Santuario della Madonna delle Grazie (Jesi)

Da Vikidia, l'enciclopedia libera dagli 8 ai 13 anni.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Wiki2map logo.svg
Leggi come una mappa mentale

Il Santuario della Madonna delle Grazie è una chiesa della città di Jesi in provincia di Ancona.

Descrizione[modifica | modifica sorgente]

Nel 1456 il Santuario della Madonna delle Grazie era un'edicola decorata con un affresco di Andrea di Bartolo rappresentante Maria (presente ancora oggi) ma poi, per ringraziarla di aver liberato la città dalla peste, la trasformarono in una cappella. I Frati Carmelitani poi le costruirono intorno una chiesa per la Madonna del Carmine, conclusa nel 1509. Davanti alla facciata principale è presente una scalinata ottocentesca a tre rampe che conduce ad un portale barocco con sopra un'ampia finestra quadrangolare. Il campanile con la cuspide ottagonale fu eretto nel 1619 e la Chiesa venne ristrutturata dal 1751 al 1756 su disegno di Nicola Maiolatesi. L'interno è a stile barocco e a croce latina. In più furono aggiunti due quadri del pittore veneto Angelo Zona e di quello jesino Luigi o Mancini a fianco dell'affresco della Madonna. Raffigurano entrambi gli eventi miracolosi di Maria. Ai lati ci sono cinque altari con colonne, decorazioni a stucco e lo stesso numero di tele raffiguranti la vita di Cristo, quattro dipinte dalfabrianese Luigi Lanci e l'altro, ovvero la Natività, dall'anconetano Nicola Bertucci nel 1759. La Cappellina venne ristrutturata seguendo il progetto di Mattia Capponi e le decorazioni della volt a furono eseguite da Luigi Lanci. I Carmelitani, dopo essere stati allontanati nel periodo napoleonico e dopo l'Unita d'Italia, ora sono custodi del Santuario delle Grazie, ospitati nel convento, il quale è stato completato nel 1624 dopo la costruzione del chiostro, caratterizzato dalle lunette affrescate con delle storie della vita di Santa Teresa d'Avila.

Definitivamente è stato completato nel 1780 grazie a Lazzaro Giosafatti.

Voci correlate[modifica | modifica sorgente]

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]