Leccio

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Leccio foglia

Il leccio ha, generalmente, un portamento arboreo; può arrivare fino ai 20-30 metri di altezza; ha un fusto raramente dritto, singolo o diviso alla base. La chioma è di colore verde scuro, ovale, densa ed espansa. Il legno è a porosità diffusiva, il durame è di colore rossiccio e l'alburno è di colore chiaro. Si tratta di un legno duro, compatto e pesante, non tende ad imbarcarsi, è difficile da lavorare e da stagionare. È utilizzato soprattutto come combustibile e per la produzione di carbone vegetale. Il legno del leccio è tra i più tannici che si conoscano. I tannini sono sostanze chimiche amare, disinfettanti e di colore scuro. Le foglie sono coriacee, semplici, a lamina ovale o lanceolata, a margine intero o dentato. Nella pagina superiore sono verde-scuro e lucide, in quella inferiore verde-chiaro e con una leggera peluria. La nervatura centrale è dritta e sono presenti 7-11 nervature laterali. Il picciolo è breve e peloso. Specie monoica, fiori maschili e femminili nella stessa pianta; i maschili in amenti penduli, i femminili riuniti in spighe erette. La fioritura avviene da aprile a maggio. Il frutto è una ghianda ovale, allungata ed appuntita, ricoperta fino ad 1/3 da una cupola formata da squame grigiastre.

Frutto del leccio

Apparato radicale: L'apparato radicale è di tipo a fittone, con radice centrale ben sviluppata ma, con gli anni, anche le radici laterali diventano robuste.

Classificazione[modifica | modifica sorgente]

Sempreverde, Latifoglia.

Nome scientifico Quercus ilex.

Nome dialettale Dialetto trentino: Lec.

Famiglia: Fagaceae.

Ambiente[modifica | modifica sorgente]

È una specie poco esigente e si adatta a qualsiasi terreno, è resistente all'aridità ed al freddo. Sotto i 15 C°, però, si incominciano a manifestare seri danni alla pianta andando a compromettere anche la sua stessa sopravvivenza. Come succede per tutte le altre piante, comunque, la tolleranza al freddo è molto influenzata dal livello di umidità, dal vento e dall'esposizione. Per queste sue capacità di adattamento vegeta dal livello del mare fino alle zone montane. Il leccio è una specie tipicamente mediterranea. Dove vive: In Italia lo si trova in tutte le regioni, tranne la Valle d'Aosta.

Il leccio si adatta a tutti i terreni, preferendo però quelli acidi e ben drenati ed evitando solamente quelli tipicamente argillosi, non sopportando i ristagni di umidità. Non ha problemi, invece, in quei terreni o in quelle zone dove le estati risultano essere fortemente secche e asciutte.

Usi[modifica | modifica sorgente]

Il leccio ha un importante valore ornamentale e viene spesso usato per abbellire parchi o per la creazione di viali alberati. È consigliato anche nelle regioni costiere, in cui ha un'importante funzione di barriera frangivento. Ricco di tannino, il legno del leccio è molto duro e difficile da lavorare ed è usato, spesso, come combustibile. La corteccia viene usata per la concia delle pelli. Le ghiande, un tempo molto più frequentemente, venivano raccolte per darle ai maiali. Esse fornivano maggior sapore alla carne.

Note[modifica | modifica sorgente]


Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

  • Arif
  • Agenzia Regionale attività Irrigue Forestali
  • Ideaverde
  • Le mie ricerche Scienze DeAgostini
  • Le Scienze dell'Uomo di Claudio Gori Giorgi.

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]