Saggio alla fiamma

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I primi fuochi d'artificio vennero creati in Cina nell'VIII secolo ; come avviene "la magia" può essere spiegato con il semplice esperimento dei "Saggi alla Fiamma"

Saggi alla Fiamma[modifica | modifica sorgente]

Saggio alla fiamma del Litio

In chimica, i saggi alla fiamma sono una semplice tecnica d'analisi per verificare la presenza di ioni metallici (entità molecolare elettricamente carica) all'interno di un composto. Se mettiamo una piccola quantità di sale sulla fiamma di un Bunsen (bruciatore a gas usato in chimica, ha una forma allungata e cilindrica) è possibile osservare colori diversi a seconda del catione (ione positivo) presente nel metallo. Gli atomi assorbono energia dal calore della fiamma e i loro elettroni sono eccitati da questa energia, che rilasciano sotto forma di luce. Elementi chimici diversi portati alla fiamma emettono luce di colore diverso. Alcuni esempi sono: sodio (giallo-arancione), potassio (lilla), calcio (rosso-arancione), litio (rosso carminio), stronzio (rosso scarlatto), bario (verde) e rame (verde-azzurro).

Fuochi d'artificio[modifica | modifica sorgente]

Fuochi d'artificio

La stessa cosa si può osservare nei fuochi d'artificio. La reazione che avviene all'esplosione dei fuochi è una reazione di combustione della polvere nera, in presenza di un comburente. La reazione molto veloce produce gas che si espandono come dei raggi. La miscela iniziale comprende diversi prodotti chimici ognuno con una specifica funzione: acidi organici sono responsabili dell'effetto sonoro, metalli provocano l'emissione di luce per effetto dell'alta temperatura e se presenti sotto forma di sali generano le diverse colorazione dei fuochi.

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

  • Esploriamo la chimica.Verde PLUS (G.Valitutti, A.Tiffi, A.Gentile) - Zanichelli - 2014