Scienza

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La scienza è quella disciplina che permette all' uomo di comprendere (capire) il mondo che gli sta intorno e di fare delle previsioni.

La scienza moderna esige che un fenomeno sia osservabile, ripetibile e misurabile da qualunque persona, in qualunque luogo si trovi, purché ne conosca i principi o regole. La scienza moderna permette quindi di fare delle previsioni. La filosofia, diversamente, permette all'uomo di comprendere il mondo attraverso il solo pensiero, ma a differenza della scienza non permette di fare delle previsioni.

La nanoscienza è la scienza che si interessa degli elementi molto piccoli (dell'ordine del nanometro). Essa viene utilizzata nella nanotecnologia.

La rivoluzione scientifica[modifica | modifica sorgente]

Fino al Cinquecento, gli uomini di scienza credevano che la Terra fosse ferma, al centro dell'Universo e che le ruotassero intorno il Sole, la Luna, e i pianeti, mentre invece, le stelle erano ferme nella volta del cielo, immaginata come un'enorme sfera. Questo modello entrò in crisi, con la teoria di Niccolò Copernico. Fu un grande cambiamento, non soltanto scientifico, ma anche di mentalità.

Il sistema geocentrico.

Copernico rivoluziona le teorie astronomiche[modifica | modifica sorgente]

Tra la metà del Cinquecento e la fine del Seicento tutte le scienze cambiano i propri metodi di indagine, vengono utilizzati altri strumenti e inizia un nuovo modo di osservare i fenomeni naturali. Fino alla metà del Cinquecento si pensava - seguendo Aristotele e Tolomeo - che la Terra fosse al centro dell'Universo e il Sole, la Luna e i pianeti girassero intorno a essa. Questa teoria, detta Geocentrica, viene messa in discussione dall'astronomo polacco Niccolò Copernico, che sosteneva che tutti i pianeti, compresa la Terra, ruotano intorno al Sole; solo la Luna gira attorno alla Terra che, a sua volta gira su se stessa.

Teoria Copernicana o Eliocentrica.

La Teoria Copernicana viene confermata da Keplero[modifica | modifica sorgente]

Inizialmente la Teoria di Copernico, detta eliocentrica, non ebbe molta importanza. Andava contro ciò che tutti credevano, in più era molto criticata dai religiosi, in base ad alcuni passi della Bibbia. Ma altri scienziati dimostrarono che l'ipotesi della rivoluzione copernicana era corretta. Basandosi sulle osservazioni del danese Tycho Brahe, il tedesco Giovanni Keplero nel 1609 confermò la teoria eliocentrica e scoprì che le orbite dei pineti attorno al Sole non erano circolari, ma ellittiche.

Galileo scruta il cielo servendosi del Telescopio[modifica | modifica sorgente]

Negli stessi anni il pisano Galileo Galilei osservò per primo il cielo con il cannocchiale, un nuovo strumento realizzato da ottici olandesi. Galileo poté così osservare che la Luna aveva una superficie costellata di monti e vallate, che la Via Lattea era composta da un'infinità di stelle e che attorno a Giove ruotavano quattro satelliti. Molte delle affermazioni della teoria di Tolomeo crollavano: se la Luna aveva monti e vallate, i corpi celesti non erano formati come si credeva, da una speciale materia che non si può cambiare; inoltre, potevano esistere altre stelle, oltre la nostra. Ma altri scienziati dimostrarono che l'ipotesi della Rivoluzione scoprì anche che esistevano corpi celesti, come i satelliti di Giove, che non ruotavano attorno alla Terra.

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La Chiesa condanna le teorie di Copernico e Galileo[modifica | modifica sorgente]

Basandosi sulle sue osservazioni, Galileo prese posizione a favore della teoria eliocentrica. La Chiesa cattolica, nel 1616, inserì l'opera di Copernico nell'Indice dei libri proibiti e proibì a Galileo di rendere comuni le nuove teorie. Tuttavia, nel 1632 egli diede alle stampe il Dialogo sopra i due massimi sistemi, in cui confermava la validità delle tesi di Copernico e Keplero. L'anno seguente, chiamato davanti al Tribunale dell'Inquisizione, Galileo fu costretto ad abiurare, cioè ritirare le sue idee.

Galileo stabilisce le basi del moderno metodo scientifico[modifica | modifica sorgente]

Galileo è importante soprattutto perché creò un nuovo metodo scientifico, oggi chiamato metodo sperimentale. Secondo Galileo, lo scienziato non deve basarsi su quello che affermano gli antichi, ma deve anzitutto osservare direttamente i fenomeni naturali. Poi deve misurarli secondo le leggi della matematica; quindi deve formulare un'ipotesi e verificarla attraverso esperimenti e ulteriori osservazioni. Se l'esperimento e le osservazioni mostrano dati discordanti con l'ipotesi, questa è sbagliata; se invece la confermano, l'ipotesi può essere ritenuta una legge applicabile a tutti i fenomeni di quella specie. Questa fu una rivoluzione di enorme portata: la scienza, secondo Galileo, è assolutamente libera di mettere in discussione tutte le credenze antiche e di proporre nuove ipotesi logiche, basate su osservazioni ed esperimenti.

L'interesse per la scienza si diffonde nel Seicento[modifica | modifica sorgente]

In tutta Europa un numero crescente di studiosi guardava alla natura in modo nuovo. L'inglese Francesco Bacone, nella suo opera Nuova Atlantide descrisse i vantaggi che potevano venire all'umanità dalle scoperte scientifiche. Il filosofo francese Cartesio iniziò a estendere il metodo della matematica a tutti i campi del sapere, dalla filosofia alla scienza. Le scoperte scientifiche, intanto, continuavano. Nel campo della fisica, Evangelista Torricelli eseguì una serie di esperimenti sulla pressione atmosferica che portarono all'invenzione del barometro. L'astronomo danese Ole Christensen Römer comprese che la luce si propagava con una sua velocità e riuscì a calcolarla ottenendo risultati molto vicini a quelli odierni. L'inglese William Harvey pubblicò uno studio fondamentale sulla circolazione del sangue, mentre Jan Swammerdam, un naturalista olandese, utilizzò un nuovo strumento, il microscopio, per condurre ricerche sullo sviluppo degli insetti e scoprì i globuli rossi del sangue. Grazie al microscopio diventava possibile osservare l'infinitamente piccolo.

Newton individua le leggi del moto dei pianeti[modifica | modifica sorgente]

Lo studioso che meglio seppe mettere a frutto il nuovo metodo scientifico, fatto di esperimenti e di calcolo matematico, fu l'inglese Isaac Newton. Compiendo esperimenti con lenti e prismi, Newton scoprì che la luce bianca è il risultato della mescolanza di luci di diversi colori. Riflettendo poi sulle forze che regolano la rotazione dei pianeti attorno al Sole e dei satelliti attorno ai pianeti, arrivò a una spiegazione matematica della traiettoria di questi ultimi. Giunse così alla formulazione della teoria della gravitazione universale 1687, che spiega le cause del movimento di tutti i corpi fisici.

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]