I platani di Piazza San Tommaso

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Il platano è una pianta appartenente alla famiglia delle Platanaceae, originario dell' America centro-settentrionale e bacino del Mediterraneo orientale. I platani sono alberi monumentali molto utilizzati come piante ornamentali per abbellire viali, parchi e giardini, oltre che per l'arredo urbano in quanto resistenti allo smog.

I platani di Piazza San Tommaso[modifica | modifica sorgente]

I platani di Aquino si trovano in piazza San Tommaso, la piazza principale di Aquino, comune italiano della provincia di Frosinone nel Lazio. La piazza vanta di essere una delle più grandi della provincia. Nella piazza è edificata la Basilica Concattedrale di Aquino di San Costanzo Vescovo[1] e San Tommaso, patrono della città, rappresentato da una statua[2] realizzata dallo scultore Angelo Biancini. Il 14 settembre del 1974[3] è stata visitata solennemente da papa S.Paolo VI in occasione del VII centenario della morte[4] del teologo, religioso e filosofo italiano San Tommaso d'Aquino. Tra le panchine e le aiuole della piazza svettano i suoi monumenti storici naturali, due platani secolari e maestosi, vera istituzione delle città e simbolo della piazza stessa. Si presentano come alberi imponenti, con un tronco eretto e robusto, dalla caratteristica corteccia a chiazze, con alcuni rigonfiamenti. Molto utilizzati per l'arredo delle strade urbane, i due giganteschi alberi hanno accompagnato le varie fasi della storia di Aquino negli ultimi due secoli, i vari avvenimenti, alcuni anche di portata storica. All’ombra dei loro rami le diverse generazioni aquinati hanno trascorso e ancor oggi trascorrono buona parte del tempo libero, i giorni di festa, le manifestazioni civili e religiose.

Storia[modifica | modifica sorgente]

I due platani hanno circa duecento anni. Non vi sono fonti storiche certe per conoscere chi volle e perché quei platani crescessero proprio in quella che fu prima denominata piazza Pasquale Pelagalli [5] già sindaco di Aquino e deputato in parlamento per diverse legislature nella seconda metà del 1800. Le prime loro immagini risalgono infatti al 1800 quando ce n’erano altri, grandi e piccoli; poi crescendo sono stati eliminati quelli più piccoli lasciando spazio ai due più imponenti e soprattutto in simmetria; già negli anni Venti erano diventati molto alti, frondosi e caratterizzavano la piazza. Martoriati, mezzi bruciacchiati e resi spogli dai bombardamenti [6] sul territorio durante la Seconda Guerra Mondiale, sono riusciti a sopravvivere, anche se uno dei due ha la base scavata dallo scoppio di una bomba, tornando a essere di nuovo rigogliosi e a raggiungere i trenta metri di altezza. Nel 2012 l'amministrazione comunale ha operato un intervento drastico, sia con trattamenti antiparassitari sia con un'accurata potatura effettuata da una ditta specializzata che con autoscale è arrivata fino alla loro cima.

Luoghi i interesse[modifica | modifica sorgente]

Basilica Concattedrale dei Santi Costanzo Vescovo e Tommaso d'Aquino

Chiesa di Santa Maria della Libera

Torre del castello dei conti di Aquino[7]

Casa di San Tommaso d’Aquino[8]

Arco di Marcantonio

Porta San Lorenzo via Latina [9]

Museo archeologico di Aquino[10]

Torre di San Gregorio[11]

Parco del Vallone di Aquino[12]

Area archeologica di Aquinum


Note[modifica | modifica sorgente]


Voci correlate[modifica | modifica sorgente]


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Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]

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Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

Tommaso Di Nallo, Aquino Nostra, Cassino, Tipografia Pontone, 1987

Costantino Jadecola, Storie Aquinati, Area Stampa Editore, 2022

Costantino Jadecola, LA CATTEDRALE DI AQUINO "Sulle tracce di un lungo cammino", Italia, Stampa PHILIA srl, 2004

Costantino Jadecola, Aquino, 13 dicembre 1920: la folle notte di s. Lucia. E dintorni, Italia, 2010, ISBN 978-88-902140-4-2

Rocco Bonanni, RICERCHE per la storia di Aquino, Alatri, Tip. Editrice Prof. P.A.Isola, 1922