Perdita di biodiversità

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Biodiversità.png

Esistono diversi fattori di perdita di biodiversità. Su scala globale, i principali fattori di perdita di biodiversità animale e vegetale sono la distruzione, la degradazione e la frammentazione degli habitat, a loro volta causate sia da calamità naturali (ad esempio: incendi, eruzioni vulcaniche, tsunami, alluvioni, ecc.) sia e soprattutto da profondi cambiamenti del territorio condotti ad opera dell’uomo. La biodiversità viene tradizionalmente definita come la varietà di tutte le forme di vita presenti sulla Terra. Essa comprende il numero di specie, le loro variazioni genetiche e l’interazione con altri esseri viventi. Biodiversità è una parola che è stata inventata di recente, nel 1980 da Tom Lovejoy, un biologo americano, e molto rapidamente ha acquisito una grande importanza man mano che ci si è resi conto della dipendenza della vita e del benessere umano dal benessere della biodiversità.

Valore[modifica | modifica sorgente]

Perdere la biodiversità vuol dire perdere una fonte di risorse naturali molto importanti per le necessità e le attività umane, elementi naturali importanti per la produzione di future medicine e, inoltre, perdere sistemi naturali di protezione dagli eventi naturali estremi, a loro volta prodotti dai cambiamenti climatici.

Tutela[modifica | modifica sorgente]

Conservare la biodiversità significa conservare la varietà delle specie animali e vegetali riducendo le cause di tipo naturale e antropico che la mettono a rischio. Delle cause di tipo naturale fanno parte fenomeni di medio /lungo periodo, come il cambiamento climatico o la desertificazione, e fenomeni come le estinzioni di massa o le catastrofi naturali. Gli obiettivi che l’Europa si è data per salvaguardare la biodiversità sono stati:

  • Favorire l’attuazione della normativa in materia ambientale.
  • Ripristinare gli ecosistemi, ad esempio utilizzando infrastrutture verdi.
  • Incentivare agricoltura e forestazione sostenibili.
  • Incentivare la pesca sostenibile.
  • Combattere le invasive specie non appartenenti a territori.
  • Contribuire a bloccare la perdita di Biodiversità a livello globale.


Legislazione[modifica | modifica sorgente]

Legislazione internazionale[modifica | modifica sorgente]

In una relazione ONU pubblicata nel 2019, gli scienziati hanno lanciato l’allarme di estinzione per un milione di specie (su un totale stimato di 8 milioni), molte delle quali rischiano di scomparire nel giro di pochi decenni.

Legislazione italiana[modifica | modifica sorgente]

L'Italia ha aderito alla Convenzione sulla Diversità Biologica (adottata il 5 giugno del 1992, al Summit mondiale di Rio de Janeiro delle Nazioni Unite su ambiente e sviluppo, e ratificata dall'Italia con una legge del 1994).Nell'art. 11 del D.L. 91/2014 si promuovono accordi per la conservazione di specie a rischio di estinzione. L'art. 1, comma 143, della L. 232/2016 ha creato un fondo per la realizzazione di investimenti per la conservazione della fauna e della flora per la salvaguardia della biodiversità e dell'ecosistema marino di 15 milioni di euro (3 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2017 al 2021). Inoltre l’Italia ha adottato delle leggi per la conservazione dei territori naturali che ancora mantengono inalterato un grande valore ecosistemico che rappresenta il principale obiettivo dell'istituzione di aree naturali protette. La legge n. 394 del 1991 ha provveduto alla classificazione delle aree naturali protette ed ha istituito, inoltre l'Elenco ufficiale delle aree protette. A queste aree protette vanno aggiunte le zone di protezione facenti parte della rete europea "Natura 2000" (istituita nel 1992 e recepite in Italia nel 1997) concepita ai fini della tutela della biodiversità europea attraverso la conservazione degli habitat naturali e delle specie animali e vegetali di interesse europeo.

Zone per la conservazione della biodiversità[modifica | modifica sorgente]

Le paludi e altre zone umide come stagni o lagune sono molto importanti soprattutto per la conservazione della biodiversità. Grazie a questi habitat molti uccelli hanno la possibilità di riprodursi. Queste zone possono essere utili anche per gli esseri umani: costituiscono una riserva di acqua dolce, forniscono cibo e mezzi di sussistenza a milioni di persone.

Il giorno della sostenibilità[modifica | modifica sorgente]

Istituita dalle Nazioni Unite nel 2000 e proclamata per il 22 maggio, la Giornata Mondiale della Biodiversità ha lo scopo di aumentare la comprensione e la consapevolezza dei problemi della biodiversità e di commemorare l’adozione del testo della Convention on Biological Diversity (CBD) adottata a Nairobi, Kenya, il 22 maggio 1992 e firmata a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992. La Convention on biological diversity (cbd) è lo strumento legale internazionale per la conservazione della diversità biologica,che è stato ratificato da 196 nazioni. il suo obiettivo generale è quello di incoraggiare le azioni porteranno ad un futuro sostenibile.

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

  • Bo G.,Dequino S., Natura futura, Pearson per le scienze, Torino, 2020

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]