Carlo Crivelli

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Carlo crivelli, madonna linsky.jpg

Carlo Crivelli fu un pittore veneto nato nel 1435 circa e morto ad Ascoli Piceno  intorno al 1493.

Biografia[modifica | modifica sorgente]

Intorno al 1478,si trasferì ad Ascoli Piceno, infatti lavorò principalmente nelle Marche del sud. Diventò uno dei pittori più importante sulle coste dell’Adriatico.

Carlo Crivelli aveva un fratello maggiore, Vittore Crivelli, anche lui pittore. La sua arte fu influenzata da Donatello, un pittore dell’epoca.                                

Dipinse degli arabeschi (un tipo di stile ornamentale) fatti d’oro e spesso applicati in pastiglia. In passato, Crivelli, conobbe Giovanni Bellini(chiamato anche “Giambellino”),anche lui, molto importante in tutta Italia. In quasi tutte le sue opere disegnava della frutta, verdura e animali, spesso anche dei melograni.

Curiosità[modifica | modifica sorgente]

Nel 1488 fu registrata ad Ascoli la morte dell'unico figlio maschio, di cui non abbiamo alcuna informazione del nome e dell’età, ma che secondo alcune informazioni, doveva essere piuttosto giovane. Per i funerali l'artista donò due libbre di cera , come risulta dalle registrazioni del libro delle entrate del Duomo.

Si tratta dell'ultima traccia della presenza dell'artista ad Ascoli.

La morte[modifica | modifica sorgente]

La morte del pittore è collocata a Pala di san Francesco a Fabriano e la richiesta, datata 7 settembre 1495, di esserne dichiarato erede  da parte del fratello, residente a Fermo.

Il fratello dimostrò di non conoscere la situazione familiare di Carlo, dichiarando come lui non avesse figli e ignorando anche il suo matrimonio: se ne deduce la totale assenza di contatti tra i due da molti anni: nello stesso documento Vittore ammise, in parte, di aver trascurato in vita il fratello e di esserne debitore, intendendo probabilmente in campo artistico.

Una tradizione di storiografia locale indicava come Carlo fosse morto a Fermo e sepolto nella chiesa di san Francesco, ma  Vittore smentisce la notizia; non si ha la certezza che sia morto ad Ascoli, piuttosto che in uno dei suoi soggiorni a Pergola, Matelica o Fabriano.

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

Voci correlate[modifica | modifica sorgente]