Migrazione

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Spostamento di interi gruppi umani da una sede all'altra.

Notevole spostamento di uomini da una ad un'altra sede, perlopiù come abituale o necessario fenomeno.

Le migrazioni possono essere interne quando lo spostamento avviene nei confini dello stesso Paese; sono internazionali quando avviene da un Paese all'altro

Etimologia[modifica | modifica sorgente]

Migratio, da migrare , spostarsi da un luogo ad un altro.

Approfondimento storico[modifica | modifica sorgente]

I Longobardi per spostarsi da una terra all'altra usavano dei carri nei quali c'erano donne, uomini, bambini.

Nella storia moderna è soprattutto a partire dal 500 che si verificano i più grandi spostamenti, con la scoperta del continente americano.

Uso attuale del termine[modifica | modifica sorgente]

Oggi la causa principale delle migrazioni è la ricerca del lavoro. Si parla in questo caso di migrazione economica.

Ci sono poi flussi migratori di persone costrette a lasciare il proprio paese per scappare da persecuzioni politiche o religiose.

I flussi migratori portano vantaggi e svantaggi. Per i paesi di arrivo: vantaggi sono l'arrivo di nuove culture, svantaggi legati all'integrazione con la popolazione residente.

Una migrazione è uno spostamento permanente o di lungo termine di un individuo o di un gruppo di persone dal proprio luogo di origine a un altro luogo.
Diversa è la circolazione: spostamento temporaneo, spesso ciclico, di un individuo o di un gruppo di persone dal proprio luogo d'origine a un altro luogo. Comprende le migrazioni temporanee e i movimenti pendolari.

Ogni migrazione prevede un'emigrazione, la partenza da un luogo, e un'immigrazione, l'arrivo in un altro luogo.

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

Alyson L. Greiner, Giuseppe Dematteis, Carla Lanza, Geografia umana, un approccio visuale