Lingua italiana

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La lingua italiana nel mondo

La lingua italiana, detta anche lingua toscana, è una lingua parlata principalmente in Italia, San Marino, Svizzera, Eritrea ed in altri paesi.

Storia[modifica | modifica sorgente]

Confronto tra testi di epoche diverse[modifica | modifica sorgente]

Anno 1000[modifica | modifica sorgente]

I Placiti cassinesi sono i primi testi scritti in volgare toscano conosciuti e risalgono al marzo del 960.

«Sao ko kelle terre, per kelle fini que ki contene, trenta anni le possette parte Sancti Benedicti.»
(So che quelle terre, entro quei confini che qui sono indicati, per trenta anni le ebbe in possesso il monastero di San Benedetto.)

Il testo, oltre a conservare elementi linguistici del volgare napoletano, ha anche un elemento in latino, ossia il nome del monastero.

Anni 1300[modifica | modifica sorgente]

Vediamo un simpatico testo dell'anno 1300 del Poeta Cecco Angiolieri:

S’i’ fosse foco, arderei ’l mondo;
     S’i’ fosse vento, lo tempesterei;
     S’i’ fosse acqua, io l’annegherei;
     S’i’ fosse Dio, mandereil in profondo.
S’i’ fosse papa, sare’ allor iocondo,
     Chè tutt’i cristïani imbrigherei;
     S’i’ fosse emperator, sa’ che farei?
     A tutti mozzarei lo capo a tondo.
S’i’ fosse morte, andarei da mio padre;
     S’i’ fosse vita, fuggirei da lui;
     Similemente faría da mi’ madre.
S’i’ fosse Cecco com’i’ sono e fui,
     Torrei le donne più belle e leggiadre,
     E zoppe e laide lascereile altrui.

Oltre alla scomparsa delle "k", molto diffuse nella scrittura volgare, si notano alcuni elementi toscani come "foco". Vediamo la traduzione in italiano moderno.

Se fossi fuoco, brucerei il mondo
Se fossi vento, lo tempesterei
Se fossi acqua, lo annegherei
Se fossi Dio, lo sprofonderei
Se fossi Papa, allora sarei contento
Perché metterei nei guai tutti i cristiani
E se fossi imperatore, sai che farei?
A tutti taglierei la testa.
Fossi morte, andrei da mio padre
Fossi vita, fuggirei da lui
Farei la stessa cosa con mia madre
Se fossi Cecco, come sono e fui
Prenderei le donne più belle e leggiadre
E quelle brutte e zopple le lascerei ad altri

Anni 1500[modifica | modifica sorgente]

Dall'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto:

Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori,
     le cortesie, l’audaci imprese io canto,
     che furo al tempo che passaro i Mori
     d’Africa il mare, e in Francia nocquer tanto,
     seguendo l’ire e i giovenil furori
     d’Agramante lor re, che si diè vanto
     di vendicar la morte di Troiano
     sopra re Carlo imperator romano.

Anni 1700[modifica | modifica sorgente]

Vediamo la poesia A Zacinto del poeta Ugo Foscolo. La poesia è dedicata alla sua isola natale, ai tempi parte della Repubblica di Venezia:

Nè più mai toccherò le sacre sponde
    Ove il mio corpo fanciulletto giacque,
    Zacinto mia, che te specchi nell’onde
    Del greco mar, da cui vergine nacque

Venere, e fea quelle isole feconde
    Col suo primo sorriso, onde non tacque
    Le tue limpide nubi e le tue fronde
    L’inclito verso di Colui che l’acque

Cantò fatali, ed il diverso esiglio
    Per cui bello di fama e di sventura
    Baciò la sua petrosa Itaca Ulisse.

Tu non altro che il canto avrai del figlio,
    O materna mia terra; a noi prescrisse
    Il fato illacrimata sepoltura.

Si nota già una maggiore vicinanza all'italiano odierno, anche se ha molte parole poetiche.

Varianti[modifica | modifica sorgente]

Esiste una variante standard dell'italiano, ossia l'italiano standard. Tuttavia, per varie motivazioni, esistono vari dialetti dell'italiano detti italiani regionali, raggruppabili in cinque gruppi principali, ossia:

  • Italiani regionali del Nord
  • Italiano toscano
  • Italiano mediano
  • Italiano meridionale
  • Italiano sardo

Tra i vari italiani regionali esistono differenze nella pronuncia, nelle parole e nella grammatica della lingua.

Ortografia[modifica | modifica sorgente]

La lingua italiana utilizza 26 lettere, di cui 5 (X, Y, Z, J, K) usate solo per parole straniere.

L'italiano ha sette vocali, rappresentate con cinque segni, ossia A, E, I, O, U.

L'accento è obbligatorio solo sulle parole tronche, ossia con l'accento sull'ultima sillaba, ma è comunque una buona norma segnalarlo in caso di ambiguità.

Esponenti famosi[modifica | modifica sorgente]

Gli autori più famosi in italiano sono Dante Alighieri, Alessandro Manzoni, Giovanni Boccaccio e Francesco Petrarca.

Alighieri è l'autore della Divina Commedia, ed è ritenuto il padre della lingua italiana, anche se l'ha definita "municipale", dando ai toscani dei "rimbecilliti dalla loro demenza", nella sua opera De vulgari eloquentia.

Manzoni, lombardo, ha scritto I Promessi Sposi.

Boccaccio ha scritto il Decameron, opera di 100 novelle, raccontate da 10 ragazzi in 10 giorni.

Francesco Petrarca invece scrisse varie poesie dedicate alla sua amata Laura.

Riconoscimenti[modifica | modifica sorgente]

L'italiano è la lingua ufficiale della Repubblica Italiana dal 1999, e lingua ufficiale di fatto di San Marino e Vaticano. È una delle quattro lingue nazionali della Svizzera, e viene parlata in due cantoni. È anche una delle lingue ufficiali dell'Unione Europea.

È una lingua secondo lo standard ISO, con codice it.

Diffusione[modifica | modifica sorgente]

L'italiano è diffuso come lingua madre in Italia, San Marino, Vaticano e Svizzera italiana (anche se nel Grigioni è molto più diffuso il lombardo). È parlato anche a Malta, soprattutto da chi ha più di 45 anni e in Istria, da una minoranza riconosciuta. È parlata anche nei paesi del vecchio Impero italiano.

Le comunità di migranti italiani nel mondo parlano spesso una delle lingue regionali italiane, invece dell'italiano, anche se a volte viene usato come lingua franca.

Lingue simili[modifica | modifica sorgente]

L'italiano è una lingua romanza orientale, ossia deriva dal latino. Le lingue più simili all'italiano sono il còrso, il napoletano e il siciliano. Invece, le lingue parlate nel Nord Italia sono di tipo romanzo occidentale, e quindi sono notevolmente differenti dall'italiano.