Albert Einstein

Da Vikidia, l'enciclopedia libera dagli 8 ai 13 anni.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Wiki2map logo.svg
Leggi come una mappa mentale
Albert Einstein

Einstein1921 by F Schmutzer 4.jpg
Ritratto del 1921, fotografato da F. Schmutzer

Nome
Cognome
Sesso
Luogo di nascita
Data di nascita
Luogo di morte
Data di morte
Attività
Albert
Einstein
M
Ulma
14 marzo 1879
Princeton
18 aprile 1955
fisico


Albert Einstein è stato un fisico tedesco divenuto famoso per i suoi studi sulla relatività.

In particolare, a lui si deve la scoperta della formula E = mc², che lega tra di loro l'energia (E), la massa (m) e la velocità della luce (c).

Biografia[modifica | modifica sorgente]

Albert Einstein nasce il 14 marzo 1879 a Ulm in Germania, da genitori ebrei. Si trasferisce a Monaco di Baviera e in seguito in Italia. Si iscrive al Politecnico di Argovia e decide di diventare insegnante. Nel 1900 si laurea e ottiene un lavoro all’ufficio Brevetti di Berna, che gli consente di continuare gli studi sulla fisica. Nel 1905 pubblica tre studi teorici: “Teoria della relatività ristretta”, “Elettrodinamica dei corpi in movimento” e “Effetto fotoelettrico”. Nel 1916 pubblica “I fondamenti della teoria della relatività generale” e nel 1921 riceve il premio Nobel per la fisica. A causa delle leggi razziali si trasferisce negli Stati Uniti d'America, lavora all’Università di Princeton e muore nel 1955.

Teoria della relatività generale[modifica | modifica sorgente]

Introduce una concezione dell’universo completamente nuova: Einstein non considera l’universo fisso e statico, ma lo immagina come un grande tappeto elastico e come un elemento fisico soggetto alle leggi della fisica e quindi soggetto a deformazione. Lo spazio viene deformato, incurvandosi a causa della massa dei corpi celesti: maggiore è la massa dei pianeti e maggiore è la capacità di incurvare lo spazio.

Grazie a questa nuova concezione dello spazio, si è data una spiegazione del perché le orbite dei pianeti sono ellittiche, come aveva enunciato Keplero nelle sue leggi: la forza di gravità del Sole attira a sé i pianeti, come enunciato da Newton, ma la sua massa deforma lo spazio e fa “scivolare” i pianeti in questo “avvallamento” creando un moto ellittica.

Spazio - tempo[modifica | modifica sorgente]

Einstein teorizza che lo spazio e il tempo non sono concetti separati come dicevano gli altri scienziati, ma fanno parte di una dimensione unica: lo spaziotempo. Inoltre definisce il moto della luce non più rettilineo ma curvilineo, questo sempre a causa dello spazio deformato dal Sole. Con l’eclissi totale del Sole nel 1919 si ebbe la conferma della teoria di Einstein poiché alcuni scienziati, nonostante il buio, videro una stella che doveva essere oscurata dal Sole poiché dietro di esso: la massa del Sole incurvando lo spazio permise alla luce della stella di compiere una traiettoria deformata.

Quarta dimensione[modifica | modifica sorgente]

Definisce il tempo come quarta dimensione perché anch’esso come lo spazio e la luce può deformarsi e mutare: infatti, secondo la sua teoria, più ci si avvicina alla velocità della luce e più il tempo rallenta e la massa di un corpo si contrae. La spiegazione più conosciuta è il paradosso dei due gemelli: se un gemello viaggia su di un razzo ad una velocità prossima alla velocità della luce (300.000 Km/s) e l’altro rimane sulla Terra, quando il primo tornerà sulla Terra, noterà che il suo gemello è invecchiato molto di più rispetto a lui, come se il tempo sul razzo fosse passato più lentamente.

Onde gravitazionali[modifica | modifica sorgente]

Einstein ipotizzò, anche l’esistenza delle onde gravitazionali, cioè delle increspature nel tessuto spazio-tempo, formate a causa del movimento rotatorio di due corpi celesti di grandi dimensioni (ad esempio i buchi neri): i due corpi si muovono l’uno verso l’altro velocemente fino a scontrarsi, formando un unico buco nero e questo urto genera e libera le onde che viaggiano nell’universo. L’11 settembre 2015 sono state intercettate per la prima volta le onde gravitazionali, dopo 100 anni dalla loro scoperta, dimostrando ad un secolo di distanza la correttezza della teoria della relatività generale.

Einstein pacifista[modifica | modifica sorgente]

Già dalla fine della Grande Guerra, nasce in Einstein un istinto pacifista che via via diventa sempre più radicale. Non era un pacifista comune, ma si definiva un "pacifista militante" che organizzava campagne contro le guerre. Era totalmente contro le bombe nucleari lanciate a Hiroshima e Nagasaki alla fine della Seconda guerra mondiale: infatti egli contribuì alla nascita del progetto Manhattan senza comprendere la possibile tragedia che avrebbe potuto causare, ma una volta capiti i piani degli americani cercò invano di bloccare il progetto e di persuadere il Governo a non usare l'arma atomica contro la popolazione. Dopo la guerra e la tragedia delle bombe nucleari, si impegnò più a fondo a diffondere il suo spirito pacifista in tutto il mondo

Monumenti per ricordare Albert Einstein[modifica | modifica sorgente]

Ci sono tanti monumenti dedicati ad Einstein:

  • il primo si trova a Ulm, in Germania, nel luogo della sua nascita. Oggi al suo posto sorge un monumento (l'intero quartiere fu distrutto nella seconda guerra mondiale)
  • un altro è in Italia a Milano, in via Bigli 21. E un'altro ancora si trova a Pavia. Due targhe ricordano il soggiorno del giovane Einstein.
  • a Berna, al numero 29 di Kramgasse, c'è l'appartamento in cui visse per due anni. Invece non si può visitare il famoso Ufficio Brevetti. Sempre a Berna potete andare nell'Einstein museum, pieno di reperti come il Premio Nobel vinto nel 1921.
  • se andate in America, a Washington, non potete perdervi l'Einstein Memorial, una statua in cui Albert legge un libro su un gradino Ai piedi della statua c'è una mappa astronomica che raffigura più di 2700 stelle del nostro universo.

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]

Einstein, genio senza confini. P.D. Baccalario, Edizioni EL, collana GRANDISSIMI, 2016, dai 7 anni

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

Note[modifica | modifica sorgente]