conseguente sviluppo socio-economico della Libia. L'Italia perse il controllo sulla Libia quando le forze italo-tedesche si ritirarono in Tunisia nel 1943. La Libia entra nella Lega Araba il 28 marzo 1953 e nell'ONU il 14 dicembre 1955.

Geografia[modifica | modifica sorgente]

La Libia è uno dei più estesi Paesi dell'Africa, ma anche fra i più scarsamente popolati, visto che gran parte del suo territorio è occupato dal deserto del Sahara; gli abitanti si concentrano ovviamente lungo la fascia costiera sul Mar Mediterraneo.

La Libia confina a nord-ovest con la Tunisia, a ovest Algeria, a sud con il Niger e il Ciad, a sud-est con il Sudan, a est con l'Egitto.

Qui ci sono molte aree collinari e montuosi, ma abbastanza circoscritte; la montagna più alta della Libia è il Bikku Bitti (2.226 m.).

La Libia si affaccia sul Mediterraneo con una fascia costiera lunga 1.770 chilometri, in cui si possono trovare svariate isole. A causa del clima desertico non esistono corsi d'acqua perenni ma si trovano facilmente letti di torrenti quasi sempre asciutti, ed attivi nei pochi periodi di piogge intense; infatti le temperature sono decisamente alte.

Popolazione[modifica | modifica sorgente]

Demografia[modifica | modifica sorgente]

La Libia è suddivisa a livello amministrativo in 22 distretti ed ha un tasso di urbanizzazione, abbastanza alto; le tre città principali, la capitale Tripoli (1.115.000 ab.), Bengasi (740.000 ab.) e Misurata (680.000 ab.), sorgono lungo la costa mediterranea.

Lingue e religioni[modifica | modifica sorgente]

La popolazione della Libia al giorno d'oggi è di 6,293 milioni abitanti, con una densità di circa 3 unità per km quadrato. Qui la maggior parte di popolazione è composta da arabi, ma dal 1995 si è verificato un enorme aumento dell'immigrazione; infatti quasi la metà dei lavoratori presenti in Libia è costituita da stranieri di paesi arabi o asiatici. In questo stato il 97% delle persone sono di religione mussulmana sunnita mentre una piccola parte pratica la religione cattolica. L'arabo è la lingua ufficiale e più diffusa; mentre l'italiano e l'inglese rappresentano le lingue commerciali. L'istruzione primaria è gratuita e obbligatoria, e il 75% della popolazione sono adulti alfabetizzati; inoltre sul territorio ci sono 5 atenei universitari.

Ordinamento dello stato[modifica | modifica sorgente]

Attualmente lo stato libico è confusa e divisa in tre governi, da una parte riconosciuta dall’ONU e dall’altra dalle tribù dei Berberi.

Bandiera[modifica | modifica sorgente]

La bandiera libica.

Dopo la guerra civile libica del 2011, finita il 20 ottobre 2011 con la morte del colonnello Mu'ammar Gheddafi, che aveva il potere in Libia, ucciso dopo la conquista di Sirte nello stesso giorno, la bandiera ufficiale della Libia è quella del Consiglio nazionale di transizione (CNT), che ha fatto da governo prima delle elezione.

Il CNT ha adottato come emblema della Repubblica Libica una bandiera uguale a quella del Regno di Libia che durò dal 1951 al 1969.

È composta da tre strisce orizzontali: rossa, nera e verde (quella centrale nera è grande il doppio delle altre due), che simboleggiano le regioni storiche della libia: Tripolitania, Cirenaica e Fezzan. Nella striscia nera sono disegnata una mezzaluna e una stella bianca, simboli dell'islamismo.

Bandiere storiche[modifica | modifica sorgente]

Stemmi storici[modifica | modifica sorgente]

Economia[modifica | modifica sorgente]

L’economia libica dipende soprattutto dal petrolio, che contribuisce per il 95% al valore delle esportazioni. I primi giacimenti d'importanza commerciale furono scoperti nel 1955, ma la commercializzazione ha avuto inizio solo nel 1961. L'improvviso aumento della ricchezza nazionale ha portato un miglioramento delle infrastrutture e dei servizi, cui però non ha corrisposto uno sviluppo degli altri settori produttivi, in particolare dell'agricoltura. Complessivamente il quadro economico e sociale libico si presenta migliore di quello di altri paesi dell'area.

Al fine di ridurre la dipendenza dal petrolio come unica fonte, il governo libico punta soprattutto sullo sviluppo dell'agricoltura; ma le condizioni climatiche difficili e la povertà dei suoli limitano fortemente la produttività del settore primario. Per l'autoconsumo hanno importanza l'orzo e il grano, pomodori, patate e arachidi. Per l'autosufficienza alimentare è stata intrapresa nel 1984 la realizzazione di un progetto, noto come Grande fiume artificiale.

Ambiente[modifica | modifica sorgente]

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Arte[modifica | modifica sorgente]

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Sport[modifica | modifica sorgente]

In Libia si praticano molti sport: atletica leggera, calcio, ciclismo, pallacanestro, pallavolo e giochi olimpici. Lo sport nazionale è il calcio ma sta ripartendo anche il rugby.

Note[modifica | modifica sorgente]


Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]