Cesio
Cesio | |
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Dati fisico/chimici | |
Numero atomico | 55 |
Simbolo | Cs |
Temperatura di fusione | 28,44° °C |
Temperatura di ebollizione | 670,8° °C |
Anno della scoperta | 1860 |
Scopritore | Robert Wilhelm Bunsen e Gustav Robert Kirchoff |
Il cesio è un elemento chimico della tavola periodica con numero atomico 55. Il suo simbolo è Cs.
Storia[modifica | modifica sorgente]
Il cesio fu scoperto spettroscopicamente da Robert Bunsen e Gustav Kirchhoff nel 1860 nelle acque minerali di Dürkheim, in Germania. L'identificazione fu basata sulle brillanti linee blu del suo spettro e fu il primo elemento scoperto attraverso l'analisi spettroscopica. Il cesio metallico venne prodotto per la prima volta nel 1881.
Disponibilità[modifica | modifica sorgente]
Come metallo alcalino si trova nella lepidolite,nella pollucite e in altri minerali. Una delle maggiori e più importanti fonti di cesio di trova nel lago Bernic (Manitoba,Canada), dove si trovano oltre 300.000t di pollucite (dove è contenuto il 20% di cesio).
Il cesio è l'elemento chimico che ha simbolo Cs e di numero atomico 55. È un metallo alcalino ed è il quinto elemento del primo gruppo della tavola periodica. Il suo nome deriva dal latino caesius, che significa azzurro cielo (a causa delle righe azzurre che ne caratterizzano lo spettro) e fu scoperto da R. Bunsen nel 1860 nelle acque minerali di una città della Germania.
Caratteristiche fisiche[modifica | modifica sorgente]
- È un metallo grigiastro-argenteo, duttile e molto tenero
- Temperatura di fusione 28.5 °C (ha la temperatura di fusione più bassa tra tutti i metalli dopo il mercurio)
- Temperatura di ebollizione 686 °C
- Densità: 1.873 g/cm³ a circa 20 °C
Caratteristiche chimiche[modifica | modifica sorgente]
Il cesio è molto reattivo, all'aria e nell'acqua si infiamma subito con pericolo di esplosione. Reagisce con l’acqua e con il ghiaccio a temperatura maggiore di -116 °C. Al di sopra dei 300 °C corrode persino il vetro.
Utilizzi[modifica | modifica sorgente]
Il cesio viene usato soprattutto nelle cellule fotoelettriche data la sua tendenza a cedere elettroni, è un componente degli orologi atomici, serve come sorgente di radiazioni nella terapia per trattare determinati tipi di cancro e in astronautica in motori a propulsione.
Sicurezza[modifica | modifica sorgente]
È esplosivo a contatto con l'acqua e corrosivo a contatto con la pelle.
Note[modifica | modifica sorgente]
Bibliografia[modifica | modifica sorgente]
- Alberto Bargellini, Chimica Società Ambiente, Milano, Carlo Signorelli Editore, 1998, ISBN 88-434-0226-9.
- Hans Breuer, Atlante di Chimica, Munchen, Hoepli, 1996, ISBN 88-203-1971-3
Vedi anche[modifica | modifica sorgente]