Maria Spes Bartoli

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Maria Spes Bartoli

Studio fotografico Maria Spes Bartoli.jpg
Maria Spes Bartoli davanti al suo studio fotografico di Tolentino

Nome
Cognome
Sesso
Luogo di nascita
Data di nascita
Luogo di morte
Data di morte
Attività
Maria Spes
Bartoli
F
Senigallia
8 settembre 1888
Tolentino
15 maggio 1981
fotografa


Maria Spes Bartoli, chiamata anche Mimetta, (nata a Senigallia l'8 settembre 1888 - morta a Tolentino il 15 maggio 1981) è stata la prima donna a esercitare la professione di fotografa nelle Marche.[1][2]

Maria Spes Bartoli nasce da Maria Speranza Clerout e Beniamino Bartoli. Dopo il 1896 la famiglia si trasferisce a Tolentino dove apre uno studio fotografico in Corso Garibaldi.

La origini della famiglia Bartoli[modifica | modifica sorgente]

Di nobili origini Luigi Bartoli si sposa con Francesca Bartolini. Da queste nozze nasce Ignazio che sceglie la carriera ecclesiastica. Nel 1876 va a Senigallia dove fonda il Collegio Bartoli, poi nel 1880 viene eletto vescovo della città. Resterà in carica fino al giorno della sua morte nel 1896.

Beniamino, nipote del vescovo, nel 1884, si sposa con Maria Speranza Clerout con cui ha quattro figli: Giuseppe (1845-1948), Maria Spes (1888-1981), Luigia (1891-1968) e Oletta, morta in tenera età. In questi anni Beniamino si dedica alla fotografia che diventa la sua passione che trasmetterà a sua figlia Maria Spes: illustre fotografa attiva a Tolentino e San Severino Marche.[3]

Il mondo sociale e culturale di Maria Spes[modifica | modifica sorgente]

La giovane Maria Spes Bartoli è elegante e ha un carattere socievole e scherzoso.

Lavora nello studio del padre, insieme a suo fratello Giuseppe, frequenta le giovani nobili, gli artisti e i musicisti del luogo, ama leggere, scrivere, ballare e passeggiare all’aria aperta. Durante la prima guerra mondiale, quando suo fratello Giuseppe è chiamato alle armi, Maria dovrà occuparsi dello studio da sola.

Grazie al suo diario sappiamo che ama anche recitare, infatti, lei e i suoi fratelli, fanno parte del Circolo Mandolinistico Filodrammatico di Tolentino.

Gli amori di Maria Spes[modifica | modifica sorgente]

Nel 1915, Maria Spes si innamora di Baldino, un giovane nobile professore di agraria che aveva conosciuto a Numana. Il ragazzo era biondo con gli occhi azzurri e Maria racconta nei suoi diari che egli era riuscito a capirla nel suo animo di donna.

Maria Spes vive una grande sofferenza quando Baldino va all'estero per motivi di lavoro e si allontana da lei. Dice di amarlo tanto, di sognarlo spesso e spera di rivederlo presto.

Con il tempo questo amore per Baldino inizia a svanire, e nell'autunno 1916 inizia a frequentare il suo studio fotografico un bel giovane elegante e giovanile. Pian piano la ragazza si innamora ma nutre dei dubbi sulle intenzioni serie di lui, tanto da andare dalla chiromante che la rassicura. La giovane soffre molto in questo periodo a causa dell'indifferenza di Checco, che la tratta a volte con indifferenza e a volte con slanci di affetto; sarà un amore tra sorrisi e pianti.

La fotografia nel primo '900[modifica | modifica sorgente]

La professione del fotografo nasce nella metà del ‘900, dove fare fotografie era un lavoro legato alla realizzazione dei quadri. Il fotografo rivendica per sé la dignità artistica e si colloca al di sopra di un artigiano, infatti fino alla prima metà del secolo scorso, l’arrivo di un fotografo era considerato un “evento”.

La fotografia è considerata un prodotto espressivo interpretativo.

L'indipendenza professionale di Maria Spes Bartoli[modifica | modifica sorgente]

Nel periodo in cui vive la fotografia, le donne lavoravano a casa, nei campi o nelle fabbriche (pelletterie, filande) non potendo accedere a lavori prettamente maschili.

Al contrario, Maria Spes decide di intraprendere il lavoro di fotografa – sarà la prima nelle Marche – e dimostra la propria indipendenza professionale rilevando lo studio fotografico a proprio nome poi, nel 1927, ottiene la licenza per la vendita al pubblico di articoli fotografici.

Lo studio fotografico rimarrà aperto fino al 1968, anche se in seguito continuerà a svolgere il suo lavoro da casa per una decina di anni, come dimostrano le sue innumerevoli fotografie che ritraggono tante famiglie di Tolentino.

Maria Spes Bartoli, con il suo lavoro, è riuscita a trasformare momenti importanti in ricordi indelebili.

Muore a Tolentino nel 1981.

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. Donne in posa, un contributo alla storia della fotografia nelle Marche, Macerata, Fondazione Cassa di Risparmio della provincia di Macerata, 1999, p. 136.
  2. Dizionario biografico delle donne marchigiane (1815-2018), a cura di Lidia Pupilli e Marco Severini, ed. Il lavoro editoriale, 2018, Ancona, ISBN 978-8876638572.
  3. Alberto Pellegrino, Il teatro dello sguardo. Maria Spes Bartoli: donna-fotografo del primo Novecento.