Cesio
Il cesio è l'elemento chimico che ha simbolo Cs e di numero atomico 55. È un metallo alcalino ed è il quinto elemento del primo gruppo della tavola periodica. Il suo nome deriva dal latino caesius, che significa azzurro cielo (a causa delle righe azzurre che ne caratterizzano lo spettro) e fu scoperto da R. Bunsen nel 1860 nelle acque minerali di una città della Germania.
Indice
Caratteristiche fisiche[modifica | modifica wikitesto]
- È un metallo grigiastro-argenteo, duttile e molto tenero
- Temperatura di fusione 28.5 °C (ha la temperatura di fusione più bassa tra tutti i metalli dopo il mercurio)
- Temperatura di ebollizione 686 °C
- Densità: 1.873 g/cm³ a circa 20 °C
Caratteristiche chimiche[modifica | modifica wikitesto]
Il cesio è molto reattivo, all'aria e nell'acqua si infiamma subito con pericolo di esplosione. Reagisce con l’acqua e con il ghiaccio a temperatura maggiore di -116 °C. Al di sopra dei 300 °C corrode persino il vetro.
Dove si trova in natura[modifica | modifica wikitesto]
Il cesio non è presente in natura allo stato elementare. È al 42° posto nella scala delle abbondanze degli elementi e la percentuale nella crosta terrestre è del 0,0007%. Si trova nei minerali pollucite e lepidolite.
Usi[modifica | modifica wikitesto]
Il cesio viene usato soprattutto nelle cellule fotoelettriche data la sua tendenza a cedere elettroni, è un componente degli orologi atomici, serve come sorgente di radiazioni nella terapia per trattare determinati tipi di cancro e in astronautica in motori a propulsione.
Sicurezza[modifica | modifica wikitesto]
È esplosivo a contatto con l'acqua e corrosivo a contatto con la pelle.
Note[modifica | modifica wikitesto]
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
Alberto Bargellini, Chimica Società Ambiente, Milano, Carlo Signorelli Editore, 1998, ISBN 88-434-0226-9.
Hans Breuer, Atlante di Chimica, Munchen, Hoepli, 1996, ISBN 88-203-1971-3
Vedi anche[modifica | modifica wikitesto]
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]