Iodio

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Iodio
Aspetto dell'elemento
Iodio allo stato solido
Dati fisico/chimici
Tellurio ← Iodio → Xeno
Numero atomico 53
Simbolo I
Temperatura di fusione 113,70 °C
Temperatura di ebollizione 184,3 °C
Anno della scoperta 1811
Scopritore Bernard Courtois


Lo iodio è l'elemento chimico di numero atomico 53. Il suo simbolo è I. È un non metallo, perché fa parte del gruppo degli alogeni.

Origine del nome[modifica | modifica sorgente]

l nome deriva dal greco antico ἰοειδής, ioeidēs, che significa viola o lilla, a causa del colore dei vapori dell'elemento.

Diffusione in natura[modifica | modifica sorgente]

In natura, è il meno abbondante degli alogeni stabili, posizionandosi come sessantunesimo elemento più abbondante. È un elemento che è coinvolto nel metabolismo di molti esseri viventi, compreso l'uomo, siccome si trova negli ormoni tiroidei. Inoltre, molti alimenti essenziali nella vita quotidiana contengono in alte percentuali iodio, come ad esempio yogurt, fagioli o soprattutto alcuni esseri viventi marini (pesci, crostacei, molluschi).

Caratteristiche fisiche[modifica | modifica sorgente]

Lo iodio è di colore lucente nero-bluastro e in natura si trova allo stato solido. La sua densità è pari a 4940 kg/m³. La sua temperatura di fusione è di 386,85 K (113,70 °C), mentre la sua temperatura di ebollizione è di 457,4 K (184,25 °C).

A temperature non elevate, questo elemento sublima in un gas violetto dall'odore irritante.

Caratteristiche chimiche[modifica | modifica sorgente]

Questo alogeno forma composti con numerosi elementi, ma è meno reattivo della sua classe e mostra qualche proprietà semi-metallica È poco solubile in acqua.

Storia[modifica | modifica sorgente]

Lo iodio fu scoperto da Bernard Courtois nel 1811. Nel suo periodo c'era una grande domanda di polvere da sparo: per ottenerla si aveva bisogno di un sale, il nitrato di potassio, che veniva distrutto definitamente aggiungendo acido solforico. Un giorno Curtois aggiunse troppo acido solforico e ne scaturì una densa nuvola di vapore violetto: Curtois notò che il vapore cristallizzava sulle superfici fredde formando cristalli scuri. Ebbe da questo il sospetto che si trattasse di un nuovo elemento, così dopo diverso tempo altri due scienziati resero pubblica la sua scoperta. Inoltre, si notò una somiglianza anche con un altro alogeno, il cloro.

Usi[modifica | modifica sorgente]

Lo iodio e suoi composti sono usati principalmente nella nutrizione. Data la specificità del suo assorbimento da parte del corpo umano, gli isotopi radioattivi dello iodio possono anche essere utilizzati per trattare il tumore alla tiroide.

Sicurezza[modifica | modifica sorgente]

Il contatto diretto di questo elemento con la pelle può causare lesioni, quindi è necessario maneggiarlo con attenzione. I vapori di iodio sono molto irritanti per gli occhi e per le mucose; Inoltre, la carenza di iodio è la principale causa evitabile di disabilità intellettiva (cretinismo) o di ritardi della crescita e dello sviluppo fisico (nanismo). Infine, studi scientifici condotti su animali dimostrano che la carenza di iodio può all’aumento del rischio di cancro mammario.

Note[modifica | modifica sorgente]

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]