Pop art

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La pop art è una delle correnti artistiche del dopoguerra che ha rivoluzionato il mondo dell'arte. Si manifesta nel Regno Unito alla fine degli anni '50, ma si arricchisce e si sviluppa poi negli USA a partire dagli anni '60, rimbalzando con la sua influenza, a toccare tutti i paesi europei.

Pop art è l'abbreviazione di "Popular Art" , arte popolare, dove il termine "popolare" sottintende "di massa", cioè prodotta in serie.

Gli artisti pop, utilizzano le immagini della TV, del cinema, della pubblicità, dei prodotti di largo consumo o di uso comune, dei personaggi del cinema e della televisione, elaborandole con tecniche pittoriche o con la scultura. 

Artisti principali e opere[modifica | modifica sorgente]

I maggiori artisti del genere furono: Roy Lichtenstein, che dedicò al mondo dei fumetti; George Segal, che costruì a grandezza naturale figure in gesso che rappresentavano scene e gesti della vita quotidiana; Claes Oldenburg ed Andy Warhol; James Rosenquist, con i suoi enormi cartelloni pubblicitari.

Un grandissimo maestro riconosciuto della pop art fu Andy Warhol, anche regista cinematografico, che trasformò l'opera d'arte da oggetto unico in un prodotto in serie, come nella celebre serie dei barattoli di zuppa di pomodoro Campbell, con la quale lui confermò che il linguaggio della pubblicità era diventato arte e che i gusti del pubblico si erano adattati e diventati standard. Quest'arte si è posta la sfida di cambiare le vecchie tradizioni artistiche includendo la cultura popolare la pubblicità e le notizie. Inoltre "criticava" il consumismo che si diffondeva negli anni sessanta, la pop art respinge l'espressione interiore e l'istinto, guarda invece al mondo esterno, al complesso di stimoli visivi che circondano l'uomo contemporaneo: il cosiddetto "folclore urbano".

Galleria[modifica | modifica sorgente]

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]