Sonita Alizadeh

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Sonita Alizadeh

Afghan rapper Ms. Sonita Alizadeh performs at the International Women of Courage forum.jpg
Sonita Alizadeh nel 2016

Nome
Cognome
Sesso
Luogo di nascita
Data di nascita
Attività
Sonita
Alizadeh
F
Herat
1996
Rapper, attivista


Sonita Alizadeh (in persiano: سونیتا علیزاده) è una rapper ed attivista afghana contro i matrimoni forzati. Divenne nota con il singolo Brides for Sale.

Biografia[modifica | modifica sorgente]

Sonita Alizadeh è nata a Herat (Afghanistan) in piena dittatura talebana, nel 1997, è cresciuta in un campo per rifugiati in Iran insieme al fratello maggiore. La sua famiglia voleva si sposasse già all'età di 10 anni ma a quel tempo lei non capiva ancora il significato del matrimonio. Successivamente, lei con la sua famiglia si sposta in Iran per fuggire dagli attacchi talebani. Qui lavorava pulendo i bagni ma nello stesso tempo impara a leggere e a scrivere i suoi primi testi ispirandosi alle canzoni presenti nella loro cultura.

Partecipa a un concorso americano nel 2014 scrivendo una canzone per convincere il popolo a votare alle elezioni. Per questo ha vinto un premio in soldi di 1.000 dollari, che mandò alla madre, tornata in Afghanistan. Dopo aver vinto il concorso americano, la madre le chiede di tornare da lei, in Afghanistan, dicendole che l'avrebbe comprata un uomo. Sua madre era in cerca di denaro, nello specifico di 9.000 dollari, in modo che il figlio maggiore potesse comprare la propria sposa, a quel tempo aveva solo 16 anni.

Sonita dopo l'accaduto inizia a lavorare con Rokhsareh Ghaemmaghami, regista del documentario "Sonita". In questo film la giovanissima cantante racconta le condizioni delle donne nel suo Paese, dove le donne non possono vedere riconosciuti i loro diritti umani, il diritto alla libertà, a potersi vestire come vogliono, essendo costrette a coprire per intero il loro corpo; per raggiungere questo obiettivo le donne sono costrette a indossare il burqa, vestito che copre tutto il loro corpo dal volto fino gli arti inferiori. Inoltre le donne afghane non possono vivere una vita indipendente, ma spesso per muoversi nelle città e nei quartieri devono avere al loro fianco un uomo che è anche il loro tutore, protettore. Dopo la pubblicazione del documentario, Rokhsareh Ghaemmaghami ha dato alla madre 2.000 dollari e ha chiesto sei mesi di tempo per Sonita.

Grazie all’ONG che frequenta assiduamente, si inizia ad appassionare alla musica, avendo una predilezione per la musica rap. La sua musica è impegnata, in quanto i suoi video iniziano a trattare temi connessi alla tutela dei diritti umani e nello specifico alla tutela dei diritti delle donne. Ha scritto Brides for sale (spose in vendita) e Rokhsareh Ghaemmaghami ha girato il video musicale. Nel video della canzone, Sonita è vestita da sposa, ha il volto coperto di lividi, un codice a barre sulla fronte e supplica la famiglia di non venderla. Nonostante i divieti imposti in Iran contro le donne che cantano pubblicamente, Sonita realizza comunque il video che è stato pubblicato anche su youtube, riscuotendo tantissimo successo al punto che la rapper afghana inizia a diventare un esempio per le giovani afghane che lottano ogni giorno. Il video ha guadagnato molta attenzione internazionale e ha anche attirato l'attenzione del gruppo no-profit americano, che l'ha contattata per portarla negli Stati Uniti.

Dal 2016 è onorata come Giusta al Giardino dei Giusti di Milano.

OGGI Sonita vive a Washington D.C. e frequenta l'American University. Oltre a frequentare le lezioni, continua a scrivere canzoni. Il suo documentario, è stato presentato in anteprima all'International Documentary Filmfestival Amsterdam nel novembre 2015. Il film ha ottenuto recensioni positive, è stato iscritto al Sundance Film Festival e ha vinto il Gran Premio della Giuria; al Seattle International Film Festival, nel maggio 2016, il film ha fatto il tutto esaurito, con una risposta eccezionalmente buona. Oltre a studiare, la ragazza continua a dedicarsi alla musica, a scrivere e cantare le sue canzoni.

Sitografia[modifica | modifica sorgente]

https://it.wikipedia.org/wiki/Sonita_Alizadeh

https://it.gariwo.net/giusti/coraggio-civile/sonita-alizadeh-14325.html

https://sconfinare.altervista.org/donne-che-hanno-fatto-la-storia-della-musica-sonita-alizadeh/


Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]