Olivia squalo elefante

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Olivia è un esemplare femmina di squalo elefante, pescata accidentalmente vicino alla costa di Malamocco, nel comune di Venezia, da due pescherecci chioggiotti (Alessandro T. e Riccardo T.) il 25 Marzo 2003 con un sistema chiamato "a volante". È una specie protetta e in via d’estinzione e si trova al museo di Zoologia Adriatica "Giuseppe Olivi" di Chioggia.

Descrizione dello squalo elefante[modifica | modifica sorgente]

Esemplare di squalo elefante

Lo squalo elefante arriva a 12m di lunghezza e 5 tonnellate di peso. È chiamato così perché la parte anteriore della testa è allungata. Vive nelle acque di tutti i mari temperati, nuota vicino alla superficie, ma può arrivare ai 100m di profondità. Per nutrirsi spalanca la bocca e inghiotte acqua, nella quale si trova il plancton, di cui si nutre; poi butta fuori l’acqua attraverso le branchie. Si riproduce intorno ai 12-15 anni e le femmine partoriscono 3-4 piccoli, lunghi circa 1,5m. I cuccioli hanno il muso più allungato rispetto agli adulti. Un tempo era una preda preziosa, oggi è sempre più rara e per questo è protetta da diversi trattati internazionali.

Storia[modifica | modifica sorgente]

Le due barche della famiglia dei Tina stavano pescando a 14 miglia dalla costa di Malamocco quando lo squalo finì nelle loro reti: i pescatori credettero inizialmente fosse un pesce volpe o uno squalo bove  o "vacca" e pensarono di ricavarne una fortuna vedendolo a 2 euro al kilo. Qualcuno al mercato ittico di Chioggia, però, ipotizzò che si trattasse di uno squalo elefante, specie protetta e quindi non vendibile. L'ipotesi fu infatti poi confermata dai biologi ed ittiologi Maria Rasotto e Angelo Mojetta.

I pescatori lanciarono una colletta per imbalsamarlo: fu portato a Milano, dove fu sottoposta a tassidermia (che è la tecnica di preparazione e conservazione delle pelli degli animali). In seguito a questa operazione Olivia è diventata più leggera e meno lunga.

Fu quindi riportata a Chioggia al Museo di Zoologia Adriatica “Giuseppe Olivi” a Palazzo Grassi, dove si trova da allora per poter essere ammirata dai visitatori.

Curiosità[modifica | modifica sorgente]

  • Chi ha dato il nome allo squalo elefante?
    • Il nome è stato assegnato dagli alunni della scuola primaria di Chioggia "M. Merlin" attraverso il concorso «Come mi chiamo», a cui hanno partecipato tutte le scuole primarie del Comune.
  • Come è stata fatta entrare al museo?
    • Olivia è stata fatta entrare al museo aprendo le vetrate interne che si affacciano sul cortile di Palazzo Grassi e utilizzando una grande gru.

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

  • La Nuova Venezia, marzo 2003 – articoli di Sergio Ravagnan
  • Cartellonistica presente nella sala dello squalo presso il Museo di Zoologia Adriatica di Chioggia, G. Olivi

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]