Salvia selvatica
La Salvia selvatica è una pianta perenne, aromatica, spontanea.
Descrizione[modifica | modifica sorgente]
Petali: sono azzurri/violetti, molto raramente, rosa o biancastri. I fiori hanno il labbro inferiore più corto e quello superiore ha la forma di arco: gli insetti entrano nel fiore in cerca di nettare e il fiore si chiude lasciando il polline sul dorso dell' insetto.
Riproduzione: la fecondazione avviene in particolare tramite api e bombi e i semi, caduti a terra, vengono dispersi dal vento o da altri insetti come le formiche.
Foglie: opposte, foglie alla base della pianta hanno il picciolo, sono decisamente crenate e la parte superiore risulta rugosa; mentre le foglie cauline , quelle dello stelo, non hanno il picciolo, sono minori con crenatura del margine regolare.
Fusto: ha un fusto eretto, ricoperto da una leggera peluria, poco ramificato.
Radici: a fittone ingrossato.
Profumo: la pianta ha un odore intenso, non gradevole.
Classificazione[modifica | modifica sorgente]
Nome: scientifico: Salvia selvatica L.
Famiglia: Labiate
Distribuzione e habitat[modifica | modifica sorgente]
Cresce fino a 1600 metri. È diffusa nei prati ai bordi delle strade in luoghi aridi e sassosi.
Usi[modifica | modifica sorgente]
Le api bottinano i fiori.
Uso medico: ha proprietà digestive, disinfettanti
Uso in cucina: le foglie possono essere utilizzate per insaporire sughi, minestre frittate. Fin dall'antichità le foglie di salvia venivano impiegate per rendere più digeribili i cibi.
Curiosità[modifica | modifica sorgente]
Èuna pianta perenne. Viene chiamata anche: Salvia dei Prati, Erba Sacra, Erba Salvia.
Note[modifica | modifica sorgente]
Parte delle informazioni ricavate durante un'uscita con l'esperta Giovanna Maia.
Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]
Bibliografia[modifica | modifica sorgente]
- libro:"Fiori di prato"