Utente:Margherita.stasi/Sandbox

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Esistono due forme di elettricità: negativa e positiva.

Energie diverse, cioè negativa e positiva, si attraggono invece energie uguali tra loro si respingono.

Un oggetto può essere elettrizzato per strofinio o per induzione.

  • Strofinio: se si strofinano tra loro due oggetti (es. una penna e un maglione di lana) le loro cariche negative si spostano da un corpo all'altro, se poi si avvicina la penna a un oggetto con cariche negative esso lo attrae a sé.
  • Induzione: se un oggetto che ha carica neutra si mette in un campo elettrico le cariche si ridistribuiscono in base all'oggetto che si avvicina. Se è negativo attira le cariche positive e respinge le negative, ma se è positivo avviene il contrario.


Tifo (febbre tifoide)[modifica | modifica sorgente]

Il Tifo è una malattia infettiva provocata da un batterio chiamato Salmonella typhi. Questa malattia era molto diffusa nelle trincee della prima guerra mondiale a causa della scarsa igiene, adesso è diffusa nei paesi meno sviluppati. In generale la malattia colpisce più facilmente i bambini, perché il loro sistema immunitario è più vulnerabile.

Contagio[modifica | modifica sorgente]

Una persona viene infettata da questa malattia se ingerisce acqua o cibo contaminati da questo batterio. Se la malattia non viene curata c'è la possibilità, il 5% , che l'individuo diventi portatore cronico di questa malattia, cioè dopo 12 mesi si iniziano a far diffondere i batteri tramite feci e urine. E e causa dei portatori cronici si infetta la maggior parte della gente. [1]

Sintomi[modifica | modifica sorgente]

Durante i primi sintomi il batterio si riproduce all'interno dell'organismo. I sintomi si iniziano a vedere in un periodo dai 3 giorni ai 3 mesi di incubazione. Dopo questo periodo di incubazione si ha una settimana con febbre alta, poi un'altra settimana con comparsa di eritema e di piccole chiazze rosate e dolori addominali, a questa ne segue una terza nella quale la malattia può diventare sistematica, con complicanze intestinali (sanguinamenti e perforazioni, diffusione batterica e peritonite), ingrossamento della milza e possibile shock settico (circa 15% dei casi). Il tifo può essere curato ma se non ci riesce può avere esiti letali.

Malattia e vaccini[modifica | modifica sorgente]

Per prevenire la malattia bisogna seguire criteri di igiene e stare attenti sulla provenienza dei cibi. Ci sono degli alimenti maggiormente soggetti a questi batteri, come: il pollame, i frutti di mare, i vegetali, le uova e il latte che possono esser venuti a contatto con acque e terreni contaminati (da escrementi o urine infetti).

Per mantenersi al sicuro dalla malattia è consigliato vaccinarsi, soprattutto se si devono affrontare viaggi in luoghi in cui la malattia è diffusa.

Attualmente è consigliato un vaccino ricavato da batteri vivi, da somministrarsi per via orale (4 compresse a giorni alterni) a partire dai 6 anni di età. Le compresse vanno conservate in frigorifero e mangiate ad un’ora di distanza dai pasti. Questa vaccinazione ha efficacia protettiva a partire dai 10 giorni dopo l'ultima dose con una percentuale di immunizzazione del 79%.[2]

Per i bambini più piccoli è invece disponibile un vaccino contenente solo l’antigene "Vi" purificato della Salmonella Typhi, da somministrare per via intramuscolare (una sola dose) a partire dai 2 anni di età. Il vaccino immunizza a partire da 7 giorni dopo l'iniezione e l'effetto protettivo dura circa 3 anni.

Note[modifica | modifica sorgente]