Milena Barberio

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Milena Barberio

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Nome
Cognome
Sesso
Luogo di nascita
Data di nascita
Attività
Milena
Barberio
F
Mottola
1903
cantante soprano


Milena Barberio è stata un'artista di buona levatura, cantante soprano che ha dato lustro dagli anni '20 agli anni '40 a Mottola.

Biografia[modifica | modifica sorgente]

Milena Barberio è nata nel 1903 ed era figlia del medico Vincenzo, notissimo personaggio di Mottola. Si diplomò giovanissima, come professoressa di canto al Regio Conservatorio di San Pietro a Maiella di Napoli. Il suo nome comparve per la prima volta nelle cronache mottolesi nell’ottobre 1923, in occasione di una serata musicale nel teatro "Oronzo Mario Scarano" promossa dal dottor Vincenzo Morea, durante la quale cantò accompagnata al piano dal massafrese Losavio. Nel dicembre 1926, diventò titolare della cattedra di Canto nella scuola musicale provinciale di Taranto, istituita dall’avvocato Turi, Preside della Provincia di Taranto, e si esibì al teatro D’Ayala di Taranto, per il Circolo d’arte Giacosa. Qualche giorno dopo replicò a Mottola, accompagnata al piano dal professore Silvestri, riscuotendo vivissimi applausi e complimenti. La scaletta della giovane soprano in queste sue prime esibizioni includeva la Primavera di Tirindelli, “Venne una vecchierella” dalla Isabeau di Mascagni; la “Romanza di Liù” dalla Turandot di Puccini; “Io sono l’umile ancella” dalla Adriana di Cilea; la “Nenia” dal Mefistofele di Boito. Non contenta delle feste private e paesane, non volle limitare il repertorio a brani convenzionali, e così nel 1925 il suo nome comparve a Napoli nel cartellone dell’Associazione “Alessandro Scarlatti” dedicato alla musica moderna da camera, nell’organico che comprendeva la celebre violinista Giuseppina de Rogatis e che eseguiva i complessi concerti dei “Canti del cucù” di Haas e la “Cantata eroica” di Glazounow per soli coro e due pianoforti a otto mani. La giovane cantante mottolese arrivò alla notorietà l’11 maggio del 1928, quando, accompagnata dal pianoforte, dai maestri Longas e Bensi, si esibì al Politeama Alhambra di Taranto nel concerto di raccolta fondi per il Monumento al Marinaio d’Italia: cantò “L’enigma” di Zanella, “Nebbie” di Respighi, “Lamento d’animo” di Monteverde e un brano dalla “Manon” di Puccini. Subito dopo di lei apparì sul palco il celebre tenore leccese Tito Schipa e, al termine del concerto, Milena e Tito vennero premiati con medaglie d’oro. Il 16 febbraio 1931 cantò per beneficenza al teatro La Fenice di Venezia con numerosi consensi del pubblico. Nel marzo 1931, accompagnata da Ferruccio Cusimati, interpretò al Circolo Artistico brani di Savasta, Puccini, Zanella, Strauss e Cilea. Nel Gazzettino di Venezia del 10 marzo l'artista fu definita "dotata di temperamento e di mezzi vocali d'eccezione". Molti giornali da nord a sud lodarono le sue qualità e nel 1933 venne scritturata dalla EIAR per diversi concerti radiofonici eseguiti in diretta da Radio Bari. Nel giugno 1934 partecipò al Kursaal Santalucia di Bari al concerto per la commemorazione di Mario Costa, diretto da Dino Milella, col coro del sindacato, il pianista Costa, Lia Guarini, Michele Fiore, Nicola Bavaro e Franco Signorile. Nel 1935 fu protagonista nella tournèe in tutta la Puglia della Commemorazione Belliniana, insieme al pianista Mario Gidiuli, il tenore Franco Signorile, il basso Andrea Mongelli. Nel settembre dello stesso anno tornò a esibirsi a Taranto con Tito Schipa nel concerto per la raccolta fondi pro Casa del Fascio. Dal 1936 al 1941 continuò a cantare in diversi concerti nelle province di Taranto, Bari e Matera e si segnalò per i concerti eseguiti insieme alla Polifonica Barese, come quello dell’aprile 1936 nel duomo di Bari durante il quale interpretò lo "Stabat" di Pergolesi. E fu proprio con un concerto di musiche natalizie italiane al Teatro Piccinni di Bari insieme alla Polifonica Barese che, nel dicembre 1941, terminò la sua carriera artistica.

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

Calendario "La parola mottolese del giorno"

Ritratto con matite colorate

Sitografia[modifica | modifica sorgente]

https://archiviostoricolafenice.org/scheda_opera.php?ID=11309

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]

https://it.wikipedia.org/wiki/Mottola