Indice Biotico Esteso

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L'Indice Biotico Esteso (IBE) è utilizzato per verificare lo stato di qualità di ecosistemi rivelando i macroinvertebrati. Rivela lo stato dell’acqua aggiungendo lo studio dei fattori di inquinamento e alterazioni dell’alveo.

Biomonitoraggio e bioindicatori[modifica | modifica sorgente]

Il biomonitoraggio è l'analisi degli organismi che vivono nell' ambiente fluviale e risentono di tutto ciò che viene intorno a loro. Poiché sono sensibili alle variazioni ambientali indicano lo stato di salute di un ecosistema fluviale. Per questo motivo sono considerati bioindicatori perché reagiscono alle condizioni esterne e la loro presenza e assenza danno informazioni utili agli studiosi. I biondicatori per eccellenza sono i macroinvertebrati e le diatomee.

Il campionamento[modifica | modifica sorgente]

I campionatori entrano in acqua muniti di stivali e un apposito retino per catturare i macrorganismi, che si trovano sotto i sassi del fiume/torrente. Si puliscono i sassi dove ci sono gli organismi, così possono entrare nel retino. Gli organismi poi vengono messi in una bacinella, dopo vengono classificati con delle chiavi di riconoscimento, poi si fa una stima della loro abbondanza, contando il numero di macroinvertebrati trovati. Una parte degli organismi viene messa nell’alcool, e portate in un laboratorio, per confermare l’analisi svolta in campo. Il campionamento deve essere svolto 3 volte all’anno.

I macroinvertebrati[modifica | modifica sorgente]

I macroinvertebrati sono esseri viventi che vivono nel fondo dei fiumi. Questa comunità è costruita da dei organismi più grandi di un millimetro. Appartenenti a gruppi sistematici: larve di insetti acquatici, crostacei, oligocheti (vermi), planarie, molluschi. Effettuano piccoli spostamenti per mangiare o vivere. I macroinvertebrati vengono usati come indicatori dell'inquinamento perché hanno una diversa sensibilità ai cambiamenti dell’ambiente (es:Plecotteri, che vivono solo in ambienti senza inquinamento). I macroinvertebrati bentonici sono gli organismi finora più utilizzati nel biomonitoraggio, per le seguenti utilità:

  • sono stabili e poco mobili
  • facili da campionare
  • la loro vita dura relativamente molto.

Le diatomee[modifica | modifica sorgente]

Le diatomee sono alghe microscopiche, possono vivere singole o in colonie, vivono in tutti gli ambienti dove c’è acqua, e stanno su quasi tutte le superfici (massi, ciottoli, fango, e vegetali). Questi organismi hanno una diversa sensibilità di alterazioni dell'ambiente, segnalando la presenza di nutrienti. Per campionare le diatomee si raccolgono alcuni ciottoli immersi nel corso dell’acqua e si raschia la loro superficie con uno spazzolino. Il campione così raccolto viene ossidato in laboratorio: rimangono quindi solo i frustuli silicei che vengono poi identificati al microscopio. Il campionamento deve essere effettuato due volte nell’anno di monitoraggio. Le diatomee hanno una parete cellulare formata da due parti, le valve. Molte diatomee hanno sulle valve una fessura chiamata rafe. Il riconoscimento si basa soprattutto sulla forma delle valve, e sulle eventuali parti ornamentali ( linee punteggiate, spine, ecc.).

I pesci[modifica | modifica sorgente]

I pesci sono organismi vertebrati a respirazione branchiale e a sangue freddo, ossia la temperatura varia a base all'ambiente circostante. Come per gli altri organismi acquatici, la loro distribuzione lungo il corso d’acqua è condizionata da fattori quali la temperatura, la quantità di ossigeno disponibile e la possibilità di trovare cibo, zone di rifugio per la deposizione delle uova. Per questo i popolamenti ittici variano in base alle condizioni ambientali e sono dunque un parametro nel biomonitoraggio. Inoltre, poiché molte specie di pesci hanno una vita relativamente lunga, l'analisi a livello di popolazione (es. struttura in classi di taglia o di età) e di popolamento (es. lista delle specie, rapporto tra di esse) può costituire una documentazione a lungo termine delle variazioni ambientali. Per eseguire il monitoraggio si usa la pesca elettrica. Questo metodo consente di catturare i pesci, identificarli, e registrare la loro taglia. Poi vengono nuovamente liberati nel fiume. Per valutare la qualità del corpo idrico, si usa l’indice ISECI (Indice dello Stato Ecologico della Comunità Ittica). Si basa su cinque indicatori: presenza di specie indigene, condizione biologica, la presenza di ibridi, di specie aliene, e di specie endemiche. Il campionamento viene fatto ogni sei anni.

Gli ecosistemi[modifica | modifica sorgente]

Ecosistema vuol dire che l’acqua e l’ambiente per funzionare bene insieme devono avere un equilibrio tra di loro. Anche gli insetti devono trovare un equilibrio con gli altri esseri viventi. Nei torrenti di montagna vivono molti animali tra cui:

  • le rane
  • le trote
  • i cavazzini
  • i cavedani
  • i gamberetti
  • le larve d’insetto
  • molluschi.

Gli insetti vivono sotto ai sassi fino che non diventano adulti. L’acqua è divisa in due “parti”:

  • acque correnti e pulite dove vivono tutti i pesci del torrente
  • acque stagnanti dove vivono gli insetti tra cui le zanzare le api ecc…….

L'alveo[modifica | modifica sorgente]

L’alveo o letto è la sede dove si verifica lo scorrimento delle acque fluviali. Agisce sulle rocce e determina l’escavazione. Ogni corso d’acqua ha tre distinti alvei:

  • Alveo di piena oppure Letto ordinario fa sì che il fiume scorra nel periodo di piena in primavera e in autunno.
  • Alveo maggiore ( o Letto di inondazione) è dato dal letto del fiume al limite di inondazione. (dimensioni maggiori dell’alveo di piena)
  • Canale di scorrimento oppure Letto di magra rappresenta il canale in cui, nelle fasi di magra, si limita a scorrere la corrente fluviale. Rappresenta la fascia di maggior profondità, è costituito da un canale di scorrimento che tende a dividersi e riunirsi senza soluzione di continuità.

Collegamenti[modifica | modifica sorgente]