Pallacorda
La pallacorda è uno sport molto antico, diventato celebre perchè fu proprio in una palestra di Versailles, adibita a tale gioco, che ebbe luogo uno degli eventi più significativi della Rivoluzione francese: il giuramento della pallacorda. Oggi questo gioco è ancora praticato in rievocazioni storiche, nella sua forma originale, oppure nella sua forma più attuale e moderna: il tennis.
Aspetti tecnici[modifica | modifica sorgente]
La pallacorda si gioca al chiuso. Alcune varianti del gioco possono prevedere partite disputate all’aperto. In questi casi il nome dello sport cambia in lounge palme.
I punteggi si calcolano in modo analogo a quelli del tennis.
Gli eventuali rimbalzi effettuati dalla pallina sui muri sono considerati validi, così come avviene nella pelota basca.
Le palline sono tutte rigorosamente cucite a mano dal capitano della sezione locale; il cuore è in sughero e il rivestimento, che prevede un numero ben preciso di punti, è fatto in lana. Ogni pallina ha vita media di una settimana, trascorsa la quale perde di rimbalzo e di resistenza.
Storia[modifica | modifica sorgente]
Si pensa che l’origine del gioco sia italiana, come dimostrerebbe il trattato storico “Il giuoco della pallacorda “ scritto da Antonio Scaino Da Salò nel 1555 a Venezia e che contiene la descrizione del gioco, anche se l’opinione della maggior parte degli esperti attestano l’origine nella Francia del XIII secolo, mentre alcuni fanno risalire l’origine di tale sport addirittura all’ antica Grecia.
Ad ogni modo, in terra d’oltralpe era abbastanza noto ed aveva due varianti principali: il “courte paume” ed il "lounge paume”.
Il primo si giocava al chiuso, e si doveva lanciare una pallina oltre una corda, colpendola col palmo della mano protetto da un guanto, o con un bracciale. Solo in un secondo tempo, la mano verrà sostituita da una racchetta.
Il secondo, il "lounge paume” veniva invece giocato già all’epoca con una racchetta, e in un campo all’aperto.
Nel 1740 fu organizzato il primo campionato del mondo e nel 1908 questo sport fu presente alle olimpiadi.
Il “jeu de paume” è quindi, come già detto, l’antenato del tennis, oltre che di altri sport meno famosi come la pelota basca e il pallone col bracciale e quasi certamente del tamburello.
Descrizione[modifica | modifica sorgente]
I francesi nominarono questo sport jeu de paume, ovvero gioco di palmo , poiché inizialmente i giocatori, per regolamento, colpivano la palla col palmo della mano con un guanto . Le due varietà fondamentali di gioco sono courte paume e longe paume.
Court palm[modifica | modifica sorgente]
La prima viene giocata al chiuso, su un campo delle dimensioni di 30 metri di lunghezza e 12 di larghezza. Inizialmente giocata con la sola mano, nel XVI secolo venne introdotto l'uso della racchetta. Quest'ultima versione, ossia quella con la racchetta, si diffuse nelle altre nazioni con i nomi più vari: nel Regno Unito prese il nome di real tennis, negli Stati Uniti court tennis, mentre in Italia fu conosciuta come pallacorda. Attualmente diffusa in Australia, Regno Unito, Irlanda, Paesi Bassi e Stati Uniti, la disciplina è praticata a livello professionale e prevede l'organizzazione periodica di competizioni mondiali.
Lounge palm[modifica | modifica sorgente]
La seconda versione del gioco, la lounge palm, è solitamente giocata all'aperto in un campo da gioco della lunghezza di 150 metri e circa 25 metri di larghezza. A fronteggiarsi sono due squadre formate da un minimo di due giocatori ad un massimo di sei. La pallacorda è stato sport olimpico in ben due edizioni dei Giochi, quella parigina del 1900 e quella londinese del 1908, nella quale a conquistarsi l'oro fu l'atleta statunitense Jay Gould II.
Curiosità[modifica | modifica sorgente]
Durante la rivoluzione francese avvenne il giuramento della pallacorda nel 1789 che ne diede inizio.
Michelangelo Merisi ,detto il Caravaggio uccise Ranuccio Tommasoni per un motivo molto banale : fallo durante una partita di pallacorda
Bibliografia[modifica | modifica sorgente]
- Giovanni Treccani, Enciclopedia Treccani, Milano , l'Istituto della Enciclopedia Italiana, 1929.
- De Amore Gallico
- Eldias.it
Voci correlate[modifica | modifica sorgente]
