Venezuela

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Venezuela
Venezuela – Bandiera Venezuela - Stemma
Venezuela - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Repubblica Bolivariana del Venezuela
Nome ufficiale República Bolivariana de Venezuela
Lingue ufficiali Spagnolo
Capitale Caracas  (5 905 463 ab. / 2009)
Politica
Forma di governo Repubblica presidenziale federale
Presidente Nicolás Maduro
Indipendenza 5 luglio 1811 dalla Spagna
Ingresso nell'ONU 15 novembre 1945
Superficie
Totale 916 445 km²
Popolazione
Totale 30 620 400 ab. (2015)
Densità 31 ab./km²
Nome degli abitanti Venezuelani
Geografia
Continente America
Confini Guyana, Brasile, Colombia
Fuso orario UTC-4
Economia
Valuta Bolívar venezuelano
Varie
Dominio internet .ve
Prefisso telefonico +58
Sigla automobilistica YV
Inno nazionale Gloria al Bravo Pueblo
Festa nazionale 5 luglio
Venezuela - Mappa
 


La Venezuela è uno stato dell'America Meridionale. È considerato come uno dei 17 paesi con la maggiore diversità ecologica nel mondo.

Storia[modifica | modifica sorgente]

Venezuela è stata avvistata da Cristoforo Colombo nel suo terzo viaggio, il 1° agosto 1498, quando ha raggiunto la foce del fiume Orinoco dopo aver superato di fronte all'isola di Trinidad. Era la prima volta che gli spagnoli giocato terraferma continentale, visto che nei primi due viaggi è venuto a territori insulari.

Epoca coloniale[modifica | modifica sorgente]

Nel territorio dell'attuale Venezuela, il primo governo che ebbe validità, benché effimera, fu Coquibacoa, concesso ad Alonso di Ojeda (10 giugno 1501). Ojeda fondò il 3 di maggio di 1502 la città di Santa Croce. Molte altre città venezuelane furono fondate prima di Caracas da Diego de Losada nel 1567. La provincia del Venezuela fu creata il 27 marzo 1528. Il primo governatore e capitano generale fu il tedesco Ambrosio Alfinger, rappresentante dei Welser chi arrivò a Coro nel 1529 e stabilì lì la capitale.

Indipendenza[modifica | modifica sorgente]

Prima del 19 aprile 1810, data che segnò l'inizio della indipendenza venezuelana, ci furono dei movimenti pre indipendentisti, di cui emerge quello capeggiato da Francisco de Miranda che tentò due volte nel 1806 invadere il Venezuela con una spedizione armata originalmente a New York. Tentativo fallito dalla predica religiosa in suo contro e dall'indifferenza della popolazione.

Dopo il 1810, ci furono una serie di tentativi spagnoli per ricuperare il Venezuela, ma con la vittoria patriota nella battaglia di San Félix e la conquista di Angostura nel 1817 si affermò la giovane Repubblica. Dopo che Bolívar -lungimirante uomo politico che voleva fortemente l'unione delle neo repubbliche sudamericane per contrapporlo allo strapotere statunitense- contribuì alla indipendenza della Nuova Granada (Colombia), siglata il 7 agosto 1919 con la battaglia di Boyacá, il Venezuela ottenne l'indipendenza definitiva il 24 giugno 1821 con la battaglia di Carabobo. A partire del 17 dicembre 1819 fino la morte di Bolívar nel 1830, il Venezuela fece parte della Repubblica della Gran Colombia, della quale Bolivar è stato il presidente e promotore.

Alla fine del 1829 si generalizzò il sentimento separatista che si consumò l'anno seguente con la morte di Bolívar. Il Venezuela si trasformò in repubblica indipendente. Nello stesso anno, 1830, si firmò la Costituzione. Il nuovo Stato ebbe José Antonio Páez come primo magistrato. Páez governò per due periodi costituzionali (24 marzo 1831 - 28 gennaio 1843).

Crisi presidenziale del 2019[modifica | modifica sorgente]

Nel gennaio 2019, a seguito delle elezioni presidenziali del 2018 e della successiva rielezione di Nicolás Maduro, si aprì una profonda crisi politica. Tali elezioni sono state fortemente contestate e considerate irregolari dai partiti d'opposizione e da molti stati esteri. Il parlamento controllato dall'opposizione (Assemblea Nazionale) ha nominato Juan Guaidó presidente del Venezuela ad interim, dichiarando invalide le elezioni.

Geografia[modifica | modifica sorgente]

Il Venezuela è situato tra i 1-12 gradi longitudine Nord e 60-73 gradi latitudine Ovest, è interamente ubicato nel tropico. Occupa la zona nordest della America Meridionale e confina col Brasile nel sud, Colombia nell'ovest e Guyana in il sud-est. Le sue coste sono sul Mare dei Caraibi a nord e l'Oceano Atlantico ad est. Copre un'area di 912.050 km2 e si estende da est ad ovest per 1.290 km e di nord a sud per 1.050 Km. L'elevazione varia dal livello del mare fino a 2.500 m sulle terre alte di Guayana e fino a 5.700 m sulle Ande.

Clima[modifica | modifica sorgente]

Esiste una sorprendente varietà climatica (27 zone), definita dalle pianure con rilievi piani ed ondulati, le alte montagne andine di nevi perpetue e gli altopiani della Guyana. La temperatura varia da meno 0 °C sulle alte montagne, fino ai 26 °C in quasi tutto il paese. Le precipitazioni sono scarse in alcune zone con 300–600 mm annuali, o molto abbondanti con più di 3 000 mm / anno nel sud del territorio. Si distinguono solamente due stazioni: una piovosa (di sette mesi) ed un'altra secca (di cinque mesi).

Orografia[modifica | modifica sorgente]

Il Paese, che costituisce la punta settentrionale dell'America del Sud, è grande come la Francia e la Germania messe insieme. La costa caraibica è la striscia più popolata e sviluppata della nazione, ma alle sue spalle si stende un territorio sconfinato e, in alcune parti, tuttora poco esplorato.

La separazione tra la cordigliera Orientale colombiana e quella di Mérida è demarcata dalla depressione del Táchira. Una lunga fessura tettonica divide le Ande in due blocchi paralleli: la catena montuosa del Nord e la catena montuosa di Mérida. Gli scavi fluviali ed il ripieno delle depressioni causarono coni di deiezione, valli fluviali e terrazze alluvionali.

La Cordigliera di Mérida, corre in direzione sud-ovest nord-est, per terminare nell'altopiano centrale, coperto da foreste tropicali, che si estende alle spalle di Caracas. La Cordigliera di Mérida tocca, con il Pico Bolívar, i 5007 m, e divide la zona petrolifera di Maracaibo dal resto del Paese. La più lunga (12 km) e alta (4765 m) funicolare del mondo si arrampica sul Pico Espejo (Specchio) dalla città coloniale di Mérida, produttrice di Caffè.

Popolazione[modifica | modifica sorgente]

  • maschile singolare: venezuelano
  • femminile singolare: venezuelana
  • maschile plurale: venezuelani
  • femminile plurale: venezuelane

Etnografia[modifica | modifica sorgente]

La popolazione del Venezuela è etnicamente diversa, per lo più composta da discendenti di spagnoli e indiani (meticci), circa il 61% della popolazione. Si è anche fatto da bianchi (discendenti di immigrati europei e gli immigrati europei e americani), circa il 25% della popolazione. Popolazione afro-venezuelane (neri, mulatti, zambo); 11% della popolazione, si concentra soprattutto nelle province di Miranda, Fabón, Zulia, Sucre e Nueva Esparta. Oggi solo il 2% della popolazione è indigena, distribuito nel sud. Il restante 1% è costituito da rom.

Lingua[modifica | modifica sorgente]

La lingua parlata dalla lingua della maggioranza è lo spagnolo, anche se il paese conserva ancora le lingue indigene (circa 41 lingue) pronunciate dal 2% della popolazione. gli immigrati parlano loro propria lingua: inglese, giapponese, tedesco, francese, italiano, portoghese, arabo, turco, ecc.

Religione[modifica | modifica sorgente]

Il Venezuela è un paese cattolico, quasi il 96% della popolazione. C'è una minoranza protestante, circa il 2% della popolazione, per lo più composta da missionari protestanti o residenti degli Stati Uniti, Germania e Inghilterra. La ragione per cui il cattolicesimo non l'ho declinata in Venezuela, come in altri paesi dell'America Latina, perché per secoli il paese ha vietato l'ingresso di missionari protestanti nel paese.

Ordinamento dello stato[modifica | modifica sorgente]

Il Venezuela è una repubblica presidenziale, l'ulòtimo Capo di Stato era Hugo Chavez.

Suddivisione amministrativa dello stato[modifica | modifica sorgente]

Stati, con le superfici e le popolazioni relative (stima del 2007):

  1. Amazonas (Puerto Ayacucho)
  2. Anzoátegui (Barcelona)
  3. Apure (San Fernando de Apure)
  4. Aragua (Maracay)
  5. Barinas (Barinas)
  6. Bolívar (Ciudad Bolívar)
  7. Carabobo (Valencia)
  8. Cojedes (San Carlos)
  9. Delta Amacuro (Tucupita)
  10. Falcón (Coro)
  11. Guárico (San Juan De Los Morros)
  12. Lara (Barquisimeto)
  13. Mérida (Mérida)
  14. Miranda (Los Teques)
  15. Monagas (Maturín)
  16. Nueva Esparta (La Asunción)
  17. Portuguesa (Guanare)
  18. Sucre (Cumaná)
  19. Táchira (San Cristóbal)
  20. Trujillo (Trujillo)
  21. Vargas (La Guaira)
  22. Yaracuy (San Felipe)
  23. Zulia (Maracaibo)
  24. Dipendenze Federali
  25. Distretto Capitale (Caracas)

Bandiera[modifica | modifica sorgente]

La bandiera venezuelana

La bandiera del Venezuela è un tricolore blu, giallo e rosso (colori della Grande Colombia) a bande orizzontali di uguali dimensioni. L'ordine dei colori prevede il giallo in alto, il blu al centro e il rosso in basso. Nella banda centrale sono riprodotte otto stelle a cinque punte, bianche, disposte a semicerchio.

Bandiere storiche[modifica | modifica sorgente]

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Economia[modifica | modifica sorgente]

La voce principale dell'economia venezuelana è legata all'estrazione e raffinamento del petrolio. È la quarta economia dell'America latina dopo Brasile, Messico e Argentina. La crisi del 2008 colpito il Venezuela, la situazione economica è peggiorata un piccolo, sta per essere la seconda più grande economia della regione, è ora la quarta.

Agricoltura[modifica | modifica sorgente]

La produzione agricola del Venezuela è data da: caffè, cacao, tabacco, canna da zucchero, cotone, vaniglia. Il governo venezuelano varò la legge per la riforma agraria nel 1960, volta all'espansione e alla diversificazione della produzione agricola. Nel 2003 il settore primario occupava l'11% della forza lavoro e concorreva per il 4,5% alla formazione del PIL.

Industria[modifica | modifica sorgente]

I comparti industriali producono prevalentemente cemento, vetro e carta e negli ultimi anni sono entrati a far parte del secondario anche stabilimenti per il montaggio di automobili e veicoli commerciali. Nel settore tessile trova rilevanza la lavorazione del cotone, mentre in quello alimentare prevalgono gli zuccherifici.

Galleria[modifica | modifica sorgente]

Arte[modifica | modifica sorgente]

L'arte visiva venezuelana agli esordi era indossolubilmente legata alla religione. Nel tardo XIX, in un periodo di grandi sommovimenti, con Martín Tovar y Tovar cominciò a interessarsi a temi laici quali la storia e la narrazione epica degli avvenimenti. Il primo pittore venezuelano a godere di un certo successo internazionale fu Arturo Michelena, mentre conobbe successo in patria Cristóbal Rojas, cui fu intitolato un comune nello stato di Miranda. Nel tardo Novecento ebbe grande fortuna l'Art Nouveau. Nel ventesimo secolo diversi artisti venezuelani hanno conosciuto fortuna internazionale, come Armando Reverón, Manuel Cabré, l'artista cinetico Jesús Soto e Carlos Cruz-Díez.

Sport[modifica | modifica sorgente]

In campo sportivo il Venezuela ha dato i natali a molti piloti automobilistici tra cui Pastor Maldonado e Rodolfo González che corrono in Formula 1 e Milka Duno impegnata nelle serie IndyCar Series e American Le Mans Series. La nazionale di calcio, attiva dagli anni trenta, non ha mai eccelso in tornei internazionali ottenendo come miglior risultato un quarto posto in Coppa America. Forte invece è la passione per il baseball, dove vanta tre medaglie d'oro ai mondiali.

Note[modifica | modifica sorgente]


Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]