Metodo sperimentale

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Il metodo sperimentale fu intuito per primo dal grande scienziato Galileo Galilei (1564-1642) alla fine del XVI secolo. Il metodo sperimentale consiste nell'osservare e nel ricercare i collegamenti tra i risultati ottenuti e il fenomeno studiato, facendo anche uso della matematica.

Ritratto di Galileo Galilei

Procedimento[modifica | modifica sorgente]

Per fare un esperimento bisogna seguire questi passaggi:

  • 1 Osservare un fenomeno: prima di effettuare un esperimento si deve osservare l'oggetto su cui si fa la ricerca.
  • 2 Formulare un ipotesi: l'ipotesi è un ragionamento o una dimostrazione.
  • 3 Fare delle tabelle: con scritto le misure fatte nel provare l'esperimento.
  • 4 Eseguire un esperimento: provare le ipotesi fatte precedentemente.
  • 5 Trarre le conclusioni: dopo avere fatto tutti i calcoli bisogna fare le conclusioni che ti spiegano cosa hai trovato è vero o falso.


Dopo la conferma dei risultati ottenuti è possibile l'elaborazione di una teoria cioè un modello con il quale si possono spiegare e prevedere altri fenomeni simili o collegati a quello studiato.

Esempio di metodo sperimentale[modifica | modifica sorgente]

Crescita di una pianta[modifica | modifica sorgente]

Le piante hanno bisogno per crescere di alcuni fattori o condizioni: concime, luce, acqua, lo sanno tutti.
Prendiamo come esempio appunto la crescita delle piante: variando alcune situazioni come la quantità di concime, le ore di luce, quantità di acqua di irrigazione è possibile capire cosa è davvero fondamentale per una pianta e soprattutto per quale processo.
Ad esempio:

  • senza acqua, ma con luce e concime la pianta, nel tempo, tende a seccare e poi muore
  • senza concime, ma con acqua e luce la pianta vive, ma non proprio nel pieno del suo splendore
  • senza luce, ma con acqua e concime la pianta vive, ma le parti verdi dei nuovi germogli tendono a diventare bianche: questo vuol dire che i nuovi germogli non hanno clorofilla e non possono svolgere la fotosintesi clorofilliana.

Se si vogliano fare degli esperimenti, si devono fare nel tempo delle verifiche sperimentali, misurando la crescita delle piantine ed effettuando più volte lo stesso esperimento, tenendo annotate in tabella le quantità di concime, acqua e ore di luce con i risultati ottenuti.
Così lo scienziato potrà formulare un'espressione matematica o una legge scientifica che collega i risultati alle quantità impiegate e ai metodi utilizzati..

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

  • Bagatti,Corradi,Desco,Roba, "Scopriamo la chimica" - Zanichelli Editore