Impero russo

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Impero russo
Impero russo – Bandiera Impero russo - Stemma
Impero russo - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Rossijskaja Imperija
Nome ufficiale Российская Империя
Lingue ufficiali Russo
Altre lingue Lingue regionali
Capitale San Pietroburgo (Dal 1914 Pietrogrado)
Altre capitali Mosca (1729–1730)
Politica
Forma di governo Monarchia assoluta (1721-1905, de facto fino al 1917)
Monarchia costituzionale (1905-1917) (de iure)
Nascita 1721
Causa nascita Elevazione del regno a impero
Fine 1917
Causa fine Rivoluzione di febbraio
Superficie
Massima espansione 23 709 825 km² nel 1 866
Popolazione
Massima espansione 178 378 800 abitanti  (1910)
Nome degli abitanti Russi
Territorio
Continente Europa, Asia, America
Bacino geografico Europa orientale, Asia, Nord America
Economia
Valuta Rublo russo
Religione
Religioni preminenti Chiesa ortodossa russa
Religioni minoritarie Islam, ebraismo, buddismo, animismo, protestantesimo, cattolicesimo
Impero russo - Mappa
Evoluzione storica
Preceduto da Regno russo
Succeduto da Repubblica Russa, Ober Ost, Impero giapponese, Repubblica delle Montagne del Caucaso Settentrionale
Ora parte di Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Estonia, Finlandia, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Lettonia, Lituania, Moldavia, Polonia, Russia, Stati Uniti, Tagikistan, Turchia, Turkmenistan, Ucraina, Uzbekistan

L'Impero russo fu lo stato imperiale che governò la Russia dal 1721 fino alla rivoluzione di febbraio del 1917.

Storia[modifica | modifica sorgente]

L'Impero russo venne ufficialmente proclamato da Pietro I a seguito del trattato di Nystad del 1721, che elevò il precedente Regno russo a Impero. La potenza russa si basava su un'enorme espansione territoriale, che ne faceva uno degli imperi più grandi mai esistiti nella storia[1]. I regnanti dell'Impero erano gli Zar, che per tutta la storia imperiale russa appartennero alla famiglia dei Romanov. Nel 1812, l'imperatore francese Napoleone Bonaparte comandò l'invasione dell'Impero russo che risultò catastrofica per l'Impero francese[1]. Nel 1815 l'Impero fu tra le potenze che presero parte al Congresso di Vienna. Nell'Impero era in vigore la schiavitù, fino a una serie di decreti emanati nel 1861 che restituirono ai servi la libertà personale e la parità con gli altri cittadini[1]. L'istruzione elementare era volutamente trascurata per il timore che le masse potessero ribellarsi al regime una volta istruite[2]. L'impero terminò a causa della sua fallimentare partecipazione alla prima guerra mondiale e dopo la rivoluzione di febbraio, che scoppiò per via dell'instabilità politica ed economica e per le forti diseguaglianze sociali presenti tra la popolazione dell'Impero[2]. Dopo una breve parentesi repubblicana, la rivoluzione d'ottobre segnò il definitivo crollo dell'Impero russo e in seguito gettò le basi per l'instaurazione dell'Unione Sovietica.

Geografia[modifica | modifica sorgente]

Dal 1860 al 1905 l'impero occupò tutti i territori dell'attuale Russia. Prima del 1917, l'Impero russo comprendeva i territori delle attuali Nazioni di Ucraina, Bielorussia, Armenia, Azerbaigian e Georgia, oltre a parte dell'attuale Polonia. Possedeva il Granducato di Finlandia, il Turkestan, i territori del centrali dell'Asia e gran parte dei governatorati baltici. Nel continente Nord americano possedeva l'Alaska, acquistata nel 1867 dagli Stati Uniti dietro pagamento di 7 200 000 dollari[3].

Note[modifica | modifica sorgente]

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]

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