Édouard Manet
Édouard Manet | |||
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Nome Cognome Sesso Luogo di nascita Data di nascita Luogo di morte Data di morte Attività |
Édouard Manet M Parigi 23 gennaio 1832 Parigi 30 aprile 1883 monaco, pittore |
Édouard Manet (1832-1883) è stato un famoso pittore francese del XIX° secolo. È considerato uno dei precursori dell'impressionismo.
Biografia[modifica | modifica sorgente]
Il disinteresse per gli studi[modifica | modifica sorgente]
Suo padre era un giudice parigino, voleva che seguisse la tradizione in famiglia, andando nell'università a studiare la Giurisprudenza, cioè la scuola per la legge; in realtà il giovane Manet era più interessato all'arte che agli studi di Legge, non era interessato a diventare o magistrato o avvocato. S'iscrisse ad un'accademia di belle arti parigina (École des beaux-arts), ma fece un viaggio per studiare i grandi pittori italiani, fiamminghi, spagnoli.
Attività artistica[modifica | modifica sorgente]
Nel 1849 (?), andò nell'atelier di Thomas Couture, che era suo maestro per sei anni[1].
Nel 1856 apre il suo atelier e creò le sue opere pittoriche insieme con un gruppo di pittori che hanno dato vita ad una filosofia: l'impressionismo, con il gioco delle ombre, delle luci.
Prima aveva studiato autodidatta imparando ad imitare i pittori, soprattutto italiani del Rinascimento come Tiziano. La sua particolare nei dipinti era il modello chiamato en plein air, cioè in lingua francese, starebbe a dire all'aperto. Infatti molte sue opere erano figurate come nei giardini o nei pic-nic.
Le amicizie e le nemicizie[modifica | modifica sorgente]
Era contemporaneo dei pittori come Francesco Filippini e Claude Monet che di seguito divenne uno dei migliori amici perché molto spesso veniva confuso a causa del gioco del cognome nelle esposizioni[2], con Paul Cézanne invece aveva un rapporto da rivale. Molto spesso litigavano per futili ragioni. Una volta non si salutavano, e nacque un modo di dire da parte di Cézanne: Non le stringo la mano, monsieur Manet, perché è una settimana che non la lavo[3].
Critiche[modifica | modifica sorgente]
Le sue opere più famose, Colazione sull'erba (1863) ed Olympia (1863) hanno fatto scandalo alla sua epoca, perché rappresentavano delle donne nude.
Galleria[modifica | modifica sorgente]
Ritratto di Émile Zola (1868)
Berthe Morisot con un mazzo di violette (1872)
Fonti[modifica | modifica sorgente]
- ↑ Paul Jamot, Manet, Revue de Paris, Parigi, 1932
- ↑ Jean Paul Crespelle, traduzione di Rosanna Pelà, La vita quotididiana a Parigi al tempo degli impressionisti, 1863-1883, Biblioteca universale Rizzoli, Milano, 1988; pag. 28 ISBN 88-17-16672-3
- ↑ John Rewald, trad. Margherita Leardi, La storia dell'impressionismo, Mondadori, Milano, 1991; pag. 174 ISBN 88-04-34365-6
Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]