Utente:Gaga 07/Sandbox

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La Torre di Esino Lario

Il Museo delle Grigne di Esino Lario[modifica | modifica sorgente]

Il Museo delle Grigne è un museo di Esino Lario.

Collezioni[modifica | modifica sorgente]

Fossili[modifica | modifica sorgente]

Reperti[modifica | modifica sorgente]

  • Punte di freccia
  • Gioielli

Costume tradizionale[modifica | modifica sorgente]

Il costume tradizionale

Nel Museo delle Grigne di Esino Lario al secondo piano si può ammirare il costume tradizionale usato dalle donne di Esino.

I costumi di una volta di Esino Lario sono particolari: le donne indossavano un décolleté rosso, con dei lacci al centro e, per decorare, dei fiori di vari colori, uno scialle rosso ed un fazzoletto sulla testa. Sotto al décolleté c'era una gonna nera lunga fino alle caviglie, mentre sui piedi si portavano degli zoccoli di legno.

Le donne portavano particolari acconciature per raccogliere i capelli: gli chignon.

Invece nei giorni di festa si indossava una camicia bianca, un sopra camicia marrone chiaro con i bordi rossi e dei lacci incrociati per chiuderla, una gonna nera con delle righe rosse e dei fiori e in fine si portava un fulart.

L'arazzo[modifica | modifica sorgente]

Nel Museo delle Grigne di Esino Lario, esposto al secondo piano, c'è un telaio per la realizzazione degli arazzi.

Gli arazzi venivano fatti con dei fili colorati e poi si cominciava a filare fino alla fine.

Il telaio è una macchina per tessere e realizzare quadri, tappeti o appunto arazzi che in passato venivano usati da come decorazioni per le chiese o le abitazioni dei ricchi.

Per completare un arazzo ci vuole più di un anno, infatti l'arazzo esposto al Museo delle Grigne è incompleto.

Se si vogliono vedere gli arazzi completati, bisogna andare alla Chiesa di San Vittore di Esino Lario.

Fu un prete, don Gianbattista Rocca che veniva dalla Brianza, ad insegnare alle donne esinesi a realizzare gli arazzi, perché così esse non dovevano andare lontano da Esino per lavorare. Fu così fondata nel 1936 la Scuola dei arazzi di Esino Lario.

Nel 2017 dall'11 Settembre all'8 ottobre è stato esposto in mostra alla Triennale di Milano un grande arazzo realizzato dagli artisti dell'Arazzeria di Esino Lario.

Franco Alquati, autore dell'Arazzo che era in mostra, nato nel 1942 e scomparso nel 1983, è tuttora invece considerato uno dei più importanti pittori Lecchesi del dopoguerra.

Col tempo venne invece acquistata una maggiore confidenza con la tecnica tessile sotto la guida esperta del fondatore il quale intrattenne relazioni con importanti personalità del mondo artistico.

La lavorazione della lana[modifica | modifica sorgente]

La filatrice indossava sul grembiule un pezzo di cuoio, per proteggere i vestiti durante la lavorazione della lana.

Fuso[modifica | modifica sorgente]

Il Fuso

Per mantenere la rotazione continua il fuso doveva avere un certo spessore e un certo peso.

A una delle estremità appuntite del fuso veniva fissata la cocca, un nodo fatto per trattenere il filo, facendo sì che l'asse fosse allineato verticalmente con il filo.

Il filo avvolto all'estremità inferiore del fuso era fissato al fine di non farlo scivolare.