Pitagora

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Pitagora

Sanzio 01 Pythagoras.jpg
Pitagora raffigurato da Raffaello Sanzio nell'affresco La scuola di Atene

Nome
Cognome
Sesso
Luogo di nascita
Data di nascita
Luogo di morte
Data di morte
Attività
Pitagora

M
Samo
570 a.C.
Metaponto
495 a.C.
filosofo, matematico


Pitagora (Samo, 570 a.C. - Metaponto, 495 a.C.) è stato un filosofo e matematico greco.

Biografia[modifica | modifica sorgente]

Figlio di un agiato gioiellere, di nome Mnesarco, nacque sull'isola di Samo nel 570 a.C. .
Fu allievo di Ferecide e, morto quest'ultimo, andò in Egitto per studiare dai sacerdoti egizi. Dopo due soggiorni a Eliopoli e a Menfi, studiò a Tebe, dove fu un brillante allievo dei locali sacerdoti, noti per la durezza delle loro prove.
Dopo il soggiorno egiziano girò il mondo e fu allievo delle più importanti personalità dell'epoca, tra cui i sacerdoti caldei e magi.
Tornato a Samo, si esiliò in Calabria dopo che era salito al potere il tiranno Policrate.
A Crotone fondò una famosissima scuola, detta pitagorica, dove gli allievi erano obbligati a sottostare a curiose regole, tra cui il divieto di mangiare fave (legume odiato, non è chiaro il perché, dal filosofo), di toccare galli bianchi, di mangiare il cuore degli animali, di non guardarsi allo specchio con accanto un lume. Questa scuola prese ben presto la forma di una setta, fondata sulla divinizzazione della tetraktys, il quale era il numero dieci, ritenuto divino dai pitagorici.
Gli furono attribuiti poteri soprannaturali ed era vietato pronunciare direttamente il suo nome nelle conversazioni.
Morì molto probabilmente a Metaponto, in Basilicata.

Filosofia[modifica | modifica sorgente]

Rappresentazione grafica della Tetraktys, numero divino secondo i pitagorici

Pitagora aveva notato che tutti i fenomeni naturali erano legati da una logica matematica, detta Armonia (Cosmos in greco). Insieme ai suoi allievi formulò il famosissimo teorema, che permetteva di trovare l'area di un triangolo rettangolo; tuttavia i suoi allievi scoprirono anche i numeri irrazionali (decimali illimitati), che facevano crollare l'intera ideologia pitagorica, fondata sull'ordine e sulla bellezza del numero dieci.
Nel pensiero di Pitagora, al centro dell'Universo c'è un focolare, detto Madre degli Dei. Intorno ad esso ruotavano dieci pianeti, tra cui la Terra, il Sole, la Luna e un pianeta chiamato Antiterra. Con il loro movimento i dieci pianeti danno origine a una melodia detta armonia delle Sfere, non udibile dall'Uomo. Al di là di questi pianeti sorge lo spazio infinito.

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

  • Luciano de Crescenzo, Storia della filosofia greca, pagg. 63-80, Arnoldo Mondadori editore, 1983
  • Diogene Laerzio, Vite da filosofi, VIII volume, pagg392