Riccio (mammifero)

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Riccio domestico

Il riccio (Erinaceinae) è un mammifero.

Aspetto e caratteristiche principali[modifica | modifica sorgente]

Il riccio, di cui il nome scientifico erinaceinae, è dotato di aculei, che sono peli modificati e resi rigidi dalla presenza di cheratina (proteina ricca di zolfo). La maggior parte del corpo è ricoperto di aculei e una piccola parte è ricoperta da pelo. Gli aculei cambiano colore al variare delle stagioni. L'adulto può essere lungo 25 cm e l'altezza variare a seconda della lunghezza degli aculei. La strategia di difesa dei ricci consiste nel appallottolarsi e spingere gli aculei verso l'esterno. Essi possono servire ad attutire le cadute. Nonostante questo bisogna fare attenzione a non danneggiarli, sono infatti delicati soprattutto quelli dei giovani ricci. Il riccio è di colore marrone, ha un corpo a forma di pera. In media un riccio adulto è lungo circa 25 cm e pesa al massimo 1 kg. I ricci cuccioli pesano 150 grammi. Le zampe sono corte e tozze. Hanno una forma allungata e cinque dita con unghie appuntite. Il naso è grosso nero e assai mobile. Il principale senso è l'olfatto seguito dal tatto. La vista non è particolarmente sviluppata. È un animale intelligente e piuttosto solitario.

Cosa mangia e cosa beve[modifica | modifica sorgente]

Il riccio si nutre di insetti e di alcuni invertebrati (vermi, lumache, lombrichi), ma anche di ghiande, bacche, uccelli, rettili e persino giovani topi; pertanto si può considerare onnivoro. Il latte di mucca è letale per ricci giovani e in quantità maggiore è letale anche per certi ricci adulti, che ne sono purtroppo golosi. Invece la frutta secca potrebbe bloccare la trachea. Il latte artificiale è ottimo per la salute; In casa può essere una buona fonte di cibo la frutta oppure il mangiare del gatto. Il riccio ha trentasei denti, i due frontali sono canini che utilizza quando mangia.

Dove e come vive[modifica | modifica sorgente]

Il riccio è un animale esclusivamente notturno; durante il giorno riposa nascosto nella sua tana, costituita solitamente da una cavità del suolo posta nel sottobosco, fra i tronchi e le foglie cadute. Il riccio si sposta camminando sulle quattro zampe. Le zampe posteriori sono diverse da quelle anteriori. Il riccio quando è in pericolo usa questa strategia: si appallottola e rizza gli aculei.

Va in letargo?[modifica | modifica sorgente]

Il suo letargo è dettato dall'ipofisi, una ghiandola a secrezione interna che stimola il pancreas a secernere in maggior quantità l'insulina, un ormone che agisce sul tasso glicemico (ovvero il livello degli zuccheri nel sangue). Saranno gli zuccheri nel sangue la riserva che garantirà al riccio la sopravvivenza durante il lungo sonno invernale. Per prepararsi al letargo, in autunno, mangia a più non posso ma fa anche scorte di provviste. Quando si sente pronto, il riccio imbottisce il nido di erba e foglie secche e si ritira, raggomitolato con gli aculei eretti, nel suo comodo lettino. Ci resterà da ottobre ad aprile.

Il riccio è un mammifero, quando raggiunge l'età di un anno la femmina può dare alla luce da tre a sei cuccioli. Il periodo dell'accoppiamento va da giugno a settembre.

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]

  • Riccio - clinicaveterinaria.org