Fullerene

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Un Fullerene (in inglese Fullerene, pronuncia Fulerein) è un allotropo del Carbonio.

Cosè un Fullerene?[modifica | modifica sorgente]

Gli atomi di molti elementi tendono ad aggregarsi in modo differente a seconda delle condizioni in cui avviene questa aggregazione. Il carbonio è probabilmente quello che presenta più stati allotropici.

Infatti gli atomi di Carbonio possono legarsi tra loro per formare sostanze con caratteristiche molto diverse una dall'altra. Le più note sono la grafite e il diamante (che pure essendo fatte entrambe solo da atomi di Carbonio sono diversissimi tra loro come tutti sanno) ma ne esistono anche altri: il grafene, i fullereni e i nanotubi (che a volte vengono classificati tra i Fullereni sebbene il termine Fullerene dovrebbe riferirsi solo a quello a forma sferica).

L'esistenza dei Fullereni fu predetta dagli scienziati alla fine degli anni '60, ma fu solo nel 1984 che si riuscì, utilizzando un Laser, a generarne uno. Il primo Fullerene creato dall'uomo era composto da 60 atomi di Carbonio legati tra loro a formare una "palla" del diametro di 0.71 nm (nanometri cioè milionesimi di millimetro). Gli fu dato il nome di Buckminsterfullerene e viene indicato con la sigla C 60. Il Fullerene con il minor numero di atomi di carbonio è il C 20. I Fullereni hanno un numero di atomi di Carbonio multiplo di 10 e in laboratorio si sono realizzati Fullereni con più di 100 atomi di Carbonio.

Fullerene

Utilizzi dei Fullereni[modifica | modifica sorgente]

Oggi gli utilizzi del Fullerene sono molto limitati ma ciò è dovuto al fatto che è una scoperta giovane. Infatti gli scienziati sono convinti che le applicazioni saranno numerose. Già oggi alcuni oli per motori ad alte prestazioni vengono addittivati con Fullerene (C 60) perché con la sua forma sferica che gli permette di "rotolare" riduce gli attriti fra gli ingranaggi e gli organi in movimento. Sono in stato avanzato studi per applicazioni mediche dato che queste "palline" cave possono essere usate per trasportare particolari farmaci all'interno del nostro corpo. I Fullereni in certe condizioni e con l'aggiunta di alcuni atomi di metalli si comportano da semiconduttori che in futuro potrebbero sostituire il Silicio oggi utilizzato per la realizzazione dei componenti elettronici. A bassa temperatura i Fullereni divengono superconduttori e si pensa possano raggiungere questo stato a temperature superiori a quelle molto basse (circa 200°C sotto lo zero) necessarie per ottenere la superconduttività con i materiali oggi utilizzati. In futuro quindi potrebbero sostituire i materiali oggi in uso per la realizzazione di avvolgimenti superconduttori come per esempio nelle macchine per la risonanza magnetica o nei magneti degli acceleratori di particelle.