Regno d'Italia (1861-1946)

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Regno d'Italia
Regno d'Italia – Bandiera Regno d'Italia - Stemma
Regno d'Italia - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Regno d'Italia
Nome ufficiale Regno d'Italia
Lingue ufficiali Italiano
Altre lingue Lingue locali italiane
Capitale Roma (1871-1946)
Altre capitali Torino (1861-1865), Firenze (1865-1871)
Politica
Forma di governo Monarchia costituzionale, Dittatura totalitaria fascista (de facto 1925-1943)
Nascita 17 marzo 1861
Causa nascita Unificazione degli stati preunitari e proclamazione del Regno
Fine 18 giugno 1946
Causa fine Referendum istituzionale e nascita della Repubblica Italiana
Superficie
Massima espansione 310 190 km² nel 1 936
Popolazione
Massima espansione 42 943 602 abitanti  (1936)
Nome degli abitanti Italiani
Territorio
Continente Europa
Bacino geografico Regione geografica italiana
Economia
Valuta Lira italiana
Religione
Religioni preminenti Cattolicesimo
Religioni minoritarie Ebraismo, evangelismo
Regno d'Italia - Mappa
Evoluzione storica
Preceduto da Regno di Sardegna[1]
Succeduto da Italia
Ora parte di Italia, Albania, Città del Vaticano, Croazia, Francia, Slovenia


Il Regno d'Italia fu lo Stato italiano nato il 17 marzo 1861 in seguito alle guerre combattute dal Regno di Sardegna, suo predecessore, per conseguire l'unificazione nazionale italiana. Cessò di esistere nel 1946, quando si trasformò nell'attuale Repubblica Italiana.

Storia[modifica | modifica sorgente]

Vittorio Emanuele II di Savoia, primo Re d'Italia.
Umberto II di Savoia. Fu l'ultimo Re d'Italia.

Nel 1860 il Ducato di Parma, il Ducato di Modena ed il Granducato di Toscana votarono dei plebisciti per l'unione con il Regno. Nello stesso anno vennero annessi il Regno delle Due Sicilie, tramite la Spedizione dei Mille con Giuseppe Garibaldi, la Romagna, le Marche, l'Umbria. Vennero annesse inoltre Benevento e Pontecorvo, exclavi tolte allo Stato Pontificio. Tutti questi territori vennero annessi ufficialmente al regno tramite plebisciti. La nascita del Regno fu ufficializzata il 17 marzo 1861, quando Vittorio Emanuele II di Savoia, già Re di Sardegna, assumeva per sé e per i suoi discendenti il titolo di "Re d'Italia". Camillo Benso, conte di Cavour divenne il primo presidente del Consiglio dei ministri del nuovo Stato. Nel 1870, con la breccia di Porta Pia, Roma venne conquistata da un gruppo di bersaglieri e divenne capitale d'Italia l'anno seguente. Nel 1915, il Regno fu favorevole all'entrata nella prima guerra mondiale a fianco di Gran Bretagna, Francia e Russia. Tuttavia, nell'ottobre del 1917 ci fu una pesante sconfitta sul fronte italiano: la disfatta di Caporetto. Il governo presieduto da Vittorio Emanuele Orlando, parteciperà alla Conferenza di Pace di Parigi, grazie al quale l'Italia ottenne il Trentino-Alto Adige, Trieste, Gorizia, l'Istria, Zara e le isole del Carnaro, di Lagosta, di Cazza e di Pelagosa. Benito Mussolini, il 9 maggio 1936, proclama l'Impero Coloniale Italiano, che nel 1940 comprendeva: L'Albania, parte della Dalmazia, la Libia, l'Eritrea, parte dell'Etiopia, la Somalia e le isole greche di Rodi e Saseno. Nel 1940, il Re Vittorio Emanuele III di Savoia non si oppose alla scelta di Mussolini, anche se contrario all'entrata in guerra al fianco della Germania nazista. La guerra venne persa dal Regno, e nell'aprile 1945 le truppe alleate liberarono il nord Italia, aiutate anche dalle numerose insurrezioni nelle principali città. La seconda guerra mondiale lasciò l'Italia con una popolazione politicamente divisa; il malcontento in parte era dovuto all'imbarazzo di una nazione occupata prima dai tedeschi e poi dagli Alleati. Il Regno perse tutte le sue colonie, compresa l'Istria, mentre Trieste divenne uno stato indipendente, e i confini divennero più o meno quelli odierni. Umberto II di Savoia, passato alla storia come Re di Maggio, ottenne la corona il 9 maggio 1946, quando il padre abdicò in suo favore. Il 2 giugno 1946 si tenne il referendum per scegliere fra monarchia e repubblica, referendum voluto dai partiti politici e decretato dallo stesso Umberto II. Vinse la repubblica, e la notte fra il 12 e 13 giugno, nel corso della riunione del Consiglio dei ministri, il presidente Alcide De Gasperi, prendendo atto del risultato, assunse le funzioni di Capo provvisorio dello Stato repubblicano. Umberto lasciò volontariamente il paese il 13 giugno 1946, diretto in Portogallo. Il 1º gennaio 1948 entrò in vigore la Costituzione repubblicana che stabiliva il divieto di rientro in Italia per gli ex re, le loro consorti e i loro discendenti maschi, i cui effetti cesseranno solo nel 2002.

Mappe della formazione dei confini del Regno[modifica | modifica sorgente]

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. Il Regno di Sardegna, tra il 1859 e il 1861, aveva annesso il Regno delle Due Sicilie, il Granducato di Toscana, il Ducato di Parma e Piacenza, il Ducato di Modena, parte dello Stato Pontificio e parte del Regno Lombardo-Veneto