Carlo Magno

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Carlo Magno

Carlo Magno.png

Nome
Cognome
Sesso
Luogo di nascita
Data di nascita
Luogo di morte
Data di morte
Attività
Carlo
Magno
M
?
2 aprile 742
Aquisgrana
28 gennaio 814
sovrano, imperatore

Carlo, detto Magno, fu il re dei franchi e nel 774 sconfisse i longobardi assumendo il titolo di re dei franchi e longobardi. Carlo è figlio di Pipino il Breve colui che diede inizio alla seconda dinastia detta dei Carolingi. Carlo estende i suoi territori su quasi tutta l'Europa. L'importanza di Carlo è dovuta dal fatto che esso fondò l'Impero Carolingio ed è artefice della rinascita culturale in Europa.

Fine del dominio longobardo

La nascita del patrimonio di san Pietro non pose fine al contrasto tra longobardi e papato. Infatti una quindicina di anni dopo i territori furono nuovamente attaccati dal re Desiderio. Il nuovo papa Adriano primo chiese aiuto al re dei franchi che dal 771 era Carlo magno. Carlo con il suo esercito sconfisse i longobardi e nel 774 assume il titolo di re dei franchi e longobardi.

Nascita dell'Impero Carolingio

Sul finire dell'ottavo secolo carlo aveva formato un regno che si estendeva su quasi tutta l'europa, dall'atlantico all'Elba, dal mare del Nord fino a quello ebreo e all'Italia centrale. Dopo tre secoli di divisioni e di guerre sembrava che l'Impero romano d'Occidente fosse ormai risorto cosi il giorno di natale dell'anno 800 nella chiesa di San Pietro a Roma il papa Leone terzo pose sul capo di Carlo una corona proclamandolo imperatore dei romani.

Conti, duchi e marchesi governano l'Impero

Carlo Magno suddivise il suo impero in tanti territori chiamati comitati e li affidò a conti che venivano scelti tra amici, parenti o compagni d'armi. I conti amministravano la giustizia cioè facevano da giudizi a gli abitanti secondo le leggi di Dio e del re e riscuotevano le tasse e in caso di guerra arruolavano cavalieri e fanti e li guidavano in battaglia. I comitati al confine ed erano più esposti al pericolo prendono il nome di marche e vengono affidate a marchesi che avevano compiti prevalentemente militari. Alcune regioni conservarono il nome precedente di ducati e fu assegnato a un duca.

Il patto di vassallaggio

Al tempo di carlo quasi tutti gli ufficiali pubblici (conti, marchesi, duchi) avevano stretto con il sovrano un patto di vassallaggio. Si erano cioè messi al servizio del signore giurandogli fedeltà e in cambio avevano ricevuto un beneficio (dal nono secolo chiamato feudo) cioè una carica o più spesso un territorio da sfruttare per poi viverci agiatamente. Nonostante questo i territori rimanevano comunque una proprietà del signore all'inizio del nono secolo carlo ne aveva varie centinaia. Carlo per assicurarsi la loro lealtà essi lego a se patti di vassallaggio con molti uomini potenti del regno come laici e ecclesiastici. A partire dal nono secolo tutti gli ufficiali pubblici doveva essere obbligatoriamente anche vassalli del re. Più o meno nello stesso periodo i vassalli cominciarono a prestare il loro giuramento con una cerimonia solenne detta cerimonia dell'investitura.

Il rinnovamento della cultura

Al tempo di Carlo di Magno non si considerava importante essere istruite tra i nobili che avevano cariche di potere pochi sapevano tracciare la propria firma anche l'imperatore era quasi analfabeta. Saper leggere e scrivere era veramente importante per gli uomini di chiesa che dovevano comprendere le sacre scritture e spiegarle ai fedeli. Ma i preti di campagna che erano figli di contadini o che spesso erano loro stessi contadini non ricevevano un'istruzione appropriata. Carlo magno però volle che funzionari e ecclesiastici fossero ben preparati e capaci di svolgere degnamente il proprio lavoro, allora Carlo ordinò di aprire delle scuole pressò i monasteri e le sedi vescovili: lì avrebbero studiato i futuri chierici e i figli dell'aristocrazia. Esso si circondo dai migliori studiosi del tempo provenienti dal impero oppure da altre regioni d'Europa invitandoli nelle scuole palatine di Aquisgrana. Il rinnovamento della cultura è anche chiamata rinascita carolingia.

Curtis, la grande azienda agricola

Ai tempi di Carlo la prima fonte di ricchezza era la terra. Le grandi aziende agricole si chiamavano ville o corti e appartenevano all'imperatore, ai nobili, ai monasteri o alle sedi vescovili. Di norma un grande signore possedeva più corti, Carlo all'inizio del nono secolo e aveva varie centinaia. Ogni azienda era divisa in due parti: la parte patronale dove c'erano i magazzini, i laboratori, il castello del padrone (o del suo amministratore) e le terre patronali direttamente coltivate dai servi del padrone. La seconda parte era la parte colonica questa zona era divisa in tanti territori di svariate dimensioni che prendono il nome di mansi assegnata in affitto a dei contadini.

Bibliografia

  • L'ora di storia, Zanichelli, Silvio Paolucci-Giuseppina Signorini-Luciano Marisaldi

Voci correlate