Risorgimento

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Il Risorgimento è un periodo storico durante il quale l'Italia conseguì la propria unità nazionale. Con tale termine si intende anche il movimento culturale, politico e sociale che portò il raggiungimento di un'identità unitaria italiana.

Storia[modifica | modifica sorgente]

Il periodo del Risorgimento inizia idealmente nel 1810, quando Gioacchino Murat, insediato sul trono di Napoli da Napoleone Bonaparte, dichiarò guerra all'Impero austriaco chiamando alla rivolta gli italiani attraverso il Proclama di Rimini, presentandosi come alfiere dell'indipendenza italiana. Nel 1848 i territori italiani erano divisi tra otto diversi Stati indipendenti, ad eccezione del Regno Lombardo-Veneto che era sotto il dominio diretto dell'Impero austriaco. In quell'anno il Regno di Sardegna si fece promotore dell'unità italiana, soprattutto attraverso la prima guerra d'indipendenza, scoppiata a seguito della rivolta contro gli austriaci durante le Cinque giornate di Milano. Dal 1859 attraverso l'azione dei patrioti italiani, con il sostegno militare di Napoleone III e l'alleanza con la Prussia, il Regno di Sardegna riunì sotto la sua autorità i diversi Stati, governati dal re Vittorio Emanuele II di Savoia. Questi formarono, nel marzo del 1861, il Regno d'Italia, al quale vennero annessi il Veneto nel 1866 e i territori dello Stato Pontificio assieme alla città di Roma nel 1870.

Stati preunitari[modifica | modifica sorgente]

Furono sette degli otto Stati presenti nei territori italiani nel 1848 a far parte del futuro Regno d'Italia: Regno Lombardo-Veneto, Regno di Sardegna, Granducato di Toscana, Ducato di Modena e Reggio, Ducato di Parma e Piacenza, Stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie. Dopo l'unità d'Italia solo la Repubblica di San Marino mantenne la sua indipendenza.

Voci correlate[modifica | modifica sorgente]

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]