Carlo Goldoni

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Carlo Goldoni

Alessandro Longhi - Ritratto di Carlo Goldoni (c 1757) Ca Goldoni Venezia.jpg

Nome
Cognome
Sesso
Luogo di nascita
Data di nascita
Luogo di morte
Data di morte
Attività
Carlo
Goldoni
M
Venezia
25 febbraio 1707
Parigi
6 febbraio 1793
scrittore, drammaturgo
librettista, avvocato.

Carlo Goldoni è stato un scrittore, drammaturgo, librettista e avvocato italiano, cittadino della repubblica di Venezia. Egli viene universalmente riconosciuto come il padre della commedia moderna, tanto che si parla di riforma goldoniana.

Biografia[modifica | modifica sorgente]

Carlo Goldoni è nato a Venezia il 25 Febbraio 1707.

Dopo aver trascorso 12 anni a Palazzo Centani di Venezia Carlo si trasferì a Perugia poi a Rimini nel 1720, dove studiò logica dai Domenicani. Guarito dal vaiolo  scappò con una compagnia di attori comici raggiungendo Chioggia nel 1721, tornò a Venezia dove iniziò a fare praticantato legale nello studio dello zio Giampaolo Indric.

Si diresse poi a Pavia nel 1723 per studiare Diritto grazie a una borsa di studio pagata dal protettore della famiglia, il marchese Pietro Goldoni. A Pavia Goldoni trascorse quasi tre anni serenamente. In questo periodo scrisse una commedia satirica con carattere farsesco che presenta affinità con la seicentesca Commedia dell'Arte. Ritornato a seguire il padre, che era medico personale del conte Francesco Antonio Lantieri, arrivò a Udine, in Slovenia e in Tirolo; quindi decise di ritentare nella via degli studi all'Università di Modena ma fallì per problemi legati alla depressione. Decise così di spostarsi a Feltre per assumere l'incarico di coadiutore della Cancelleria criminale. Durante questo soggiorno scrisse il Colosso  che si ispira  ai vizi e alle virtù delle ragazze della società pavese ( subito smarrito per negligenza dell'autore) e La cantatrice con cui debuttò al Teatro de la Sena di Feltre.

Ma nel 1731 morì il padre e Goldoni decise di tornare a Venezia e terminare finalmente gli studi all'Università di Padova divenendo avvocato della Serenissima; era diventato il capo famiglia del resto e doveva pensare al sostentamento della stessa.

Ma l'amore per la letteratura e il teatro, manifestati fin da quando era un bambino, non tardarono a ripresentarsi grazie all'incontro a Verona con Giuseppe Imer, capocomico del Teatro San Samuele di Venezia di proprietà dei Grimani. La compagnia Imer annoverava, a parte il capocomico che dava il nome alla compagnia, anche Elisabetta D'Afflisio Moreri detta La Passalacqua, figlia d'arte discendente da una famiglia d'attori napoletani, e Antonio Vitalba come attore protagonista. Goldoni presto intesse una relazione con La Passalacqua che presto lo tradì con il Vitalba;

Peregrinando con la Compagnia Imer tra Padova, Udine e Genova, Goldoni conobbe Nicoletta Conio innamorandosene; la sposò il 23 agosto 1736.

In concomitanza con la Guerra di Successione Austriaca (1740-1748) Carlo Goldoni passò un periodo a Rimini, dove continuò l'attività teatrale, e a Pisa, dove svolse la sua professione ufficiale.

A Parigi fu precettore d'italiano, a Versailles, delle figlie di Luigi XV e per questo ottenne una pensione di corte. Nel 1771 scrisse due commedie in francese e si scontrò con le esigenze del pubblico francese, ancora legato alla Commedia dell'arte e ancora ignaro della Rivoluzione goldoniana operata a Venezia.

Tra il 1784 e l'87 scrisse in francese la sua autobiografia che intitolò Mémoires in cui non compare la Rivoluzione Francese (1789) di cui fu testimone, un evento che lo sconvolse e gli tolse la pensione del re lasciandolo morire in miseria a 86 anni il 6 febbraio 1793.

Carriera[modifica | modifica sorgente]

A Venezia Goldoni divenne autore dei testi esordendo la tragicommedia Belisario (1734), seguita dal Don Giovanni Tenorio o sia Il dissoluto (1736) e Il Giustino (1738).

Tornato a Venezia nel 1738 Goldoni scrisse la sua prima commedia, il Momolo cortesan, che ebbe molte repliche al San Samuele; seguito da La donna di garbo (1742-43) di cui Goldoni ebbe sempre riguardo poiché fu la prima di cui scrisse tutte le parti.

Tornò quindi a Venezia nel 1748 dove fu attivo al Teatro Sant'Angelo scrivendo per la Compagnia di Girolamo Medebach. Con L'uomo prudente, La vedova scaltra, La putta onorata, Il cavaliere e la dama, La buona moglie, La famiglia dell'antiquario e L'erede fortunata. Goldoni si allontanò dalla Commedia dell'arte e presentò la sua rivoluzione che proseguì con la famosa scommessa col Medebach del 1750 di scrivere 16 commedie in un anno, scommessa che Goldoni vinse al prezzo di una grave depressione.

Nel 1753 Goldoni ruppe col Medebach e iniziò una collaborazione con il Teatro San Luca, che sorgeva sul luogo dove oggi si trova il Teatro Goldoni, che durò fino al 1761 quando decise di partire per Parigi. Questo fu l'anno della rappresentazione de La trilogia della villeggiatura, Sior Todero brontolon, Le baruffe chiozzotte e Una delle ultime sere di carnevale.

Carlo Goldoni oggi[modifica | modifica sorgente]

I riflettori moderni si puntano sul palcoscenico Goldoniano soprattutto per la critica sociale, la satira dei costumi  e la sensibilità ai problemi del tempo. Ancora oggi i teatri si riempiono di spettatori che si divertono e riflettono gustando un teatro che parla di vizi e difetti di classi e tipi sociali, in cui ci si può ancora riconoscere.

I meglio di Carlo Goldoni[modifica | modifica sorgente]

  • La donna di garbo
  • La famiglia dell'antiquario
  • I pettegolezzi delle donne
  • La locandiera
  • I rusteghi
  • la trilogia della villeggiatura

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

Carlo Goldoni, letteratura drammatica italiana, Carlo Goldoni, Milano ,Mondadori A. 1977

Sitografia[modifica | modifica sorgente]

Voci correlate[modifica | modifica sorgente]