Bario
Il Bario è un elemento chimico con numero atomico 56 e simbolo Ba.
Bario | |
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Dati fisico/chimici | |
Numero atomico | 56 |
Simbolo | Ba |
Temperatura di fusione | 727 °C |
Temperatura di ebollizione | 1 897 °C |
Anno della scoperta | 1808 |
Scopritore | Carl Scheele e Humphry Davy |
Caratteristiche fisiche[modifica | modifica sorgente]
- è un metallo di colore bianco-argenteo
- è solido a temperatura ambiente
- densità (a 20 °C): 3,65g/cm3
- temperatura di fusione: 725 °C
- temperatura di ebollizione: 1640 °C
Caratteristiche chimiche[modifica | modifica sorgente]
Reagisce con l’acqua e con l’ammoniaca (in modo violento), con l’ossigeno, lo zolfo, l’azoto, il carbonio, l’idrogeno e con quasi tutti i non-metalli. Nei suoi composti presenta lo stato di ossidazione +2.
Dove si trova in natura[modifica | modifica sorgente]
Il bario è molto abbondante sulla terra in quanto è il quattordicesimo elemento della crosta terrestre. Si trova in quantità elevate in terreni, in alcune piante e in alimenti come ad esempio noci, alghe e pesci. Dal momento che il bario è molto usato nell’industria, l’uomo dà un notevole contributo al rilascio del bario nell’aria, nell’acqua e nel terreno e che in alcune situazioni è superiore alle concentrazioni naturali.
Storia[modifica | modifica sorgente]
Nel medioevo, alcuni alchimisti, studiarono per primi alcuni minerali del bario trovati nelle miniere presenti nei pressi di Bologna. Questi minerali, dopo una lunga esposizione alla luce, restano luminosi per molto tempo, questa caratteristica rese tali minerali fonte di notevole interesse per streghe e alchimisti. Il bario fu identificato per la prima volta nel 1774 dal chimico svedese Carl Scheele ed estratto nel 1808 da Sir Humphry Davy in Inghilterra. In un primo momento fu denominato barote da Guyton de Morveau, successivamente il nome venne poi cambiato in baryta da Antoine Lavoiser, che successivamente lo modificò ancora in “bario” per descrivere il metallo.
Usi[modifica | modifica sorgente]
il bario metallico è impiegato come materiale di assorbimento per eliminare, dal momento che è molto reattivo, le tracce di gas dai tubi elettrici.
Sicurezza:[modifica | modifica sorgente]
Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]
- Bario (lennetech.it)
- Bario (chimica-online.it)
- Bario (treccani.it)
- Bario (tavolaperiodica.altervista.it)
Vedi anche[modifica | modifica sorgente]