Petrolio

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Bottiglia contenente petrolio non raffinato

Il petrolio, chiamato anche oro nero, è un liquido infiammabile che si trova in alcuni giacimenti all'interno degli strati superiori della crosta terrestre. Esso è definito anche combustibile fossile perché ha una reazione di combustione e perché si è formato nelle ere geologiche in seguito a movimenti tettonici.

Storia[modifica | modifica sorgente]

Nel XIX secolo, Marcelin Pierre Eugène Berthelot, fece una teoria sulle origine del petrolio, che ancora oggi è sconosciuta, secondo lo scienziato francese è una materia inorganica più antica dell'ambiente; a quanto pare la sua evoluzione è dopo dal preistorico sul periodo dell'estinzione dei dinosauri.

Formazione[modifica | modifica sorgente]

Il petrolio richiede per la sua formazione tempi lunghissimi ed è costituito da una miscela di circa 350 idrocarburi. Gli idrocarburi sono molecole formate da idrogeno e carbonio con altri elementi presenti in piccole percentuali come ossigeno, zolfo, azoto.

La sua formazione deriva dalla decomposizione del plancton in un ambiente senza ossigeno depositato sul fondo di bacini poco profondi, come lagune e paludi costiere. Il plancton viene successivamente ricoperto da strati di roccia, sabbia e sedimenti. Per la mancanza di ossigeno il plancton si trasforma in idrocarburi. I sedimenti depositati sul fondo degli oceani, accrescendo il loro spessore e dunque il loro peso, sprofondano nel fondale marino; a mano a mano che altri sedimenti si accumulano, la pressione su quelli più profondi aumenta e la temperatura si alza di diverse centinaia di gradi. I sedimenti sono sprofondati in seguito ai movimenti tettonici secondo cui le zolle della litosfera galleggiano sulla sottostante astenosfera, più fluida, e si muovono in modo lento e continuo. Il movimento delle placche è causato dai moti convettivi del magma nel mantello: il riscaldamento del magma ha contatto con il nucleo , in cui si raggiungono temperature elevate; il magma, riscaldatosi, risale verso la litosfera generando tensioni che ne provocano la rottura in placche e la formazione di spaccature (dorsali oceaniche e continentali), da cui il magma stesso fuoriesce. In conseguenza a questo fenomeno durante l'era paleozoica si verificò un sollevamento del fondo oceanico con un aumento del livello marino di 250m rispetto all'attuale ed un aumento di temperatura di circa 10 °C dovuto all'immissione nell'atmosfera di anidride carbonica da parte del magma, provocando l'effetto serra che permise un grande sviluppo di plancton nelle acque poco profonde che ricoprivano le placche continentali. Il petrolio, una volta formato, si accumula in rocce serbatoio che contengono acqua salmastra in basso, petrolio e gas metano in alto. Queste rocce serbatoio vengono chiamate trappole e vengono ricercate nel terreno grazie all'aiuto di macchine speciali.

Estrazione[modifica | modifica sorgente]

Ricerca delle trappole[modifica | modifica sorgente]

trappola petrolifera

La ricerca del petrolio viene fatta negli antichi bacini sedimentari. I geologi usano la tecnica della sismica a riflessione per individuare le trappole, inviando onde nel sottosuolo che vengono riflesse in modo diverso dalle rocce o dalle cavità.

Pozzo esplorativo[modifica | modifica sorgente]

È una trivellazione fatta per accertare se esiste nel luogo una trappola, se contiene petrolio e quanto. Si osservano le carote di terreno portate in superficie e si valuta se far nascere un campo petrolifero.

pozzo esplorativo

Perforazione di un pozzo[modifica | modifica sorgente]

Un pozzo petrolifero è una buca del terreno che può scendere nel terreno da poche centinaia di metri fino a sei chilometri. Il derrick è la struttura per perforare il terreno. Al centro della torre gira una tavola rotante che trascina un'asta quadrata: questa è il primo elemento di una serie di aste tonde che vengono avvitate l'una all'altra man mano che la perforazione scende in profondità. L'estremità inferiore dell'ultima asta porta lo scalpello, che ruotando frantuma la roccia. Un fango speciale circola nelle aste cave, in superficie viene depurato e rimesso in circolo. Serve a lubrificare lo scalpello e a portare in superficie i frammenti di roccia. Un tubing viene calato a rivestire il pozzo, via via che la perforazione scende in profondità.

Campo petrolifero[modifica | modifica sorgente]

Quando le esplorazioni confermano la presenza di giacimenti nasce un campo petrolifero. I derrick vengono smontati e si installano le pompe di estrazione (alberi di natale). Il petrolio subisce una prima depurazione per poi essere raccolto in serbatoi in attesa del trasporto alla raffineria.

Pozzi Off Shore[modifica | modifica sorgente]

Per trivellare il fondo del mare si usano le stesse tecniche della terraferma ma cambia il tipo di impianto. Fino a 100 m di profondità si usano piattaforme mobili autosollevanti formate da uno scafo con tralicci scorrevoli. Fino a 600 m di profondità si usano piattaforme galleggianti che poggiano su scafi sommersi. Fino a 3000 m di profondità servono le navi di perforazione. Un sistema di sei eliche tiene ferma la nave.

Trasporto del greggio[modifica | modifica sorgente]

Petroliera[modifica | modifica sorgente]

Una petroliera è un'enorme serbatoio a forma di nave. È suddivisa in tanti compartimenti per evitare l'oscillazione della nave e per trasportare prodotti diversi (benzina, gasolio...). Per evitare i gravi incidenti come la perdita di grandi quantità di petrolio, le navi cisterna hanno un doppio scafo.

Oleodotto[modifica | modifica sorgente]

È una conduttura formata da tubi saldati insieme che sono lunghi anche centinaia di Km). I tipi di oleodotto sono:

  • oleodotto in trincea: posizionato sotto terra (da qui prende il nome trincea)
  • oleodotto sui sostegni: posizionato a 1m dal suolo e più rapido da costruire. È costruito a zig-zag e il petrolio viene spinto da una pompa.

Raffineria[modifica | modifica sorgente]

La raffineria di petrolio è un impianto di grandi dimensioni diviso in 3 blocchi: 1) Cisterne del greggio 2) Torri e impianti di lavorazione 3) Cisterne dei prodotti raffinati

Distillazione frazionata[modifica | modifica sorgente]

distillazione frazionata

Per separare il miscuglio di idrocarburi liquidi e gassosi si usa la distillazione, ovvero un processo composto dalla vaporizzazione e poi dalla condensazione. Viene eseguita nella torre di distillazione, alta circa 80m e suddivisa in diversi “piani” costituiti da grandi piatti d'acciaio che mantengono temperature specifiche. il greggio entra in un forno da cui esce alla temperatura di 350 °C (in parte vaporizzato). Ogni piatto contiene tanti fori e una campanella, in modo tale che quando i vapori di un certo tipo toccano la campanella che corrisponde alla temperatura della propria condensazione, diventano liquidi:

  • 1. Nel piatto a 300 °C condensa il gasolio
  • 2. Nel piatto a 250 °C condensa il kerosene
  • 3. Nel piatto a 200 °C condensa la virgin nafta
  • 4. Nel piatto a 120 °C condensa la benzina
  • 5. Nel piatto a 60 °C condensano i gas liquefacibili (propano e butano)
  • 6. In alto si formano i gas leggeri ( metano ed etano)
  • 7. Dal fondo esce il residuo, detto anche olio combustibile o nafta

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]



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Questa voce è stata eletta Voce in evidenza il 21 giugno 2016