Sandro Botticelli

Da Vikidia, l'enciclopedia libera dagli 8 ai 13 anni.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Wiki2map logo.svg
Leggi come una mappa mentale
Questa voce è una bozza sull'argomento "biografie", modificala
Sandro Botticelli

Sandro Botticelli 083.jpg

Nome
Cognome
Sesso
Luogo di nascita
Data di nascita
Luogo di morte
Data di morte
Attività
Sandro
Botticelli
M
Firenze
1º marzo 1445
Firenze
17 maggio 1510
pittore

Sandro Botticelli, nome d'arte di Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi (Firenze, 1445, Firenze, 1510) è stato un pittore italiano del Rinascimento. Veniva chiamato Botticelli dal “nomignolo” che era stato dato al fratello Giovanni e poi esteso a tutti i maschi della famiglia.


Biografia[modifica | modifica sorgente]

Tutte le informazioni che abbiamo sono state tramandate da Giorgio Vasari, il primo storico dell’arte italiano. Botticelli nasce a Firenze il suo quartiere di nascita, quello di Santa Maria Novella a Firenze. Il padre di nome Mariano Filipepi era uno dei tanti artigiani che resero ricca la città, svolgendo il lavoro di conciatore di pelli. Quartogenito della famiglia all'età di 12 anni Sandro divenne apprendista di Filippo Lippi (1406-1469) nella sua bottega orafa, dove imparò a definire e curare i dettagli; fu anche allievo del Verrocchio. In questo periodo dipinse molte delle sue madonne, uno dei soggetti preferiti dal giovane Botticelli. Botticelli è però un talento precoce e già a 26 anni si mette in proprio aprendo una bottega tutta sua.Attorno al 1470 Sandro Botticelli si avvicina ai principi dell'Accademia neoplatonica (istituzione culturale fondata a Firenze nel 1462) per volere di Cosimo de ' Medici. L'Accademia giocherà un ruolo chiave nel riscoprire gli autori del mondo classico, della mitologia greca ponendo l'uomo al centro dell'universo. L'adesione al classicismo, insieme alle sue qualità artistico-pittoriche permette a Sandro Botticelli di essere ammesso alla corte di Lorenzo il Magnifico (1449-1492) che gli commissiona varie opere, la più famosa è “l'adorazione dei magi“ (1475). In questo dipinto Botticelli ritrae i membri della famiglia dei de' Medici nei panni dei protagonisti dell'opera. Il ragazzo ritratto alla destra del dipinto che guarda l'osservatore pare sia lo stesso Botticelli. Sandro Botticelli diede il suo contributo anche nell’ affrescare la Cappella Sistina. Nel 1480 fu inviato a Roma da Lorenzo il Magnifico insieme ad altri artisti locali come ambasciatori dell'arte fiorentina. I pittori fiorentini avevano il compito di affrescare le pareti della Cappella con dieci scene rappresentanti le storie della vita di Cristo e di Mosè. Botticelli realizzò tre affreschi che, sebbene siano opere di grande pregio artistico, non vengono nominati tra i capolavori dell'artista fiorentino . La vita di Sandro Botticelli cambiò bruscamente con la caduta della famiglia de ' Medici e l'ascesa al potere del frate Girolamo Savonarola nel 1494. L'artista mise da parte i soggetti mitologici per dedicarsi all'arte sacra. Come scrisse lo storico dell'arte Giorgio Vasari, Botticelli si convinse che le sue opere precedenti fossero sacrileghe e le bruciò in quei roghi in cui i seguaci di Savonarola bruciarono tutto ciò che ritenevano immorale. Benché considerato dai fiorentini un maestro della pittura, negli ultimi anni di vita cadde in disgrazia. Le sue opere non ebbero più valore, superate da quelle di Leonardo da Vinci e Michelangelo Buonarroti, più innovative per l’epoca. Muore nel 1510, in solitudine e povertà. I suoi capolavori furono completamente dimenticati per oltre tre secoli e riscoperti solo nel 1800.

Opere Pittoriche[modifica | modifica sorgente]

La Primavera[modifica | modifica sorgente]

Quest' opera è un quadro a tempera su tavola, ed è conservata agli Uffizi a Firenze ed è anche una delle opere più famose del Rinascimento italiano. La Primavera diventò il simbolo di Lorenzo il Magnifico e della stessa Firenze .Nel quadro Venere è posta al centro del dipinto davanti a un mirto ,che è una pianta come dice la mitologia greca sacra per lei. Sulla destra, il personaggio disegnato è Zefiro ,il vento primaverile ,ritratto mentre cerca di afferrare la ninfa Clori , una divinità minore ; la ninfa è ritratta mentre sta scappando e dalla sua bocca escono fiori ,che si depositano sul vestito di Flora. A sinistra inseguito troviamo le tre Grazie ,le ancelle di Venere, che danzano attorno a Mercurio che allontana intanto le nuvole con il suo caduceo. In alto sopra la Venere c'è Cupido ,il dio del amore ,che lancia le sue frecce magiche alle tre Grazie . Alle spalle dei personaggi ci sono alberi di aranci , mentre le figure poggiano su un tappeto erboso.

La Venere[modifica | modifica sorgente]

Un altro dipinto di tema mitologico è la Venere, anche essa conservata al museo degli Uffizi a Firenze.Sono state commissionate entrambe dalla famiglia de' Medici. La Venere è al centro del dipinto in piedi su una conchiglia, ha un atteggiamento pudico ed è spinta dal vento Zefiro, che è abbracciato a una ninfa. A destra c'è una delle Ore, che accorre a portare il mantello rosso a Venere. Questo dipinto è un quadro tempera su tela di lino.


Galleria[modifica | modifica sorgente]