Taiwan

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Taiwan
stato a riconoscimento limitato
Taiwan – Bandiera Taiwan - Stemma
(dettagli) (dettagli)
Taiwan - Localizzazione
Territorio conteso
Motivo del contenzioso Rivedicazione della legittimità come "Cina" (vedi qui)
Situazione de facto Stato indipendente autogovernato
Posizione dell'ONU Riconosciuto da 14 stati membri
Posizione della Repubblica Popolare Cinese
Sintesi della posizione Rivendicazione del territorio come parte integrante dello Stato
Nome completo Provincia di Taiwan
Nome ufficiale 台湾省
Posizione della Repubblica di Cina
Sintesi della posizione Rivendicazione della RPC come parte integrante dello Stato
Dichiarazione di indipendenza non dichiarata
Nome completo Repubblica di Cina
Nome ufficiale 中華民國
Dati amministrativi
Lingue ufficiali cinese
Altre lingue hakka, taiwanese, lingue formosane
Capitale/Capoluogo Taipei[1]  (2 600 543 ab. / 2000)
Politica
Forma di governo Repubblica semipresidenziale
Presidente della Repubblica Tsai Ing-wen
Primo ministro/Presidente dello Yuan Esecutivo Su Tseng-chang
Ingresso nell'ONU stato non membro
Superficie
Totale 35 980 km² (134º)
% delle acque 10,34%
Popolazione
Totale 23 216 236 ab. (2012) (51º)
Densità 646 ab./km²
Tasso di crescita 0,29%
Nome degli abitanti taiwanesi
Geografia
Continente Asia
Fuso orario UTC+8
Economia
Valuta Dollaro taiwanese
PIL 474 149 milioni milioni di $ (2012) (27º)
Reddito pro capite 20 336 $ (2012) (39º)
Varie
Dominio internet .tw, .台灣, .台湾
Prefisso telefonico +886
Sigla automobilistica RC
Inno nazionale Zhōnghuá Míngúo gúogē
Festa nazionale 10 ottobre
Taiwan - Mappa
 

Taiwan, il cui nome ufficiale è Repubblica di Cina[2] (cinese tradizionale: 中華民國; cinese semplificato: 中华民国; Pinyin: Zhōnghuá Mínguó) ma chiamata anche Formosa è uno stato parzialmente riconosciuto (de facto) dell'Asia.

La città principale dello stato è Taipei, ma altre note città sono Nuova Taipei, Tainan, Taichung e Kaohsiung.

Storia[modifica | modifica sorgente]

La nascita della Repubblica di Cina (1912-1927)[modifica | modifica sorgente]

A fine ottocento fu combattuta la prima guerra sino-giapponese. Al suo termine con la vittoria del Giappone il trattato di pace di Shimonoseki firmato il 17 aprile 1895 stabilì che l'isola di Formosa e le isole Pescadores diventassero di possedimento giapponese.

Dopo oltre 2000 anni di dominio imperiale, nel 1912, in Cina, subentrò la Repubblica al sistema dinastico dei Qing a causa della forte instabilità, durata circa un secolo, dovuta sia alle ribellioni interne sia alla dominazione straniera. Mentre gli intellettuali cercavano una nuova filosofia per sostituire l'antico ordine confuciano, i governatori militari del nord, i cosiddetti signori della guerra, tentarono di impossessarsi del potere imperiale. Il Kuomintang (KMT, Partito Nazionalista) di Sun Yat-sen cominciò ad addestrare un Esercito Nazionale Rivoluzionario con il quale intendeva sfidare i signori della guerra. Nel frattempo i colloqui tra i rappresentanti del Comintern sovietico e i bolscevichi cinesi portarono alla fondazione del Partito Comunista Cinese nel 1921.

La Cina nazionalista (1927-1949)[modifica | modifica sorgente]

Le speranze che il Partito Comunista Cinese si allineasse con il KMT andarono in fumo con la morte di Sun Yat-sen e l'ascesa di Chiang Kai-shek, un membro del KMT che auspicava la nascita di uno Stato liberal-capitalista. Chiang Kai-shek mise violentemente fine sia alla crescente influenza bolscevica sia al potere dei signori della guerra della Cina settentrionale e nel 1928 formò a Nanchino un governo in cui egli deteneva il potere politico e militare.

I bolscevichi cinesi si suddivisero in una fazione che si concentrò sulla rivolta urbana e in un'altra secondo la quale l'unico sistema per ottenere la vittoria era unificare le campagne. Radunate le proprie forze nei monti dello Jinggangshan, Mao Tse-tung adottò la strategia della guerriglia e nel 1930 le sue armate erano ormai diventate un esercito di 40.000 uomini. Chiang Kai-shek mise in atto quattro campagne contro i comunisti, ma ciascuna di esse si trasformò in una vittoria delle forze comuniste grazie alla loro strategia di sferrare attacchi brevi. Con la quinta campagna le sorti del conflitto rischiarono di capovolgersi perché i comunisti cambiarono strategia e si scontrarono in una battaglia frontale contro i nazionalisti. Vedendosi circondati decisero di ritirarsi dallo Jiangxi e di dirigersi a nord verso lo Shaanxi con la Lunga Marcia. Dei 90.000 uomini che vi presero parte solo 20.000 riuscirono ad arrivare a destinazione. La marcia durò un anno di distanza e vennero percorsi 8.000 km. Lungo il cammino i comunisti armavano i contadini che incontravano e ridistribuivano le terre. Durante la marcia Mao si affermò come capo assoluto e incontrastato del partito comunista.

Nel frattempo, nel 1931 i giapponesi avevano approfittato del caos in Cina per invadere la Manciuria, dove avevano creato Manciukuò, uno Stato fantoccio a capo del quale avevano posto come sovrano simbolico. Alla fine della Seconda guerra mondiale, con la resa del Giappone, anche l'isola di Taiwan tornò alla Cina, e il KMT vi estese il regime di amministrazione militare. Questo fatto suscitò tensioni tra la popolazione locale e il governo centrale, che culminarono con il massacro del 28 febbraio 1947. La causa scatenante fu l'arresto di un venditore di sigarette, che fu l'occasione colta dalla popolazione di Taiwan per manifestare contro il governo e accusarlo di oppressione e corruzione. Nonostante il governatore di Taiwan, Chen-Yi, negoziasse con i leader della comunità taiwanese, Chiang Kai-Shek inviò numerose truppe dalla Cina per reprimere il dissenso. Quando arrivarono cominciarono a uccidere i capi della protesta, tra cui molti studenti, avvocati e medici. Le vittime di questo massacro furono stimate tra i 18.000 e i 28.000. Intanto la Cina era in preda alla guerra civile totale, e nel giro di pochi anni la drammatica lotta tra il Kuomintang e il partito comunista giunse violentemente al termine. Nel 1949 il KMT venne definitivamente sconfitto.

Il primo ottobre 1949 Mao Tse-tung proclamò la nascita della Repubblica Popolare Cinese e Chiang Kai-shek fuggì a Taiwan, portando con sé riserve del paese e quel che restava dell'aviazione e della marina. Per questo motivo, essendo i comunisti totalmente privi sia di marina militare che di aviazione non poterono far nulla contro i nazionalisti asserragliati a Taiwan e ad Hainan (mentre quest'ultima, molto più vicina alla costa, fu possibile conquistarla l'anno successivo). Chiang Kai-shek ordinò inoltre che tutti i manufatti provenienti dalla Città Proibita e dal palazzo imperiale di Nanchino, venissero portati a Taiwan. Questi oggetti sono il cuore del "National Palace Museum" di Taipei. Il KMT continuò il suo operato a Taiwan, considerandosi l'unico governo legittimo della Cina. Nel frattempo i comunisti della Repubblica Popolare Cinese si proclamarono i successori della Repubblica di Cina su tutto il paese, dichiarando illegittimo il governo nazionalista taiwanese.

La Repubblica di Cina su Formosa (1949-oggi)[modifica | modifica sorgente]

Dal 1945 al 1949, Formosa ha partecipato alla guerra civile cinese, periodo durante il quale il governo locale si macchiò di gravi colpe, fra le quali l'incidente del 28 febbraio 1947.

Alla fine della guerra civile, conclusasi con la sconfitta del Kuomintang, il 7 dicembre 1949 Taipei divenne la nuova capitale (provvisioria)[3] dei nazionalisti[4].

Sia la Repubblica di Cina sia la Repubblica Popolare Cinese hanno continuato a sostenere di essere l'unica autorità legittima dell'intera Cina. La comunità internazionale, con poche eccezioni, scelse gradualmente la Cina continentale come legittimo rappresentante dell'intera Cina. Si trattò però di un processo piuttosto lento. Solo nel 1971 il Kuomintang perse il proprio seggio di rappresentante della Cina alle Nazioni Unite e nel 1979 gli Stati Uniti smisero di riconoscere Taiwan.

Nel 1979 gli attivisti democratici tentarono di attirare l'attenzione dei media internazionali sulle condizioni dei cittadini taiwanesi sotto la linea politica dei nazionalisti. Il 10 dicembre di quell'anno, giorno dei diritti umani, gli attivisti democratici organizzarono grandi proteste nella città di Kaohsiung, pretendendo la fine della legge marziale e della linea politica del governo nazionalista. Queste proteste vennero velocemente represse dalla polizia.

Nel 2000 Chen Shui-bian vinse le elezioni presidenziali con la proposta di redigere una nuova costituzione per una Taiwan sovrana e indipendente. Ha inoltre sciolto il Consiglio per l'Unificazione Nazionale, costituito nel 1990 per sovrintendere all'eventuale unificazione dell'isola con la Cina.

Il governo cinese ha reagito con una legge che stabilisce che qualunque tentativo di legittimare un autogoverno indipendente nell'isola mediante la modifica della Costituzione taiwanese potrebbe avere come conseguenza un'azione militare da parte della Cina, ma una legge del Congresso obbliga gli Stati Uniti a difendere militarmente Taiwan da un eventuale attacco cinese.

Geografia[modifica | modifica sorgente]

Il fiume Shiukuluan

Morfologia[modifica | modifica sorgente]

Il terreno taiwanese è diviso in due parti: le piatte pianure dell'ovest, la parte più popolata, e le montagne quasi totalmente ricoperte di foresta tropicale che occupano i due terzi dei terreni orientali. Il monte più alto di Taiwan è lo Yushan, alto circa 3.952 m all'anno 2003(NGISSC)</ref>.

Le foreste delle montagne occidentali offrono un'ampia biodiversità.

Idrografia[modifica | modifica sorgente]

A Taiwan ci sono molti fiumi, ma essi sono brevi e di carattere torrentizio. I più famosi sono:

  • Beishi (50 km);
  • Danshui (158,7 km);
  • Dongshan (24 km).

Clima[modifica | modifica sorgente]

Generalmente il clima di Taiwan viene definito come oceanico. La fascia meridionale, tuttavia, appartiene alla fascia climatica tropicale, calda e umida durante tutto l'anno. La stagione piovosa va da maggio a giugno, mentre da luglio a ottobre è facile che vi siano uragani e tifoni. A nord dell'isola la nuvolosità è persistente ed estensiva durante quasi tutto il periodo dell'anno, tuttavia le precipitazioni sono frequenti anche al sud e nei giorni d'estate.

Popolazione[modifica | modifica sorgente]

  • maschile singolare: taiwanese
  • femminile singolare: taiwanese
  • maschile plurale: taiwanesi
  • femminile plurale: taiwanese

Etnie[modifica | modifica sorgente]

La popolazione di Taiwan è stata stimata, ad agosto del 2012, pari a 23.216.236 persone[5]. Il 98% del popolo taiwanese è composto di cinesi Han, mentre il restante 2% è composto di aborigeni taiwanesi. Il preponderante valore percentuale dei cinesi continentali rispetto agli aborigeni è dovuto alla velocissima immigrazione cinese sull'isola dai primi anni del Seicento (quando era una colonia olandese a sud e spagnola a nord, gli olandesi favorirono l'arrivo di manodopera cinese). Il paese, tuttavia, assiste a un declino del tasso di natalità, con una crescita dello 0,61% nel 2006.

Lingue[modifica | modifica sorgente]

La lingua ufficiale è il cinese mandarino standard, la stessa lingua ufficiale della Cina Popolare, anche se la maggioranza parla anche il taiwanese e l'hakka.[6] Mentre nella Cina Popolare è stata introdotta anche una scrittura semplificata, a Taiwan (come a Hong Kong e Macao) è rimasta in vigore la scrittura cinese tradizionale. Gli aborigeni taiwanesi praticano lingue antiche discendenti dalle lingue formosane, della famiglia delle lingue austronesiane.

Religione[modifica | modifica sorgente]

Secondo i dati del 2005, circa 18.718.600 degli abitanti di Taiwan (81,3% della popolazione) sono credenti, mentre il 14 – 18% è ateo. Delle 26 religioni riconosciute dalla Repubblica di Cina, le più praticate sono:

  • Buddhismo (8 086 000, 35,1%)
  • Ttaoismo (7 600 000, 33%)
  • Yiguandao (810 000, 3,5%)
  • Protestantesimo (605 000, 2,6%)
  • Cattolicesimo (298 000, 1,3%).

Tuttavia, secondo il CIA World Factbook e altre recenti fonti dal Dipartimento di Stato Americano o dalla Sezione Affari Religiosi del MOI, dall'80 al 93% della popolazione taiwanese aderisce a una religione tradizionale cinese che combina insieme buddhismo mahayana, confucianesimo e taoismo.[7][8][9]

Ordinamento dello Stato[modifica | modifica sorgente]

Governo[modifica | modifica sorgente]

Il palazzo presidenziale a Taipei ospita l'Ufficio del presidente della Repubblica di Cina dal 1950

Il governo di Taiwan si fonda sulla Costituzione e sui suoi Tre principi del popolo, che affermano: "La RDC sarà una repubblica democratica del popolo, governata dal popolo e per il popolo."[10] Il governo è diviso in cinque rami amministrativi detti Yuan[11]. La coalizione pan-azzurra e la coalizione pan-verde sono attualmente i blocchi politici dominanti.

Presidente[modifica | modifica sorgente]

Tsai Ing-wen, presidente della Repubblica di Cina dal 2016

Il capo di Stato è il presidente, che è eletto mediante voto popolare per un mandato di quattro anni nella stessa lista di candidati del vicepresidente. Il presidente esercita l'autorità sullo Yuan esecutivo, di cui nomina i membri compreso il primo ministro, che è anche il presidente dello YE.[10]

Potere esecutivo[modifica | modifica sorgente]

Il potere esecutivo è affidato allo Yuan esecutivo, che corrisponde al gabinetto di governo ed è formato dal primo ministro, che funge da presidente, dal vicepresidente (vice-primo ministro) e dai vari ministri e presidenti di commissione. Il vicepresidente, i ministri e i presidenti di commissione sono nominati dal Presidente della Repubblica su designazione del primo ministro.

Il primo ministro è scelto dal presidente senza bisogno di approvazione dall'Assemblea legislativa, ma questa può approvare leggi senza riguardo per il presidente, poiché né egli né il primo ministro hanno potere di veto.[10]

Potere legislativo[modifica | modifica sorgente]

Il principale organo legislativo è lo Yuan legislativo monocamerale con 113 membri, che svolgono mandati triennali. Originalmente l'Assemblea Nazionale, come assemblea costituente e collegio elettorale permanente, deteneva alcune funzioni parlamentari, ma l'Assemblea Nazionale fu abolita nel 2005 con l'entrata in vigore di emendamenti costituzionali sottoposti allo Yuan legislativo e a tutti gli elettori della Repubblica mediante referendum.[10]

Potere giudiziario[modifica | modifica sorgente]

Lo Yuan giudiziario è il più alto organo giudiziario. Esso interpreta la costituzione e altre leggi e decreti, giuridica le cause amministrative e punisce i funzionari pubblici. Il presidente e il vicepresidente dello Yuan giudiziario e quindici Giudici formano il Consiglio dei Grandi Giudici. Essi sono designati e nominati dal presidente della Repubblica, con il consenso dello Yuan legislativo. Il tribunale più elevato, la Corte Suprema, è costituita da numerose sezioni civili e penali, ciascuna delle quali è formata da un Giudice che presiede e da quattro Giudici Associati, tutti nominati a vita.[10]

Come la maggior parte delle democrazie asiatiche, la RDC ammette ancora la pena capitale. Sono stati fatti sforzi dal governo per ridurre il numero delle esecuzioni, anche se non sono stati in grado di abolire completamente la pena. Alla data del 2013, circa il 76% dei taiwanesi volevano mantenere la pena di morte.[12]

Controllo[modifica | modifica sorgente]

Lo Yuan di controllo è un'agenzia di controllo che vigila le attività dell'esecutivo. Può essere considerata una commissione permanente per le verifiche amministrative e può essere paragonata alla Corte dei Conti dell'Unione Europea.[10] Lo Yuan di controllo è a volte paragonato anche a un ombudsman o a un'istituzione nazionale per i diritti umani.

Esame[modifica | modifica sorgente]

Lo Yuan d'esame ha il compito di convalidare la preparazione dei funzionari pubblici. Si basa sul vecchio sistema degli esami imperiali usato nella Cina premoderna. Può essere paragonato all'Ufficio per la selezione del personale dell'Unione Europea.[10]

Suddivisione amministrativa[modifica | modifica sorgente]

Per la costituzione del 1947, redatta prima del ritiro del governo della Repubblica di Cina a Taiwan, il più alto livello di divisioni amministrative è la provincia, che include regioni ad amministrazione speciale, regioni e municipalità a controllo diretto. Tuttavia, nel 1998, fu snellito anche l'unico governo provinciale a essere rimasto funzionale sotto la Repubblica di Cina, la Provincia di Taiwan. Ora quasi tutte le responsabilità di governo vengono assunte dallo Stato centrale o dall'amministrazione della contea.

La Repubblica di Cina ha anche il controllo delle Isole Pratas (Dong-Sha) e delle Isole Taiping, parte del disputato arcipelago del Mar cinese meridionale. Le isole furono poste sotto il distretto della città di Kaohsiung.[13]

Rivendicazioni territoriali[modifica | modifica sorgente]

La Repubblica di Cina è coinvolta come parte rivendicante nella contesa delle isole Senkaku/Diaoyu.

Politica[modifica | modifica sorgente]

Politica interna[modifica | modifica sorgente]

All’inizio del processo di transizione democratica Taiwan non era caratterizzata esclusivamente dalla presenza di un partito predominante, il KMT, ma anche dalla ricorrente polarizzazione generata da una questione politica di centrale importanza come quella dell’identità nazionale (e quindi della possibile indipendenza dell’isola). Il KMT viene infatti normalmente considerato come il partito di estrazione continentale che potrebbe favorire un’eventuale riunificazione con la Cina comunista, mentre il PPD (Partito Progressista Democratico) è rimasto costantemente legato all’obiettivo ultimo dell’indipendenza taiwanese.[14]

Politica estera[modifica | modifica sorgente]

Situazione geopolitica[modifica | modifica sorgente]

Il governo taiwanese è deciso a non accettare alcuna proposta diplomatica cinese che possa limitare la sua libertà.

Dopo l'emanazione della legge cinese antisecessione del 2006, gli analisti militari si sono divisi in due gruppi di pensiero riguardo alla situazione geopolitica taiwanese: alcuni esperti sono d'accordo nel sostenere che Taiwan corra il rischio di essere occupata dalla Repubblica Popolare Cinese, mentre altri sostengono che ciò non sia possibile per via della tradizionale protezione degli USA accordata a quest'ultima. Le conseguenze di un'eventuale occupazione cinese potrebbero portare a un grave deterioramento dei rapporti tra gli USA (quindi la NATO), e la Cina. La trattativa tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese, che ha come oggetto principale da parte vaticana il riconoscimento della libertà di culto per i fedeli cinesi, è uno dei punti cruciali per il futuro della geopolitica del PacificoIl riuolo di Taiwan tra Vaticano e Cina.

Status internazionale[modifica | modifica sorgente]

Attualmente Taiwan è riconosciuta da 20 stati:

  1. Belize (1989)
  2. Burkina Faso (1994)
  3. Repubblica Dominicana (1957)
  4. El Salvador (1961)
  5. Guatemala (1960)
  6. Haiti (1956)
  7. Honduras (1965)
  8. Kiribati (2003)
  9. Isole Marshall (1998)
  10. Nauru (1980-2002, 2005)
  11. Nicaragua (1990)
  12. Palau (1999)
  13. Paraguay (1957)
  14. Saint Kitts e Nevis (1983)
  15. Saint Vincent e Grenadine (1981)
  16. Santa Lucia (1984-1997, 2007)
  17. Santa Sede (1942)
  18. Eswatini (1968)
  19. Isole Salomone (1983)
  20. Tuvalu (1979)

Economia[modifica | modifica sorgente]

Agricoltura e allevamento[modifica | modifica sorgente]

Gran parte del territorio è coltivato a riso, ma si coltivano anche mais, soia, patate dolci. Si allevano soprattutto anatre e suini. La pesca, praticata sulla costa orientale, alimenta un notevole flusso di esportazioni.

Risorse minerarie[modifica | modifica sorgente]

Il carbone è la risorsa mineraria principale. La produzione di idrocarburi invece è scarsa. Si estraggono oro, argento, zolfo, marmo, amianto, talco e dolomite. Impianti metallurgici e siderurgici, cementifici, industrie della gomma e della carta sono presenti nella zona di Kaohsiung.

Industria[modifica | modifica sorgente]

Si stanno espandendo l'industria elettronica, informatica delle telecomunicazioni il cui centro principale è a sud di Taipei.

Grandi imprese taiwanesi sono:

  • Acer
  • ASUS
  • AUO
  • BenQ Corporation
  • HTC
  • Kymco
  • TSMC

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica sorgente]

A Taiwan sono presenti due sistemi stradali che attraversano l'isola in direzione est-ovest, rispettivamente chiamati autostrada meridionale e autostrada settentrionale attraverso l'isola. Una terza arteria, la strada nazionale 8, è il primo sistema a collegare la costa orientale e quella occidentale, attraversando la catena montuosa dei monti ChungYang al centro dell'isola.

Sport[modifica | modifica sorgente]

Lo sport a Taiwan ha cominciato a essere praticato soprattutto a partire dall'instaurazione della settimana lavorativa di cinque giorni, dopo la fine della legge marziale. Da allora, il governo si è prodigato nella costruzione di strutture adatte, la più recente delle quali è la Taipei Arena, complesso in grado di accogliere 15 000 spettatori. Altra grande struttura è il Tianmu Baseball Stadium, con una capienza di 10 000 persone.

Due degli sport organizzati più popolari di Taiwan sono la pallacanestro (in cinese lánqiú) e il baseball (in cinese bàngqiú). Per il baseball, particolare è il fatto che ogni squadra non ha un proprio stadio di casa, quindi le partite si giocano a rotazione in vari stadi locali per tutta l'isola. Il basket è altamente popolare, grazie anche alla circostanza che le partite possono essere organizzate in luoghi chiusi, indipendentemente dal variabilissimo clima dell'isola.

Lo sport organizzato che si gioca da più tempo a Taiwan è però il golf (in cinese gāoěrfū). Come in tutti gli altri paesi dell'estremo oriente, anche a Taiwan sono molto praticate le arti marziali. Uno sport tipicamente locale è la regata delle dragonboat, che si svolge solitamente in giugno. Una disciplina sportiva assai popolare a Taiwan è il pool, specialità del biliardo di origine americana.

Note[modifica | modifica sorgente]

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]


Stati dell'Asia Asia (orthographic projection).svg